it IT af AF zh-CN ZH-CN en EN tl TL fr FR de DE iw IW ja JA pl PL pt PT ro RO ru RU es ES sw SW vi VI

Vi è conflitto tra carità e giustizia?

di Bruno Capparoni

Il giorno di Pentecoste, lo scorso 23 maggio, papa Francesco ha pubblicato una Costituzione apostolica dal titolo Pascite gregem Dei (Pascete il gregge di Dio). Le costituzioni apostoliche papali sono documenti importantissimi del Magistero, ma in questo caso si tratta di un documento noto solo agli “addetti ai lavori”, cioè agli esperti di Diritto ecclesiastico, perché promulga un rinnovato libro del Codice di Diritto Canonico, il Libro VI. La materia è da specialisti; ma alcuni accenni della Costituzione papale mi hanno indotto a riflessioni che mi piace comunicare.

di Gabriele Cantaluppi

Più volte nelle sue catechesi papa Francesco ha parlato del segno della croce, invitando a insegnarlo ai bambini: «A me dà dolore quando trovo bambini che non sanno fare il segno della croce: insegnare loro a fare bene il segno della croce, è la prima preghiera. Poi forse si possono dimenticare, prendere un altro cammino, ma quello rimane nel cuore, perché è un seme di vita, un seme del dialogo con Dio». La croce è il distintivo che manifesta chi siamo: perciò è un gesto che va compiuto responsabilmente. Farsi il segno della croce distrattamente e ostentare il simbolo dei cristiani come fosse il distintivo di una squadra o un ornamento, con pietre preziose, gioielli e oro, non ha nulla a che vedere con il mistero di Cristo.

di Ottavio De Bertolis

«Esultino nel loro re i figli di Sion» (Sal 149, 2): così la Chiesa, nuova Sion, esorta i suoi figli ad esultare in Gesù, vero re di gloria. Il re, infatti, secondo la concezione biblica, così diversa da quella occidentale, non è uno che sta “sopra” per dominare, ma uno che è posto “sotto” il popolo, per prendersene carico, sollevarlo e guidarlo: solo in questo senso Dio lo pone “sopra”, sulle sue spalle, come il pastore fa con la pecorella. È per questo che l’espressione “re” equivale al nome di “pastore”, e così i termini “buon pastore” e “buon re” sono equivalenti. è re perché regge, cioè sostiene, ed è pastore perché guida: potete pensare a quante volte troviamo nella Scrittura che Egli sostiene nella prova, guida il suo gregge e raduna i dispersi, risana le pecore ferite e ha cura di quelle forti, e non finirete mai. 

Jean Jacques Olier maestro spirituale francese

di Bruno Capparoni

Continuiamo a scoprire aspetti della figura di san Giuseppe mettendoci alla scuola della Francia nel secolo XVII. In quel secolo la Chiesa francese, compiendo il grande sforzo di attuare il Concilio di Trento, diede il meglio di se stessa attraverso grandi uomini spirituali.