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di Ottavio De Bertolis

Nel precedente numero abbiamo iniziato a riflettere sul simbolo del sangue, così strettamente associato all’immagine del costato trafitto. Abbiamo visto come esso ripresenti a noi che lo contempliamo la «vittima di espiazione», colui che si è lasciato da noi respingere e rifiutare.

La chiamata di Matteo

di Madre Anna Maria Cánopi

«Voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù» (Ef 2,19-20). Il Signore ha voluto costruire la sua Chiesa con pietre scelte da Lui, da Lui levigate, da Lui collocate al posto giusto nel grande edificio.

di mons. Tonino Bello

Il Vangelo non dice nulla, ma i riferimenti biblici che alludono all’eleganza di Maria sono tantissimi. Basterebbe pensare a quel passo del Cantico dei Cantici nel quale la liturgia intravede, quasi in filigrana, la figura della Madonna che lotta contro le forze del male: «Chi è costei che sorge come l’aurora… fulgida come il sole…?».

La saggezza nell’affrontare la vita mai è frutto delle chiacchiere, quasi sempre è figlia dell’oscurità e del silenzio: crogioli di purificazione

di Giovanni Cucci

Se è vero, come si è notato, che si invecchia come si è vissuti, il trascorrere del tempo ha il compito di saggiare e demolire le varie “maschere” con cui ci diamo un’illusione di grandezza. Forse sono proprio le resistenze al cambiamento, richiesto a vari livelli dalla nostra vita, a costituire una grande parte del problema, la causa principale della sofferenza e della sensazione di totale inutilità.