«È una legge generale del nostro esistere che noi viviamo in avanti e comprendiamo all’indietro». Questa frase di Jean Guitton mi aiuta ad avviare la riflessione sul nuovo anno che stiamo iniziando con tanta speranza.
Questa grande voglia di «vivere in avanti» non deve farci calpestare il passato, cancellando la memoria di volti raggianti di luce. La memoria serve a investire il futuro avendo sulle spalle il capitale dell’esperienza, infatti, «il vivere in avanti» ci fa scoprire che tutte le persone incontrate, gli avvenimenti ci hanno offerto scintille di luce per allargare la visione sulla vita.
All’inizio del nuovo anno mi piace coltivare nei sentimenti l’immagine di un contadino, in mezzo ad un campo arato di fresco, mentre spande con le robuste mani semi di futuro, i semi della speranza: speranza di vita, di benessere fisico e spirituale, speranza di amare e di essere amati.
La collaboratrice della rivista La Santa Crociata in onore di San Giuseppe, la dott.ssa Stefania Severi, in questi giorni è stata intervistata da Radio Vaticana per presentare il nostro Calendario 2014, raffigurante le formelle del portone bronzeo della Basilica di San Giuseppe al Trionfale. Ne riportiamo l'intervista audio.
L'8 dicembre, Papa Francesco e' stato accolto da un bagno di folla nel centro di Roma. A Piazza di Spagna, dove ha reso omaggio alla statua dell'Immacolata, il pontefice ha detto: "Il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti. La solitudine degli anziani e la fragilita' dei bambini ci commuovano. Ogni vita umana sia da noi amata e venerata".
Francesco ha pregato ad alta voce, ai piedi della Madonna di piazza di Spagna.
"Tu - ha aggiunto - sei la 'tutta bella', o Maria, la parola di Dio in te si e' fatta carne.
Fa che non smarriamo il cammino della nostra esistenza, che il calore contagioso dell'amore illumini il nostro cuore".
Sia questa divina bellezza - ha invocato - a salvare noi, la nostra citta' e il mondo intero".
Nell’accogliere i pellegrini di Pianello in arrivo a Roma ho provato i sentimenti di Giuseppe l’ebreo, quando ha incontrato i suoi familiari. È stato come un incontro di famiglia, legata da vincoli antichi con le radici nell’unica fede, che nella città santa di Roma ha conosciuto la testimonianza di migliaia di martiri.
Accanto all’immagine del lontano Egitto, c’era anche un accostamento tra Pianello del Lario e la sponda del lago di Genezaret a Cafarnao.
Come Gesù ha incontrato i suoi primi discepoli a Cafarnao, così don Guanella ha raccolto a Pianello le prime generose anime di ragazze per formare la sua nuova congregazione. Inoltre, come Gesù ha scelto Pietro per affidargli la Chiesa, don Guanella ha scelto e coltivato don Leonardo Mazzucchi per affidargli il futuro della congregazione dei Servi della Carità.
Preg.mo e stim.mo Direttore Don Mario Carrera, nel mese di agosto 2013 dedicato alla B. V. M. Assunta, abbiamo ricevuto la gradita lettera e con gioia piena nel cuore siamo stati ricolmi di sorpresa e meraviglia nel sentirci incoraggiati dalla sede centrale primaria di Roma " Pia Unione del Transito " .
Ci sentiamo profondamente uniti con una speciale spiritualità, fiduciosi nella potente protezione del patrono S. Giuseppe e del fondatore S. Luigi Guanella, che devotamente veneriamo nel nostro piccolo santuario in Biella/Riva.
Presso il nostro artistico-storico sacello ogni primo mercoledì del mese si celebra la s. messa votiva in onore di S. Giuseppe, alle ore 21.00 con una discreta-buona partecipazione di fedeli, pellegrini, devoti, amici e associati; si canta, si prega per tutti i defunti iscritti al suffragio e per gli associati alla Pia Unione; una funzione curata e ben preparata.
Nei sogni di Dio non esistono periferie e davanti a Lui nessuno rimane orfano. Nel tempo fa abitare negli accampamenti dei poveri uomini e donne capaci di seminare amore e solidarietà tra le piaghe dell’emarginazione. La nascita di don Guanella è il segno dell’attenzione di Dio per i suoi figli.
E' sempre piacevole sfogliare l’albo delle foto di famiglia. Quelle pagine sembrano emanare la fragranza dei ricordi e risvegliare piacevoli reminiscenze nella nostra memoria. Più la foto è espressiva e lontana nel tempo, più gioia fa nascere nell’anima.
Questo avviene per il compleanno del nostro Fondatore Luigi Guanella.
Era il 19 dicembre di 171 anni fa. Fraciscio era coperta di neve e già nelle povere case i bambini aspettavano di preparare il presepe.
A pochi giorni dal Natale, la famiglia Guanella festeggia un’altra nascita. Maria Guanella dona alla luce il suo nono figlio. A Fraciscio le famiglie non erano molte, ma le nascite erano tante. Pa’ Lorenzo, all’indomani del parto, avvolge in una calda pelle di pecora questo batuffolo di carne e lo porta al fonte battesimale perché possa da subito respirare con il respiro stesso di Dio.
Lungo i secoli di storia ebraica il Signore poté contare sulla fedeltà, non sempre perseverante, del suo piccolo gregge, per preparare la venuta del Messia.
E quando questo gregge irrequieto si smarriva a contatto con l’idolatria seguendo i pagani che negavano il soprannaturale, Dio inviava i suoi profeti affinché, con le buone o con le cattive, lo riconducessero all’ovile, come recita il salmo 80: “Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire. Israele, se tu mi ascoltassi! Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce. Israele non mi ha obbedito”. Dio però è fedele alla parola data. Gli ebrei attendevano il Messia potente in grado di liberarli da ogni schiavitù, non solo da quella del peccato...
Interminabile, luminosa e intensa è stata la domenica di settembre che ha visto papa Francesco pellegrino a Cagliari. Erano circa 400mila persone arrivate da tutta la Sardegna per salutare e ascoltare le parole di papa Francesco che ha voluto onorare il santuario mariano di Bonaria legato alla capitale argentina Buenos Aires, eco della «buona-aria» portata dai navigatori sardi nei secoli passati.
Per gli operatori dei media passerà alla storia come “il comunicatore di Dio”, perché ha lasciato sicuramente un segno nel nostro tempo, con il suo stile ed il suo eloquio inconfondibili - tanto apprezzati da Indro Montanelli ed Enzo Biagi – che abbiamo ammirato sulla grande stampa nazionale, su “Avvenire” (lo considerava quasi una sua creatura) e nei talk-show della Rai.
Ma il cardinale Ersilio Tonini, morto qualche mese dopo il suo novantanovesimo compleanno (20 luglio), è stato anche un grande uomo di carità. Questo esile “pretino di campagna” dalla solida cultura e dalla formazione di stampo pacelliano acquisite in seminario e alla Lateranense, piacentino come molti diplomatici vaticani di gran stoffa (Casaroli in primis), nato da una modesta famiglia di contadini, fino all’ultimo ha speso tutte le sue energie per testimoniare con vigore il Vangelo della solidarietà.
Il Padre, che ha generato un Figlio per amarlo, ha creato il fratello, copia minore di quel Figlio, perché noi possiamo amarlo. Il fratello è immagine di Dio: sua progenie, frutto del suo sangue: sì che in lui si ama Dio per effigie e per rappresentanza. Né basta: il fratello è tale perché figlio d'uno stesso Padre, Dio; ridivenuto figlio di Dio per l'incarnazione, passione e morte di Gesù. Si può dire che il fratello ci è stato dato perché ci ricordi, per similitudine, Dio [...].
Il quale, perché infinito, non si può vedere con pupille limitate: lo si vede, come in uno specchio, nel fratello. Infinito, Dio non si può amare con servizi congrui alla sua infinità. Lo si può servire nei fratelli, in cui è Cristo, poiché i fratelli abbisognano di servizi limitati, congrui alle nostre possibilità.