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Super User

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Mercoledì, 17 Dicembre 2014 14:02

San Paolo fuori le mura

La vicenda di Paolo di Tarso è strettamente collegata a quella di Pietro, anche se i loro percorsi furono inizialmente molto diversi. Paolo, cittadino romano, ebreo persecutore dei cristiani, dopo la conversione divenne l’Apostolo delle genti, colui che diffuse la nuova novella tra i gentili, i non ebrei. Anche lui giunse a Roma, dove subì pure lui il martirio. Secondo il  Martirologio Romano, i  Sinassari delle Chiese orientali e il Decretum Gelasianum del sec. V, la data del suo martirio sarebbe il 29 giugno 67, contestualmente a quella di Pietro.
Mercoledì, 17 Dicembre 2014 13:56

Ex voto: segni di gratitudine e riconoscenza

Sarà capitato a tanti dei nostri associati di visitare santuari e vedere appesi alle pareti dei quadretti, in cui si testimonia visibilmente la gratitudine per una grazia ricevuta. Nella semplicità di una raffigurazione elementare della grazia, i fedeli hanno espresso la loro riconoscenza alla Vergine Maria, nei santuari a lei dedicati, o nei santuari dedicati  al Papà terreno di Gesù, o altri santi, grandi intercessori, che attraverso Gesù hanno ottenuto una grazia dalla misericordia del Padre come supplemento di vita e di speranza. 
L’espressione «Ex voto», in latino significa «a seguito di un voto» . È usata per indicare un oggetto dato in dono a una divinità.
Mercoledì, 17 Dicembre 2014 13:51

Guido Gonella

Un politico al servizio della ricostruzione nel dopoguerra

di Gabriele Cantaluppi

Guido Gonella nacque a Verona nel 1905. Si laureò  in Filosofia e in Scienze giuridiche, diventando docente universitario di Filosofia del diritto nelle Università di Bari e di Pavia. Negli anni Trenta collaborò all’Osservatore Romano su cui,dal 1933 al 1940,curò la rubrica “Acta diurna" che diventò una centrale di notizie provenienti da ogni parte del mondo,dalla quale attinsero tutti i corrispondenti stranieri.
In stretto rapporto con De Gasperi e con altri esponenti democristiani, fino al 1946 diresse il quotidiano “Il Popolo”, organo ufficiale del partito. Componente dell’Assemblea costituente,fu deputato dal 1948 al 1972 e senatore dal 1972 al 1983; ministro della Pubblica istruzione, di Grazia e Giustizia e della Riforma burocratica. Nel 1976 rappresentò l’Italia al Consiglio d’Europa per poi essere eletto al Parlamento europeo nel 1979. Morì a Nettuno nel 1982.

Un anno dedicato alla vita consacrata chiamata a conversione

Nel novembre dello scorso anno il Santo Padre Francesco in un incontro con i superiori generali dei religiosi ha annunciato il desiderio di dedicare il 2015 alla riflessione e alla preghiera di lode a Dio per la luce donata dallo Spirito nel Decreto conciliare Perfectae caritatis sul Rinnovamento della vita religiosa e per chiedere un supplemento di generosità agli stessi religiosi nel Cinquantesimo anniversario della sua promulgazione. 
Quest’anno particolare, che si apre il 30 novembre di quest’anno e si chiuderà il 2 febbraio 2016, vuol essere considerato un momento di grazia per un aggiornamento dell’impegno dei consacrati all’interno della vita di tutta la Chiesa.
Mercoledì, 17 Dicembre 2014 13:42

Nonni: mamme e papà due volte

Il Papa alle generazioni in un cammino solidale

La domenica precedente all’apertura del Sinodo speciale sulla pastorale della famiglia e l’evangelizzazione, papa Francesco ha voluto invitare a Roma i nonni e le nonne e ha coniato per le famiglie dei figli una nuova beatitudine: «Beate quelle famiglie che hanno i nonni vicini. Il nonno è padre due volte e la nonna è madre due volte».  In quell’occasione ha voluto salutare anche papa Benedetto con un affettuoso appellativo di «nonno», esprimendo anche la gioia della sua vicinanza, «perché è come avere un nonno saggio in casa». 
Erano più di quarantamila i nonni accanto a papa Francesco e a Benedetto XVI.  La loro presenza è stata un dono fatto non solo alla Chiesa universale, ma alle società civili di diverse matrici culturali affinché abbiano sempre una maggior attenzione alla proficua presenza degli anziani.  I nonni sono la memoria viva necessaria per costruire il presente e guardare con fiducia il futuro.  
Mercoledì, 17 Dicembre 2014 13:38

San Giuseppe accetta la divina maternità

Dono Doni nella chiesa di Sant'Andrea a Spello

di Maria Gloria Riva

Lo attribuiscono a Dono Doni, l’affresco originalissimo presente a Spello nella chiesa di Sant’Andrea. Si tratta del tema, rarissimo nell’arte, dell’accettazione della divina maternità della Madonna da parte di San Giuseppe, l’uomo giusto di cui la Scrittura ci narra con pochissime ed essenziali parole. 
Giuseppe, venuto a conoscenza della maternità della sua promessa sposa, volle ripudiarla in segreto. Gli apocrifi narrano quello che il Vangelo tace e cioè lo sconcerto, il tormento e il dubbio. Altri mistici, come la Valtorta, indagano invece tra le pieghe dell’animo di questo prescelto da Dio, facendo emergere la grande fede e la rettitudine.

Aperto il Centenario della morte di San Luigi Guanella

di Graziella Fons

Nel 1986, nella solennità dell’Annunciazione, la Congregazione dei religiosi consegnava ai Servi della Carità di don Guanella l’approvazione del testo delle nuove Costituzioni e assegnava, come itinerario di santità operativa, la sensibilità di ascoltare nelle parole del paralitico, da anni seduto ai bordi della piscina miracolosa, il grido di tutti i poveri ed esprimere: compassione, solidarietà e attenzione.
Il paralitico diceva: «Non ho nessuno» e don Guanella ci ripete: «Nessuno nella vita sia costretto a vivere in solitudine la propria esistenza umana». 

La beatificazione di Paolo VI

di Angelo Forti

Papa Montini diceva che «nessuno è estraneo al cuore della Chiesa» e la famiglia guanelliana, i preti e le suore, i cooperatori e gli amici dell’Opera saranno con il cuore in prima fila in occasione dell’evento della beatificazione del 19 ottobre 2014. Entreranno nel coro della lode con accenti particolari di gratitudine per aver elevato, proprio cinquant’anni fa agli onori degli altari don Luigi Guanella. In quella circostanza ha indicato il nostro Fondatore come un autentico imitatore di Cristo Gesù, il buon samaritano dell’umanità.
Mercoledì, 17 Dicembre 2014 13:29

Il limite, nemico del desiderio?

di Giovanni Cucci

Come si è accennato nel precedente articolo, desiderio e limite sono strettamente intrecciati. Il tempo ridimensiona progressivamente le potenzialità del desiderio: la vitalità declina man mano che ci si allontana dalla giovinezza, imparare diventa più faticoso, le possibilità virtualmente infinite si assottigliano. Se il desiderio è lo sbocciare della vita che si mantiene fresca e in fiore, il limite introduce la nozione della morte nei progetti e realizzazioni possibili, ricorda il definitivo, nel senso di non ritorno, di chiusura delle possibilità.
Caro Direttore,
avvicinandosi il periodo dell’Avvento e, quindi, il Natale, mi sono chiesto se era necessario che la vergine Maria fosse sposata.  San Giuseppe le è accanto come “copertura legale”. Che cosa impediva a Dio di far nascere suo figlio Gesù direttamente da Maria, senza coinvolgere san Giuseppe in un dramma sentimentale con un pesante travaglio? Se può aiutarmi, la ringrazio.
Rita – Milano
 
I trattati di teologia dedicano pochissimo spazio al tema del matrimonio della Madre di Gesù, non solo trascurando il suo stato civile di «sposa di Giuseppe», ma preferendole altre «nozze», che la trasformano rispettivamente in sposa della SS. Trinità, sposa del Padre, sposa del Figlio, sposa dello Spirito Santo, sposa della Chiesa, sposa dell'anima. Scompare il titolo di «sposa di Giuseppe», molto sottolineato, invece, da Matteo e Luca, che sono la testimonianza della predicazione della Chiesa apostolica. «Gli evangelisti, infatti, pur affermando chiaramente che Gesù è stato concepito per opera dello Spirito Santo e che in quel matrimonio è stata conservata la verginità (cf. Mt 1,18-25; Lc 26-38), chiamano Giuseppe sposo di Maria e Maria sposa di Giuseppe (cf. Mt 1,15.18-20.24; Lc 1,27; 2,5). Ed anche per la Chiesa, se è importante professare il concepimento verginale di Gesù, non è meno importante difendere il matrimonio di Maria con Giuseppe, perché giuridicamente è da esso che dipende la paternità di Giuseppe. Da qui si comprende perché le generazioni sono state elencate secondo la genealogia di Giuseppe».
Già sant'Agostino se ne era reso perfettamente conto. San Tommaso l’evidenzia considerando espressamente la «verità» di questo matrimonio. Nella Summa (q. 29), lo sposalizio della Madre di Dio lo mette subito di fronte a due questioni: Cristo doveva nascere da una donna sposata? Il matrimonio tra la madre del Signore e Giuseppe fu vero matrimonio?
Evidentemente per questi due grandi teologi il matrimonio di Maria e Giuseppe non era una questione puramente personale, ma aveva uno stretto rapporto con il mistero dell'incarnazione e della redenzione, e andava, perciò, seriamente studiato.
Nell'ambito della domanda, san Tommaso sostiene che la nascita di Cristo da una vergine sposata era conveniente per lei: 1) per preservarla dalla pena della lapidazione; 2) per liberarla dall'infamia; 3) perché Giuseppe le fosse di aiuto; 4) perché la testimonianza di Giuseppe garantisce che Cristo è nato da una vergine; 5) per rendere più credibili le parole stesse della Vergine affermante la propria verginità; 6) perché nella persona della Madre del Signore, sposata e vergine, sono onorati e la verginità e il matrimonio. Come si vede, le motivazioni non sono poche, né di poco peso.
A ragione, dunque, Matteo considera Maria «sposata» (1,18) e «coniugata» (1. 20-24). 
Padre Tarcisio Stramare
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