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Un progetto pastorale

di don Nino Massara

Il 30 giugno 1912 don Bacciarini riceve l’investitura di parroco
e otto giorni dopo ufficialmente  promuove e organizza la carità verso i poveri con le Dame di San Vincenzo
con il compito di visitare gli infermi a domicilio e le famiglie dei poveri e portare loro aiuti materiali e spirituali.

Non poteva essere diversamente per un prete di don Guanella. Pur diverso dal «padre dei poveri» per temperamento, per formazione e sensibilità culturale, Bacciarini ne era fedele discepolo nella spiritualità e nella missione. Don Guanella aveva fatto di Matteo 25 la sua pagina di Vangelo da testimoniare davanti alla Chiesa e al mondo. Ogni suo seguace, ieri come oggi, non può non vibrare sulla stessa lunghezza d’’onda.

Venerdì, 01 Giugno 2012 13:40

Assillo di don Bacciarini

Gli uomini in parrocchia

di don Nino Massara

Accanto alle Madri cristiane, alle associazioni dei fanciulli e dei giovani,
a don Bacciarini stavano a cuore le migliaia di uomini, di padri che non frequentavano
la chiesa e diceva: «se bastasse la mia vita per attirarli a Dio,
la donerei oggi per far vivere la vita cristiana ai nostri uomini»

Non sapeva rassegnarsi a quanto le statistiche, ancor oggi, confermano: gli uomini, pur credenti, sembrano preferire il bar alla chiesa. La frequenza alla Messa, le sane pratiche tradizionali restano, ordinariamente, appannaggio, talvolta esclusivo, delle donne. In famiglia si addebita loro, quasi una tassa da pagare, il compito della rappresentanza davanti a Dio e alle autorità ecclesiastiche.

Venerdì, 01 Giugno 2012 13:39

Una fioritura ricca e feconda

Le Associazioni parrocchiali

di Nino Massara

Nella sua strategia pastorale don Aurelio scommette sul genio femminile
e chiama a raccolta in associazione «le madri cristiane» e le mette sotto la protezione
di Santa Monica, la mamma di Sant’Agostino. Le preghiere e la forza educativa
delle anime erano energie vitali per salvaguardare la fede dei figli.

Se negli anni '50, a Roma, sentivi parlare della Parrocchia San Giuseppe al Trionfale, avevi la stessa impressione di quando, a scuola, da ragazzo, si parlava della prima della classe. Una bella parrocchia, ben organizzata, che esprimeva e si pregiava di un'associazionismo laicale tanto variegato, quanto numeroso; fornita di operatori pastorali laici con elevata formazione e professionalità nel servizio, note apprezzate anche a livello diocesano.

Venerdì, 01 Giugno 2012 13:36

Nuova evangelizzazione al Trionfale

 

Bacciarini parroco

 

di NINO MASSARA

«Il parroco anche nella più piccola parrocchia del mondo,
è sempre un capitano nella grande famiglia di Cristo
e l’idea di una vasta solidarietà è inseparabile con il suo apostolato»


Esiamo nel lontano 1912.
Nessuna meraviglia. Lo ha, da tempo, anticipato Giovanni Paolo II: lo conferma ogni approfondimento culturale in merito; lo dice lo stesso termine. Da sempre, l'evangelizzazione o è nuova, o non è. Novità di un annunzio bello, atteso, che sorprende, affascina e orienta verso un futuro diverso e gioioso.

30 giugno di cent’anni fa

di Mario Carrera

Il ministero di don Aurelio era peregrinare nella case e baracche del quartiere.
Ad imitazione di don Guanella che diceva che «i poveri bisogna andare a cercarli», don Aurelio era un moto perpetuo: battesimi ai piccoli e ai grandi, matrimoni da regolarizzare, infermi e vecchi da assistere, disoccupati, sfrattati. A tutti si interessava pur di guadagnare le anime a Dio

Il papa Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata delle comunicazioni ha parlato del silenzio, affermando che «Dal silenzio deriva una comunicazione ancora più esigente che chiama in causa la sensibilità e quelle capacità di ascolto che spesso rivela la misura e la natura dei legami interpersonali». Sappiamo che don Aurelio Bacciarini, prima di essere parroco a San Giuseppe, aveva scelto di immergersi nel silenzio della Trappa delle Tre Fontane, ma Dio pensava altro per lui e, pur a malincuore, ha fatto di quel silenzio la miniera di sensibilità per la sua missione pastorale.

Giovedì, 12 Luglio 2012 09:50

Omaggio al primo santo valtellinese

di Carlo Lapucci

Apochi mesi dalla proclamazione a Santo di Don Luigi Guanella (23 ottobre 2011), è stato pubblicato un consistente bilancio della sua vita e del suo grande lascito che dalla prima attività di un povero prete in mezzo a difficoltà e ostilità ha cominciato a fiorire e si trova oggi in piena espansione nel momento della glorificazione del fondatore dell'Opera e della Congregazione.
Il libro, pur dando spazio alla celebrazione e diffondendosi nella parte descrittiva e nella splendida documentazione fotografica, ha evitato quel compiacimento tipico di queste pubblicazioni mirando, negli interventi e nella parte documentaria, a fornire un quadro completo, nei limiti dello spazio predisposto, della storia, della situazione sociale, del tempo, dei fatti, del pensiero del Santo, autore anche di numerosi volumi, dello spirito religioso e pedagogico, delle figure che lo hanno affiancato e poi hanno proseguito la sua opera fino ai nostri giorni. Un volume che è un tributo e un ringraziamento al Fondatore e all'Opera Guanelliana, ma anche uno strumento utile e pratico per chiunque voglia sapere chi è stato San Luigi, cosa ha fatto, detto, predicato, da dove sia venuto e dove sia approdata la sua Opera quando ha lasciato la terra per il Cielo e come sia proseguita.

Don Luigi Previtali

Don Luigi Previtali è subentrato nel ruolo di parroco a Don Aurelio Bacciarini, il quale alla morte del Fondatore è stato chiamato a governare la giovane Congregazione, erede naturale fu don luigi Previtali che si trovava a Roma ancora prima che arrivasse don Aurelio. Era un giovane promettente, laureato in Diritto canonico e discepolo di grandi maestri: da ragazzo, nel seminario di Bergamo, ha avuto come educatore il giovane Angelo Roncalli, il futuro Beato Giovanni XXIII. Don Guanella se l’è tenuto accanto con affetto e stima. Nei tre anni in cui è stato a coadiuvare il Venerabile Aurelio Bacciarini ha appreso lo stile e l’ardore pastorale di questo santo prete. L’ha imitato talmente bene che al termine del suo mandato di parroco al Trionfale, come del resto era un desiderio mai cancellato di Bacciarini, si ritirò in un monastero di clausura, nel Romitorio di Calmaldoli, ma per la sua fragile salute dovette desistere e ritornare in Congregazione.  

Giovedì, 12 Luglio 2012 11:47

Due fatti provvidenziali illuminano una vita

di Angelo Forti

Un 24 giugno e un 8 aprile nel secolo 1800

Era il 24 giugno, le campane della parrocchiale di Campodolcino, con il concerto delle solennità, avevano suonato a lungo. Dalle frazioni vicine erano giunti i parrocchiani.
Il secondo episodio avvenne sull’altura di Gualdera, un grappolo di baite, dove i Guanella pascolavano le pecore. Era il 9 aprile.
Di mattino, durante la funzione del giovedì santo, Luigi aveva ricevuto Gesù per la prima volta.

«Ibambini sono diversi e ciascuno è unico». Unici perché ognuno di noi è chiamato da Dio dall’eternità con il proprio nome. Nessuno è fotocopia di un altro, ma Dio ha stampato sul palmo della sua mano la nostra foto come unica. «Ognuno di noi è una parola di Dio incarnata, quindi, immagine unica e irripetibile di Dio stesso». Per ogni creatura, che entra in questo mondo, Dio ha sognato un sogno e a ogni genitore ed educatore è assegnato il compito di aiutare questa creatura a realizzare il sogno di Dio.  

Giovedì, 12 Luglio 2012 11:45

La pedagogia moderna applicata alla vita

Spontaneità ed autenticità

Il pensiero della Montessori identifica il bambino come essere completo,
capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali (come l'amore),
che l'adulto ha ormai compresso dentro di sé rendendole inattive

Il metodo montessoriano parte dallo studio dei bambini con problemi psichici, espandendosi allo studio dell'educazione per tutti i bambini. La Montessori stessa sosteneva che il metodo applicato su persone subnormali aveva effetti stimolanti anche se applicato all'educazione di bambini normali. Il suo pensiero identifica il bambino come essere completo, capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali (come l'amore), che l'adulto ha ormai compresso dentro di sé rendendole inattive.

Giovedì, 12 Luglio 2012 11:41

Una giornata tipo all'asilo infantile

di Suor Paolina Bertani*

 

Pagina di un diario

Suor Paolina aderì con fervore di neofita al progetto del Fondatore ed, insieme alla consorella suor Maria Landoni, si dedicò con tutta se stessa alla realizzazione della missione affidatale.
Don Guanella volle personalmente porre la pietra miliare della nuova fondazione,
attraverso la celebrazione dell’Eucaristia nel capannone che per tre anni fungerà da chiesa
e da asilo per i bambini. Posto tale fondamento, diede poi la solenne investitura
alle due suore incaricate di concretizzare il progetto

Di buon mattino si parte con la buona superiora suor Landoni e si dà principio alla nuova missione. Con noi si prende il pranzo che consiste in una manciata di fichi, oppure un pezzetto di formaggio così stagionato che per mangiarlo i denti devono essere bene affilati.
Chi è accompagnato dalla mamma, chi  abbastanza ordinato e chi invece ha bisogno di una abbondante lavanda con una buona perquisizione alla testa. E questo sarà il lavoro di ogni giorno, che non solo durerà dei mesi ma anni interi per liberare quei poveri bambini da ospiti inopportuni.
Siamo nel cuore dell’inverno, bisogna pensare al modo onde poter riscaldare questi poveri piccoli che sono tutti intirizziti dal freddo.  Si va in cerca di qualche pezzo di legna che si trova or qua or là; si fa un braciere. Ecco il mezzo di riscaldamento dei primi giorni che verrà poi sostituito da una stufa portatile di latta. Di arredi scolastici neppure parlarne.  Solo qualche bancone di origine molto antica dove i bambini si infilano dentro a decine. Di pedagogico non esiste nulla, pure quei poveri bambini, confrontando il misero tugurio della loro abitazione, qui si trovano molto meglio. Si comincia con un po’ di religione, di canto, di conversazione cercando di istillare nel cuore di questi piccoli l’amore al buono e al bello. Ora siamo alla fine della prima settimana.

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