Covid 19
di Michele Gatta
Francesco ha preso parte con un messaggio all’evento che ha visto a Los Angeles il mondo dello spettacolo e delle istituzioni sostenere l’equa distribuzione dei sieri anti-Covid: inclusività per vincere “la variante dell’indifferenza”
Sin dall’inizio della pandemia papa Francesco ha denunciato la possibilità di discriminazioni e disuguaglianze come conseguenza della malattia. E ogni volta ha segnalato ad alta voce le storture sociali che si potevano e si sono poi realizzate.
Quindi è risultato normale unirsi alle voci delle star della musica e del cinema e agli altri sostenitori di primo livello, dal presidente Usa Biden alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, dal premier italiano Mario Draghi nei panni anche di presidente del G20, al movimento d’opinione in grado di spostare gli equilibri sulla gestione della campagna mondiale anti-Covid nei Paesi poveri.
Significativo il messaggio del Papa inviato alla giornata Vax Live – The Concert To Reunite the World che inizia dicendo «L’ingiustizia e il male non sono invincibili (…) Vi prego di non dimenticarvi dei più vulnerabili».
Il messaggio tende ad arrivare al cuore delle varie storture di cui siamo spettatori: «Dinanzi a tanta oscurità e incertezza c’è bisogno di luce e di speranza. Abbiamo bisogno di cammini di guarigione e di salvezza. E mi riferisco a una guarigione alla radice, che curi la causa del male e non si limiti solo ai sintomi. In queste radici malate troviamo il virus dell’individualismo, che non ci rende più liberi né più uguali, né più fratelli, piuttosto ci trasforma in persone indifferenti alla sofferenza degli altri».
Gli scienziati, giustamente, ci mettono in guardia dalle diverse varianti in cui il virus si propaga, causando non pochi problemi alle varie organizzazioni sanitarie. Il Papa però ci allerta di un’altra variante che «è quando mettiamo le leggi del mercato o di proprietà intellettuale al di sopra delle leggi dell’amore e della salute dell’umanità. Un’altra variante è quando crediamo e fomentiamo un’economia malata, che permette che pochi molto ricchi, pochi molto ricchi, posseggano più di tutto il resto dell’umanità, e che modelli di produzione e consumo distruggano il pianeta, la nostra “casa comune”».
La proposta di Francesco è poi semplice e precisa, rafforzando la proposta dei tanti statisti che si sono espressi per la libertà del vaccino: «Natura e persona siamo uniti. Dio Creatore infonde nei nostri cuori uno spirito nuovo e generoso per abbandonare i nostri individualismi e promuovere il bene comune: uno spirito di giustizia che ci mobiliti per assicurare l’accesso universale al vaccino e la sospensione temporanea del diritto di proprietà intellettuale; uno spirito di comunione che ci permetta di generare un modello economico diverso, più inclusivo, giusto, sostenibile».
Ricordiamo che anche l’iniziativa vaticana del “vaccino sospeso” ha avuto un notevole riscontro. «La sensibilità della gente è incredibile», ha detto il cardinale Konrad Krajewski, sottolineando la generosità della gente. La campagna vaccinale anti-Covid-19 ha preso il via nel gennaio scorso, quando per volere di papa Francesco sono stati vaccinati per primi i poveri, in gran parte senza fissa dimora, che vivono intorno alla Basilica di San Pietro.