Indagine sulla figura di Gesù
di Raffaele Comaschi
Gesù storico e Cristo della fede: quale rapporto? Ovvero: il Cristo del Nuovo Testamento e celebrato dalla fede della Chiesa è veramente esistito? È la problematica che costituiva uno dei perni della riflessione teologica evangelica e cattolica della prima metà del secolo scorso. Il volumetto porta la prefazione del gesuita Peter Gumpel, storico di fama mondiale che inquadra con chiarezza i fatti nella cornice storica. Il professor Guiducci, da anni collaboratore della nostra rivista, con correttezza epistemologica, cioè con uno studio critico dei termini, nella ricerca della nervatura, dell’architrave che sorregge un discorso, sembra quasi voler applicare il principio filosofico di non contraddizione alla figura di Gesù.
Attraverso le testimonianze offerte dalla scienza archeologica e dalle fonti letterarie di alcuni autori pagani del I e II secolo, quindi cronologicamente prossimi alla vicenda terrena di Gesù e dei suoi primi discepoli, offre un panorama di verità inconfutabili sull’esistenza storica dell’uomo Gesù nella Palestina. Scrive infatti: «Sono pochi, nell’attuale periodo, gli autori che esprimono dubbi sulla storicità di Cristo» (pag. 55). E molte affermazioni di questi autori, tutti avversi al cristianesimo, confermano anche alcuni dati contenuti negli scritti del Nuovo Testamento.
Se aggiungiamo anche lo stile letterario dell’opera, curato con l’inserimento di appropriate illustrazioni, che ne rende piacevole la lettura e al tempo stesso permette di coglierne l’essenzialità, crediamo di poter affermare che potrà giovare a molti lettori: al cristiano comune, perché sia sostenuto da solide basi di ragione nella sua fede (fides quaerens intellectum: una fede che ricerca con intelligenza); a chi si affaccia alla fede cristiana, perché cominci a interrogarsi sul personaggio Gesù (intellectus quaerens fidem: un’intelligenza che cerca la fede). Guiducci P.L. Gesù di Nazareth è esistito? La ricerca. Le fonti non cristiane. I riscontri, Albatros, Roma 2016 Piero e Paolo testimoni a Roma Rigore scientifico e piacevole stile divulgativo si congiungono nell’opera del professor Pier Luigi Guiducci: “La presenza degli apostoli Pietro e Paolo a Roma. Prove storiche. L’insegnamento. I drammi”. Giovano alla piacevolezza della lettura le illustrazioni e le sintesi in alcuni “box” riassuntivi delle informazioni. Il volume porta la Prefazione dello storico gesuita Peter Gumpel.
I primi undici capitoli, attraverso le testimonianze dell’archeologia, evidenziano la presenza di Pietro e Paolo a Roma e il culto che essi hanno sempre goduto da parte dei fedeli. Si passa poi a mostrare come, nel primitivo assestamento delle comunità cristiane dopo il martirio dei due apostoli, è stato esplicito il riferimento al vescovo di Roma. Altri tre capitoli cercano di rispondere ad alcune intelligenti obiezioni, mostrando l’evidenza offerta dal sottosuolo dell’Urbe e presentando in sintesi i testi evangelici a conferma della successione apostolica. L’ultimo capitolo offre una rapida panoramica sullo stato attuale delle testimonianze degli scavi e dei ritrovamenti, talvolta anche inattesi, nella città di Roma. Le “annotazioni di sintesi” riconoscono che, parlare della presenza di Pietro e Paolo a Roma, significa riscoprire il valore universale della missionarietà e della testimonianza per incontrare Colui che ancora cammina sulle nostre strade: Gesù. «O Roma felix, quae tantorum principum / Es purpurata pretioso sanguine: / non laude tua, sed ipsorum meritis / excellis omnem mundi pulchritudinem» [o Roma felice, imporporata dal sangue prezioso di apostoli tanto grandi, tu ti ergi sul mondo con una bellezza unica, non per gloria tua, ma per i loro meriti] è il gioioso canto che, con la liturgia, riempie il cuore dopo la lettura di quest’opera.
Guiducci P.L., Testimoni? La presenza degli apostoli Pietro e Paolo a Roma. Le prove storiche. L’insegnamento. I drammi, Albatros, Roma 2016