Papa Francesco all'inizio della Lettera apostolica Patris corde, dedicata a S. Giuseppe, scrive questa piccola frase :«I due Evangelisti, che hanno posto in rilievo la sua [di san Giuseppe] figura, Matteo e Luca, raccontano poco, ma a sufficienza». Semplice eppure luminosa affermazione! Essa ci spinge a leggere in profondità le poche parole dei Vangeli dedicate a Giuseppe di Nazaret, perché in esse vi è quanto basta per comprendere l'eccellenza di questo Santo.
La Chiesa cattolica ricorre da sempre all’uso di immagini e statue sacre per alimentare nei fedeli la devozione. Il Concilio Vaticano II nel suo Messaggio agli artisti afferma: «Da lungo tempo la Chiesa ha fatto alleanza con voi. Voi avete edificato e decorato i suoi templi, celebrato i suoi dogmi, arricchito la sua liturgia. L’avete aiutata a tradurre il suo messaggio divino nel linguaggio delle forme e delle figure, a rendere comprensibile il mondo invisibile».
La mattina del 20 marzo, a 91 anni, è venuto a mancare padre Tarcisio Stramare. Nostro collaboratore, quale uno dei massimi studiosi di san Giuseppe.
Con padre Tarcisio oltre a perdere un uomo di cultura, la Pia Unione del Transito perde un amico e un sostenitore del nostro lavoro di diffusione della devozione al papà terreno di Gesù.
L’immagine della fornace non ci è più abituale, e questo spiega perché facciamo fatica a comprenderla. Nel mondo antico, quello della sacra Scrittura, era molto più comune: qualcosa di simile è rimasta anche nel nostro mondo, ad esempio se immaginiamo un forno a legna, di quelli che si vedono in alcuni ristoranti, oppure ad un altoforno, questi giganteschi impianti dove il metallo viene fuso e le temperature raggiungono altezze vertiginose.