{gspeech style=1 language=it autoplay=0 speechtimeout=0 registered=0 selector=anyselector event=anyevent hidespeaker=0} Mentre Maria e Giuseppe fuggivano cercando di raggiungere la terra d’Egitto, le guardie del Re Erode li inseguivano guadagnando sempre più terreno, finché non furono in un vallone di rocce e macigni dove nessuna pianta poteva offrire un nascondiglio o un rifugio. Maria, quando tutto pareva perduto e già si sentivano scalpitare vicini gli zoccoli dei cavalli, vide una piccola caverna che si apriva nel sasso. «Entriamo qua dentro, ritarderemo almeno la fine», disse. S’infilarono nella grotta, spingendo avanti il somaro, tenendo in braccio il Bambino e attesero.{/gspeech}
Un ragno che era nel buco d’un sasso, subito si mise a tessere una grande tela, con la quale in poco tempo chiuse l’ingresso della caverna. Giunsero le guardie d’Erode e imprecando si dettero a frugare tra i massi, infuriati per la sparizione dei fuggiaschi. «Dove sono?», dicevano. «Eppure erano qui proprio ora». «Non saranno mica entrati sotto terra?». «Per la strada non si vedono più». «Ecco, sono entrati in questa caverna...». «Qua no davvero: non vedi che ci sono le ragnatele?». «Non perdiamo tempo... Corriamo avanti». Così le guardie continuarono la loro corsa e la Sacra Famiglia fu salva. «Chi avrebbe detto che una tela di ragno sarebbe stata così forte da impedire ai soldati di entrare?», disse Giuseppe, riprendendo la strada, e prima di ripartire, benedisse il ragno, dicendo: «Per la tua pietà, sarai benvenuto nelle case dove porterai la fortuna e gli uomini ti risparmieranno». Infatti da allora il ragno in casa non si uccide, anche se si toglie la ragnatela.
Il sambuco, o anche Sambucus Nigra nella sua denominazione scientifica, è una pianta molto comune, solitamente ascritta alla famiglia delle siepi. Oltre alla sua funzione prettamente ornamentale – il sambuco presenta piccoli fiori bianchi e bacche violacee – da sempre è sfruttato nella medicina popolare. Del sambuco si utilizzano sia la pianta che le bacche, per scopi diversi per l’organismo. Dai fiori si ricava solitamente un infuso, noto per la sua capacità di aumentare la sudorazione corporea, così da favorire l’eliminazione delle tossine e la contenzione della temperatura durante gli stati febbrili. Uniti alle foglie, i petali in infusione vengono impiegati per la creazione di tisane contro i problemi delle vie respiratorie. Per questo, fiori e foglie possono essere adoperati anche per migliorare la circolazione sanguigna, soprattutto quella periferica, sia con l’assunzione orale che con impacchi localizzati per limitare la rottura dei capillari o per un rapido sollievo alle scottature. Sempre in impacco e sempre per le sue proprietà sulla circolazione, il sambuco è utile anche per lenire il dolore a gambe e articolazioni nelle donne, così come il gonfiore dovuto ad attività fisiche intense o a una giornata sui tacchi. Negli uomini, invece, la tisana è largamente utilizzata per il mal di schiena. Le bacche di sambuco sono principalmente composte da acqua, ma al loro interno non mancano carboidrati, fibre e sali minerali come il potassio, il magnesio, lo zinco, il sodio e il calcio. Il loro impiego è quasi strettamente legato al benessere dell’apparato digerente.
Ingredienti per 4 persone:
* 4 filetti di pesce * 50 g di burro * 2 cucchiai di vino bianco * 1 limone * 2 uova * farina bianca ‘’00’’ * olio di semi per friggere
Per la salsa alle erbe pestate in un mortaio 1 cucchiaino di dragoncello e 1 di timo, 1 rametto di rosmarino, 1 ciuffo di prezzemolo, 1 cucchiaio di foglie di basilico, 1 spicchio d’aglio, 1 pizzico di zenzero, 4 bacche di ginepro pestate, 2 cucchiai di pangrattato, sale e pepe, fino a ottenere un composto omogeneo.
Sbattete le uova e intingetevi i filetti di pesce, poi passateli nel trito d’erbe e nella farina; friggeteli in una padella capiente con olio caldo. Appena sono cotti e ben dorati trasferiteli su carta da cucina per farli asciugare. In un tegame a parte fate fondere il burro e, prima che sfrigoli, versatevi il trito di erbe rimasto, il succo del limone, il vino bianco e mescolate. Servite i filetti di pesce caldi con la salsina versata sopra. Preparazione 30 minuti, cottura 40 minuti.
Naturalmente l’aceto solo soletto non potrà proteggere gli ambienti dai germi: ma una pulizia quotidiana con detersivi a base di questo liquido costituisce un buon metodo di prevenzione. Non resta che procurarsi dell’aceto da tavola bianco (da prediliggere nella pulizia rispetto al rosso).
Detergente: nella pulizia quotidiana di piastrelle, pavimenti generici e superfici smaltate.
Sgrassatore: ideale per eliminare l’untuosità da piatti e stoviglie molto sporche, per pretrattare e rimuovere lo sporco difficile dalle pentole, per far brillare l’acciaio, il rame e l’ottone (ma anche vetri e cristalli).
Anticalcare: ideale per rimuovere i depositi di calcare da posate, utensili e tegami in acciaio, da bicchieri di vetro e rubinetteria, rendendo tutto lucido e senza aloni. Anche in lavastoviglie, aggiunto al risciacquo finale, l’aceto ridona risultati sorprendenti. Inoltre, è ottimo per la manutenzione ordinaria di lavastoviglie, lavatrice e ferro da stiro.
Ammorbidente: previene l’infeltrimento dei capi in lana ed è efficace nel trattamento dei capi bianchi e colorati, perché disperde i sali di calcio catturati dalle fibre dei tessuti e favorisce, inserito nell’ultimo risciacquo, l’eliminazione dal bucato dei residui di detersivo.
Smacchiatore: ottimo in caso di macchie ostinate, se aggiunto all’acqua dell’utimo risciaquo (a mano o in lavatrice), ravviva le tinte dei tessuti conservandone il colore.
In una chiesa di Francoforte esisteva una magnifica statua che rappresentava Cristo. Durante la seconda guerra mondiale, Francoforte fu oggetto di terribili bombardamenti. Accadde che al termine della guerra, la statua non aveva più le mani. Numerosi scultori si offersero di rifare delle mani nuove, in modo tale che nessuno potesse notare la differenza. Dopo aver considerato tutte queste offerte, i membri della chiesa decisero di rimettere a posto la statua senza le mani. Venne aggiunta allora questa iscrizione: «Cristo non ha le mani, ad eccezione delle nostre»
I gladiatori romani lo mangiavano prima dei combattimenti! Stimola l’appetito, aiuta la digestione, prontezza dei riflessi e diuresi. Mettete una manciata di foglie in un litro d’acqua bollente. Addolcite con miele e bevete 1 tazza dopo i pasti.
Orazio affermava di nutrirsi solo di olive, cicoria e malva. Cicerone ne faceva addirittura indigestione! La Santa monaca benedettina Ildegarda la prescriveva per curare sonnolenza e cefalea, disturbi renali e avvelenamenti. Nel ‘500 c’erano medici pronti ad affermare che «chiunque beve giornalmente una pozione di malva sarà salvo da qualsiasi malanno per quel giorno». Una volta la si usava per preparare minestre o la si utilizzava lessata, come contorno alla carne. è ottima per curare tutte le malattie infiammatorie, è calmante e facilita l’eliminazione delle tossine. Mettete 15 pizzichi di fiori, o 20 di foglie, o 30 radici pestate, o 20 di miscela delle tre parti, in un litro d’acqua bollente. Bevete 3 o 4 tazze al giorno di questo infuso per calmare la tosse, il raffreddore, la bronchite.
Quando non riuscite a rimuovere la patina formata dalla polvere sulle statuine di gesso di un vecchio presepe, provate a far bollire una manciata di amido in poca acqua, lasciate intiepidire e immergetevi la statuina. Successivamente mettetela ad asciugare e poi passate delicatamente uno strofinaccio.
Potete ottenere una frittura croccante aggiungendo all’olio caldo qualche goccia di limone.
La caffettiera si pulisce a fondo ponendo del sale grosso nel contenitore dove normalmente si mette il caffè macinato. Fate scaldare, lasciate uscire tutta l’acqua e poi sciacquate.
Per rimuovere macchie di caffè e di tè dalle tazze di porcellana, strofinate con un panno umido e bicarbonato di sodio.
Se l’aceto è troppo forte immergete nella bottiglia due fettine di mela, lasciatele macerare per tre giorni e poi filtrate.
Per evitare che il pesce perda la sua compattezza, prima di cucinarlo è bene immergerlo per alcuni minuti in acqua con un po’ di limone e aceto.
Avete le labbra screpolate? Passate un sottile strato di miele e massaggiate leggermente con un dito per farlo penetrare.
Ingredienti per 4 persone: 350g di fagioli cannellini in barattolo, 1 melanzana, 2 pomodori freschi, 1 peperone giallo, aglio, ½ limone, alcune foglie di basilico, 1 ciuffo di prezzemolo, olio d’oliva, sale, pepe.
Lavate la melanzana e il peperone, asciugateli e tagliateli a dadini. In un tegame scaldate l’olio e fatevi rosolare lo spicchio d’aglio tritato, quindi aggiungete le verdure tagliate a dadini e lasciate insaporire a fiamma vivace. Dopo qualche minuto unite i pomodori spellati e privati dei semi e tagliati a pezzetti e i cannellini sgocciolati. Salate, pepate e cuocete per 10 minuti. Adagiate su di un piatto da portata e cospargete con la buccia di limone grattugiata, foglioline di basilico sbriciolate e 1 ciuffo di prezzemolo tritato. Mescolate e servite.