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Giovedì, 12 Luglio 2012 11:41

Una giornata tipo all'asilo infantile

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di Suor Paolina Bertani*

 

Pagina di un diario

Suor Paolina aderì con fervore di neofita al progetto del Fondatore ed, insieme alla consorella suor Maria Landoni, si dedicò con tutta se stessa alla realizzazione della missione affidatale.
Don Guanella volle personalmente porre la pietra miliare della nuova fondazione,
attraverso la celebrazione dell’Eucaristia nel capannone che per tre anni fungerà da chiesa
e da asilo per i bambini. Posto tale fondamento, diede poi la solenne investitura
alle due suore incaricate di concretizzare il progetto

Di buon mattino si parte con la buona superiora suor Landoni e si dà principio alla nuova missione. Con noi si prende il pranzo che consiste in una manciata di fichi, oppure un pezzetto di formaggio così stagionato che per mangiarlo i denti devono essere bene affilati.
Chi è accompagnato dalla mamma, chi  abbastanza ordinato e chi invece ha bisogno di una abbondante lavanda con una buona perquisizione alla testa. E questo sarà il lavoro di ogni giorno, che non solo durerà dei mesi ma anni interi per liberare quei poveri bambini da ospiti inopportuni.
Siamo nel cuore dell’inverno, bisogna pensare al modo onde poter riscaldare questi poveri piccoli che sono tutti intirizziti dal freddo.  Si va in cerca di qualche pezzo di legna che si trova or qua or là; si fa un braciere. Ecco il mezzo di riscaldamento dei primi giorni che verrà poi sostituito da una stufa portatile di latta. Di arredi scolastici neppure parlarne.  Solo qualche bancone di origine molto antica dove i bambini si infilano dentro a decine. Di pedagogico non esiste nulla, pure quei poveri bambini, confrontando il misero tugurio della loro abitazione, qui si trovano molto meglio. Si comincia con un po’ di religione, di canto, di conversazione cercando di istillare nel cuore di questi piccoli l’amore al buono e al bello. Ora siamo alla fine della prima settimana.

Ritornano i cavalloni del Vaticano

 

Vediamo per la seconda volta arrivare al nostro asilo i due cavalloni del Vaticano, tirando un carro con banchini d’asilo, per circa 80  bambini che, se non del tutto nuovi, sono però in buonissime condizioni, perché, dopo 30 anni di servizio, non hanno avuto bisogno di riparazioni. E questo è un altro favore di monsignor Bianchi (segretario personale del Papa San Pio X n.d.r.), che dietro sue raccomandazioni  ha ottenuto dalla direzione degli asili pontifici.
La nostra soddisfazione è grande e in modo particolare “ne godono” i bambini che, battendo le manine di gioia, sembrano dire: «Final­mente siamo  liberati dai vecchi banconi!».
A mezzo poi di qualche offerta si fa acquisto di vario materiale scolastico. La Provvidenza di Dio viene e gradatamente migliora la nostra situazione e noi riconoscenti innalziamo il nostro grazie.

 

Il corso montessoriano

Nel 1910 la professoressa e dottoressa Montessori viene da autorità governative autorizzata a tenere corsi di pedagogia scientifica sperimentale per l’educazione dei bambini. Alla candidata che avrà partecipato al detto corso e avrà sostenuto un esame, verrà  rilasciato un diploma di abilitazione all’insegnamento del nuovo metodo. Uno di questi corsi è tenuto presso le reverende suore missionarie francescane di Maria in via Giusti, nei pressi di san Giovanni in Laterano.
Per desiderio del santo Padre Pio X vi partecipano suore di vari istituti. Tanto monsignor Bianchi come monsignor Pescini, fanno vive raccomandazioni perché anche noi vi partecipiamo per poter avere così un funzionamento regolare del nostro asilo. Il venerato Superiore ben volentieri acconsente che partecipiamo a detto corso, ma anche qui come in tutte le cose, ci sono non poche difficoltà da superare e per noi sarà la povertà che in questo caso ci ostacolerà un poco. Ecco che ci sono tasse da pagare, acquisto di materiale didattico molto costoso e poi, data la molta lontananza del posto, anche il mezzo di trasporto e poi anche l’acquisto dei testi dello stesso metodo; tutto bene calcolato ammonta alla bella somma di lire 500 circa.  Ora il povero Superiore deve pensare a togliersi di tasca la suddetta cifra, mentre va raggranellando di casa in casa qualche migliaio di lire  per pagare gli operai, non certo cosa facile e nemmeno da poco. Ma ecco che la Prov­videnza, per la bontà di monsignor Pescini, viene  subito in nostro aiuto. «Per ciò che riguarda le spese ci penso io - ci dice - conosco una buona signora veneziana, certa contessa Valter, alla quale raccomanderò la cosa e son sicuro che provvederà  a tutto». E così avvenne perché la benemerita signora a tutto pensò.    
Frequentiamo il corso in due e per la troppa lontananza non possiamo tornare a casa a mezzogiorno. Però per speciale raccomandazione  del suddetto monsignore le suore missionarie francescane di Maria per tre mesi ci passano la refezione. A tutti è noto l’interessamento paterno di  monsignore tanto che per distinzione siamo chiamate le suore del papa; e ancora per voler suo, di tanto in tanto dobbiamo andare in Vaticano a dare relazione del procedere del nostro corso. Siamo raccomandate alla dottoressa Montessori stessa la quale ci permette di passare la giornata con i bambini (ciò che non è di tutte) e che per noi è di grande vantaggio per la pratica del metodo. Durante il corso abbiamo la visita di sua maestà la Regina-madre e noi, povere martorelle, dalla Montessori siamo scelte fra le tirocinanti a far parte della lezione pratica e così passano anche i tre mesi di tirocinio e con speciale aiuto della divina Provvidenza anche l’esito dell’esame finale è stato molto soddisfacente. Il compiacimento dei detti monsignori interessati è grande, non meno quello dei nostri venerati Fondatori (suor Marcellina Bosatta e don Luigi Guanella n.r.d). i quali ci raccomandano un devoto ringraziamento a Dio e poi a coloro che ci sono stati provvidi di mezzi e di aiuto nel dare compimento anche a questa opera di bene. Viene poi il reverendo Superiore a fare i suoi rallegramenti alle martorelle dicendoci: «Se questo è motivo per insuperbirvi, prendo le due teste e le batto una contro l’altra».  Dopo aver conseguito il diploma, monsignor Pescini ci assicura che il materiale Montessori è in viaggio ordinato a Milano dalla contessa Valter. Un bel giorno vediamo arrivare i nostri bravi cavalloni che, ormai pratici della via venivano a noi con delle grandi casse con l’indirizzo: «A sua santità Pio X», contenenti tutto il materiale didattico; noi rimanemmo commosse dinnanzi a tanto interessamento da parte del Vaticano. E così potemmo finalmente incominciare le lezioni del metodo montessoriano.  
(*Da Piccola storia della Fonda­zione di San Giuseppe, Roma, Editrice Nuove Frontiere)

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