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Venerdì, 17 Giugno 2016 09:58

Spunti per l'Ora Santa di giugno

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A scuola di Gesù per imparare come si ama

In questo mese particolarmente dedicato al Sacro Cuore, l’ora santa vuole entrare nel suo insegnamento più profondo: l’umiltà e la mitezza. Pertanto possiamo fissare, come di consueto, il nostro tempo di preghiera, che coinciderà con il giovedì sera-notte, in memoria dell’agonia in Getsemani. Entriamo nella preghiera, alla scuola di sant’Ignazio, innanzitutto distaccandoci mentalmente dalle nostre occupazioni abituali, e considerando a Chi stiamo andando a parlare e che cosa vogliamo chiedergli: così, fisicamente entriamo nella nostra stanza ove vogliamo pregare, o nella cappella.

Venerdì, 17 Giugno 2016 09:56

Un soffio divino per ridare vita

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di Ottavio De Bertolis

Nei nostri incontri precedenti abbiamo contemplato quel fiume d’acqua viva che sgorga dal costato trafitto del Signore e abbiamo visto come in questa immagine del Vangelo di Giovanni riprenda vita quella pagina del profeta Ezechiele nella quale ci è presentato un fiume in piena che sgorga dal tempio, appunto «dal tempio del suo corpo» (Gv 2, 21).

L’ORA SANTA DI APRILE 

di Ottavio De Bertolis 

In questo tempo di Pasqua possiamo continuare tutti i giovedì sera la nostra Ora santa, accogliendo l’invito di Gesù a vegliare e pregare: è bene tuttavia che anche la nostra preghiera privata si muova in armonia con la Chiesa, e dunque possiamo contemplare il mistero del Cuore di Cristo come ci si mostra nella Pasqua. Abbiamo un testo adattissimo, che è Gv, 20, 26- 28, cioè l’apparizione del Risorto a Tommaso.

Martedì, 17 Maggio 2016 13:10

Amore di uno sposo per la sposa

UN'INVISIBILE BELLEZZA

di Ottavio De Bertolis

Dopo avere premesso che tutta la Scrittura ci parla del Cuore di Cristo, poiché tutta quanta ci rivela chi Lui è, mostrando a tutti noi il suo Cuore attraverso le sue parole ed i suoi gesti, possiamo osservare che alcune pagine ci mettono davanti quasi fisicamente il suo Cuore. Vogliamo proprio incominciare a selezionarne qualcuna, per entrare più in profondità di quello di cui stiamo parlando ormai da qualche tempo in queste pagine. Non possiamo non partire dal cap. 19 del vangelo secondo san Giovanni, dal quale è tratto l’episodio notissimo della “trasfissione”: “uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua” (Gv 19, 34).

Mercoledì, 02 Marzo 2016 14:33

L'ora santa è condividere una passione amorosa

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A “scuola del sacro Cuore” 

di Ottavio De Bertolis

Abbiamo visto che questa pratica consiste nel meditare o contemplare per un’ora intera e continua la Passione del Signore, col desiderio di offrirgli amore e riparazione per le nostre infedeltà e tradimenti, e in particolare di quelle delle anime in special modo a lui consacrate. Non c’è un «sistema» particolare: si può o leggere e meditare il racconto della Passione di uno dei vangeli, in tutto o in parte, o pregare con i misteri dolorosi, o fare la via crucis, o anche stare in silenzio e effondere il proprio cuore dinanzi a Lui.

Mercoledì, 02 Marzo 2016 14:22

Pregare è colloquiare con Gesù da fratelli

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La spiritualità del Cuore di Cristo

di Ottavio De Bertolis

Abbiamo già visto, nei precedenti articoli, pubblicati su questa Rivista ormai diversi anni fa e che ora in qualche modo desideriamo riprendere, che quella del Cuore di Cristo non è una “devozione”, ma, più profondamente, una “spiritualità”, un modo di vivere l’intera esperienza cristiana attraverso quel simbolo così significativo costituito dal Cuore di Cristo. Abbiamo anche visto che tutto questo non si basa solamente su rivelazioni private, o “promesse”, che Dio è certamente libero di fare e ha effettivamente compiuto, attraverso santa Margherita Maria e altri santi, ma piuttosto sulla Scrittura stessa, che è la pienezza della Rivelazione, dalla quale attingono i mistici stessi, e che le loro parole non fanno che confermare.

Mercoledì, 21 Dicembre 2016 11:00

Una vita come parabola della misericordia

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La chiamata di Matteo

di Madre Anna Maria Cánopi

«Voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù» (Ef 2,19-20). Il Signore ha voluto costruire la sua Chiesa con pietre scelte da Lui, da Lui levigate, da Lui collocate al posto giusto nel grande edificio.

Giovedì, 04 Agosto 2016 12:59

Gioia grande per un ritorno

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La pecorella smarrita e ritrovata

di Madre Anna Maria Cánopi

«Quando Gesù nelle sue parabole parla del pastore che va dietro alla pecorella smarrita, della donna che cerca la dracma, del padre che va incontro al figliol prodigo e lo abbraccia, queste non sono soltanto parole…» (Deus caritas est, n. 12). Gesù è venuto nel mondo a manifestare come il Padre ami l’umanità – l’uomo perduto – fino a sacrificare per noi il suo unico Figlio, «andando – come dice ancora Papa Benedetto XVI – contro se stesso» a favore nostro. Se ci pensiamo bene, la parabola della pecorella smarrita ha tanti aspetti che ci riguardano.

Venerdì, 17 Giugno 2016 09:45

L'abbraccio misericordioso del Padre

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La parabola che ciascuno sente sua 

di Madre Anna Maria Cánopi osb

«Veniamo alla parabola che più mi sconvolge. Come hai fatto, Gesù, a inventarla e a dirla? Io vorrei sapere come la dicevi? Con quale voce? Oh, vorrei sapere… pensavi allo strazio del padre? A chi alludevi? Voglio sapere se tu per caso non pensavi a me, in quel giorno o in quella sera, in quel momento…». Così ha scritto padre David Maria Turoldo commentando la parabola del figliol prodigo che, più propriamente, potrebbe essere detta la parabola del Padre misericordioso. Ciascuno sente che questa parabola è la “sua” parabola. Essa presenta una situazione molto comune. Una famiglia con due figli: uno docile, buono e quieto, l’altro irrequieto, ostinato, in cerca di “esperienze”. Il primo è tutto dedito al lavoro, l’altro reclama con arroganza la “sua” parte di patrimonio, per poi partire in piena autonomia e andare dove lo porta il cuore… E dove lo porta? In un «paese lontano», dice semplicemente il Vangelo. È la lontananza da Dio, dalla rettitudine, dal vero bene.

Martedì, 17 Maggio 2016 12:57

La misericordia rende giusti

 LA ZIZZANIA E IL BUON GRANO

di Madre Anna Maria Cánopi osb

 

Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo… Il campo è il mondo, l’umanità, in cui Dio ha seminato il buon grano: ha, infatti, mandato il suo Figlio che, come seme sepolto nella terra, è morto, portando frutti di salvezza per tutti. Semi buoni sono i sacramenti che ci dànno la grazia per vivere da figli di Dio, secondo il Vangelo. Tuttavia non sempre questo avviene. Nel campo della Chiesa e della società vi sono alcuni che operano il bene, mentre altri non si impegnano, anzi commettono il male, tanto male. Al vedere spuntare la zizzania in mezzo al buon grano, i servi della parabola si stupirono molto e subito corsero dal padrone del campo proponendogli di sradicarla. E anche noi, oggi, pensiamo proprio così: «Via i malvagi, così potremo vivere tranquilli…».

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