Campagna. Il detto indica che il mese è assai capriccioso: le condizioni metereologiche variano molto facilmente e possono ritornare basse temperature e gelate, tanto da dover rinviare i lavori di semina e trapianto. Se il tempo lo consente, si prosegue con la semina della barbabietola e si inizia quella di girasole, mais, soia.
E' la Cenerentola delle piante: si trova nei vasi in ingressi, androni, scale: un fascio di foglie grandi, allungate che escono dal vaso creando uno spazio verde chiaro, o scuro secondo l’ambiente, di valore ornamentale. È frequente nelle chiese, cappelle, luoghi sacri, sacelli dove spesso cresce trascurata, stenta, malconcia e polverosa. All’anagrafe si chiama Aspidistra elatior; Aspidistra lurida, delle Liliacee. Prende il nome dal greco aspis che indica la forma delle foglie fatte a scudo.
Albero da frutto comunissimo (Amygdalus communis delle Rosacee), di non grandi dimensioni, alto circa 12 metri, i cui fiori bianco rosati nascono a primavera prima delle foglie. Originario dell’Asia occidentale, Persia, Turkestan, si è diffuso con la coltura nella zona mediterranea. È la pianta di cui si dice fosse fatta la verga d’Aronne che fiorì miracolosamente. È inteso come annuncio della salvezza in quanto la fioritura del mandorlo è la prima a salutare la primavera.
Una volpe, adocchiato uno splendido vigneto, pensò di farsi una bella scorpacciata d’uva.
Ma il vigneto era ben difeso: un recinto lo circondava completamente.
Dopo lunga perlustrazione, la volpe scoprì un varco; ma questo era molto stretto, e gli sforzi dell’animale risultarono vani. Allora la volpe ebbe un’idea: avrebbe digiunato sino a che non fosse riuscita a infilarsi nel varco.
Nei pressi di una grande città, lungo una strada di transito, se ne andava un vecchietto cadente. Il suo passo era vacillante: le gambe magre lo reggevano a stento e si muovevano debolmente a fatica, quasi non fossero le sue; il vestito che indossava era tutto a brandelli; il capo, scoperto, gli cadeva sul petto... Era stanco, sfinito. Sedette sopra una pietra miliare, appggiando i gomiti sulle ginocchia, e si nascose il volto tra le mani; tra le dita nascoste colavan giù lacrime sull’arida polvere grigia.
Un uomo andò da un Maestro e gli chiese di diventare suo discepolo. Il Maestro, con il suo intuito spirituale, capì che l’uomo non era pronto per ricevere il suo insegnamento. Così gli domandò: «Sai cosa devi fare per essere un discepolo?». L’uomo disse che non lo sapeva e chiese al Maestro di dirglielo: «Bene», disse il Maestro, «devi andare a prendere l’acqua, raccogliere la legna, cucinare e fare molte ore di lavoro pesante. E devi anche studiare. Sei disposto a fare tutto questo?». L’uomo disse: «Ora so che cosa deve fare il discepolo. Mi diresti cosa fa nel frattempo il Maestro?». «Oh! Il Maestro se ne sta seduto tranquillo e dà consigli spirituali...». «Ah! Ho capito!» disse l’uomo. «Se le cose stanno così non voglio essere un discepolo. Perché non fai di me un Maestro?». Tutti vogliono essere Maestri. Ma quanti lottano per diventarlo?
Swami Prabhavananda
Molto importante in questo mese è il mantenimento dell’umidità necessaria alle vostre coltivazioni. Un ottimo sistema è l’irrigazione “goccia a goccia”, che aiuta a risparmiare tempo ed acqua. Organizzatevi per conservare al meglio i vostri prodotti, così che mantengano i profumi e i sapori dell’estate. Raccogliete ed essiccate le piante aromatiche officinali. Controllate gli innesti. Proteggete le piantine più fragili e le piante in vaso dall’eccessiva calura. Orto. Rincalzate le giovani piantine. Continuate ad aggiornare le legature dei pomodori e a ridurre l’eccessivo sviluppo dei nuovi germogli. Raccogliete patate, aglio, cipolle quando avranno il gambo ben secco. Interrate le piantine di fragole. Date acqua alle carciofaie. Semine e trapianti in terreno aperto: lattughe di tutti i tipi, cicorie, radicchi, indivie, rucola, ravanelli; cavoli di tutti i tipi, rape da radice e da broccoletti; finocchi, bieta da taglio, zucchine, fagioli e fagiolini. Giardino. Potate gli arbusti sfioriti. Spuntate i rami sfioriti delle rose a circa un terzo della loro lunghezza, dopo una gemma importante. Fate talee, propaggini e margotte. Continuate a cimare i crisantemi. Aggiustate le siepi. Dissotterrate i bulbi sfioriti ed asciutti per la prossima semina. Vigna e cantina. Continuate nei regolari trattamenti contro peronospora e oidio fino all’invaiatura. A questo punto è importante un trattamento antibotritico (contro la muffa grigia); se sarà necessario potete effettuarne un altro. Venti giorni prima dell’invaiatura sospendete ogni forma di potatura verde. Seguite attentamente il processo di maturazione dell’uva. In cantina verificate i livelli dei recipienti vinari e le coperture con olio enologico e pastiglie antifioretta. Giorni adatti per i travasi: dal 12 al 26 del mese.
Raffreddare la stanza riscalda il pianeta Un passaggio della Laudato si’, paragrafo 55, cita il crescente uso dei condizionatori d’aria come esempio di «abitudini nocive di consumo». Più che una condanna dell’oggetto è un esempio di come, nella ricerca di un «profitto immediato», i mercati stimolano la domanda di oggetti il cui abuso può far danni. Nel caso dei condizionatori le controindicazioni non sono poche. Un piccolo impianto produce in un anno il 40% delle emissioni domestiche di CO2 di un single. Anche considerando i modelli a basso consumo (a pompa di calore, con inverter…) l’energia richiesta per abbassare la temperatura di un grado è molto a quella richiesta per alzarla di un grado. Non a caso da diversi anni i picchi di consumo energetico si toccano in estate. Il clima più caldo ci spinge a usare di più i condizionatori, i quali però fanno salire i livelli di CO2 ed emettono calore all’esterno. Un circolo vizioso. Nessuna condanna ai condizionatori, insomma, ma la moderazione in certi casi è necessaria.
400 g di fettine di vitello, 1 mozzarella, 1 cucchiaio di pangrattato, 1 tuorlo, vino bianco, olio d’oliva extravergine, sale e pepe.
In una terrina amalgamate il tuorlo con il pangrattato e unitevi poi la mozzarella tagliata a pezzetti. Battete bene le fettine di carne e fatele rosolare 2 minuti in padella, solo da una parte, con un filo d’olio d’oliva. Scolatele dalla padella e, una a una, salate e pepate la parte già cotta; stendetevi sopra il composto di uovo e pangrattato precedentmente preparato. Arrotolate il tutto (lasciando esternamente la parte ancora cruda) e chiudete con due stuzzicadenti per ogni involtino. Mettete sul fuoco una casseruola semifonda appena unta d’olio e fatela scaldare un po, dopodiché adagiatevi i saltimbocca. Rosolateli bene da ambo le parti, aggiungere il vino e fatelo evaporare su fuoco vivace. Lasciateli cuocere a casseruola scoperta per 10 minuti, rigirando di tanto in tanto. Serviteli con, a piacere, verdure lesse miste o purè di papate.
Un giorno, un prelato in visita alle missioni nei mari del Pacifico, sbarcò su un’isoletta semideserta. Venne accolto calorosamente da tre strani vegliardi dall’aspetto quasi selvaggio.
«Figli miei - prese a interrogarli il vescovo - come passate il vostro tempo quaggiù?». «Io sono molto occupato - disse il primo - vado a pesca tutti i giorni per i miei fratelli». «Anch’io sono molto occupato - continuò il secondo - vado a caccia di animali selvaggi e con le pelli confeziono abiti e scarpe per i miei fratelli». «Ed io - disse il terzo - ho costruito una capanna per i miei fratelli, e bado a tenerla in ordine». «E quanto pregate?» - chiese il prelato.
«Pregare? - risposero i tre vecchi perplessi -, non sappiamo cosa significhi». Allora, l’uomo di chiesa prese con pazienza a insegnar loro il Padre Nostro, poi li lasciò. Due giorni dopo, uno strano fenomeno venne avvistato dalla nave del vescovo. Un alone di luce fulgidissima avanzavasul mare.
Quando fu vicino all’imbarcazione si poterono vedere i tre vecchi camminare sui flutti. Saliti a bordo, si avvicinarono al prelato e umilmente gli si rivolsero: «Perdonaci signore, siamo uomini ignoranti e abbiamo scordato la tua preghiera: potresti per favore tornare a ripetercela?».
Bernard Bro
«Giugno dona caldo e sete al contadin che miete»
Mese dedicato alla mietitura del grano e dell’orzo. Il caldo è arrivato, il clima è asciutto, star nei campi è faticoso, ma l’acqua nuocerebbe allo sviluppo dell’uva, in particolare a quella bianca. Per alcune colture sono indispensabili irrigazioni.
Frutteto e vigneto. Continuano potature verdi, diserbi e trattamenti preventivo-curativi contro marciumi, afidi, cocciniglia, oidio, peronospora, ecc., in base alle condizioni climatiche. Si esegue un trattamento preventivo contro la seconda generazione della tignola, sulle olive.
Orto. Proseguono le semine di lattughe, rucola, radicchi, ravanelli, zucchine, fagioli e fagiolini. In semenzaio si seminano i cavoli tardivi e quelli invernali, porri, scarola e sedano. Si seminano basilico, bietola da coste o da taglio, barbabietole rosse, prezzemolo. A dimora si piantano i pomodori tardivi e, a fine mese, il finocchio precoce. Si raccolgono e si essiccano le piante officinali: camomilla, artemisia, lavanda, piretro, finocchio... Si eseguono trattamenti contro marciumi, afidi e insetti vari. Si ombreggiano gli ortaggi più delicati.
Allevamenti. Si disinfestano pollai e conigliere. Se vi sono le condizioni si fanno pascolare gli animali all’aperto in luoghi ombreggiati. Il giardino. Le piante più delicate si mettono al riparo in zone semiombrose. Si effettua la pacciamatura degli arbusti e delle cespugliose da fiore e dei roseti. Si eseguono margotte, talee e propaggini delle piante ornamentali. Si piantano bulbose a fioritura autunnale: amarillis, lilium, colchicum, scilla.
Quante luci utilizziamo quando siamo a casa? È una delle domande che Papa Francesco invita a porsi. Il tema è quello del risparmio energetico. Utilizzare solo la luce di cui abbiamo bisogno, e non sprecarla, significa infatti dover produrre meno energia, impiegare meno risorse energetiche e, siccome il mix energetico mondiale vede ancora una larga prevalenza delle fonti fossili, produrre meno emissioni di CO2. Non si tratta solo di spegnere lampade e lampadari quando si esce, ma di prendere quei piccoli accorgimenti che possono fare grandi differenze: l’utilizzo di lampadine a Led, che abbattono fino al 90% il consumo di energia; o le ciabatte con interruttore, che possono spegnere contemporaneamente molti dispositivi che utilizzano corrente elettrica (televisore, impianto stereo, computer). Certo, se in casa o in azienda si usa al 100% energia rinnovabile, le cose possono cambiare un po’. Ma l’energia più pulita di tutte è quella che non si consuma: ha anche un’unità di misura, il megawatt.
1 kg di polpo, 3 spicchi d’aglio, 2 cucchiai di olio d’oliva extr., 1 cipolla, 1 cucchiaino di paprica, 1-2 foglie di alloro, 1 mazzetto di prezzemolo, pepe in grani, sale.
Pulite il polpo, togliendo anche gli occhi, e accorciate i tentacoli. Ammorbidite la sua carne sbattendolo più volte contro la spianatoia o altra superficie analoga. Portate a ebollizione circa 3 litri d’acqua in una pentola. Appena bolle immergete il polpo aiutandovi con 2 grosse forchette e toglietelo subito: eseguite questa operazione per 3 volte. Appena l’acqua bolle di nuovo aggiungere l’alloro, la cipolla, il pepe e il prezzemolo legato a mazzetto. Rimettete il polpo nella pentola, coprite e fate cuocere a fiamma bassa finché diventerà tenero (circa 1 ora). Trascorso il tempo indicato scolatelo, sgocciolatelo, lasciatelo raffreddare e tagliatelo in piccoli pezzi. In una terrina a parte preparate il condimento mescolando l’olio, l’aglio tritato finissimo, il pepe, un pizzico di sale e la paprica. Mettete i tranci di polpo nel piatto da portata, condite con l’intingolo preparato e servite.
In una casetta piccolissima, senza finestre né balconi, abitava un omino. Sul tetto aveva installato un’enorme antenna televisiva, con un’infinità di tentacoli metallici protesi in tutte le direzioni, e non c’era trasmissione al mondo – fosse anche cinese o australiana – che potesse sfuggirgli.
Una volta un re doveva morire. Era un re assai potente, ma era malato a morte e di disperava: «Possibile che un re tanto potente debba morire? Che fanno i miei maghi? Perché non mi salvano?». Ma i maghi erano scappati per paura di perdere la testa. Ne era rimasto uno solo, un vecchio mago a cui nessuno dava retta, perché era un po’ matto. Da molti anni il re non lo consultava, ma stavolta lo mandò a chiamare. «Puoi salvarti - disse il mago - a patto che tu ceda per un giorno il tuo trono all’uomo che ti somiglia più di tutti gli altri. Lui, poi, morirà al tuo posto».
Racconta una leggenda sioux che, una volta, Toro Bravo e Nube Azzurra giunsero tenendosi per mano alla tenda del vecchio stregone della tribù e gli chiesero: «Noi ci amiamo e ci vogliamo sposare. Ma ci amiamo tanto che vogliamo un consiglio che ci garantisca di restare per sempre uniti, che ci assicuri di restare l'uno accanto all'altra fino alla morte. Che cosa possiamo fare?».
E il vecchio, emozionato vedendoli così giovani e così innamorati, così ansiosi di una parola bella, disse: «Fate ciò che dev'essere fatto. Tu, Nube Azzurra, devi scalare il monte al nord del villaggio. Solo con una rete, devi prendere il falco più forte e portarlo qui vivo, il terzo giorno dopo la luna nuova. E tu, Toro Bravo, devi scalare la montagna del tuono; in cima troverai la più forte di tutte le aquile. Solo con una rete prenderla e portarla a me, viva!». I giovani si abbracciarono teneramente e poi partirono per compiere la missione.
Il giorno stabilito, davanti alla stregone, i due attendevano con i loro uccelli. Il vecchio li tolse dal sacco e costatò che erano veramente begli esemplari degli animali richiesti. «E adesso, che dobbiamo fare?», chiesero i giovani. «Prendete gli uccelli e legateli fra loro per una zampa con questi lacci di cuoio. Quando saranno legati, lasciateli andare perché volino liberi». Fecero quanto era stato ordinato e liberarono gli uccelli. L'aquila e il falco tentarono di volare, ma riuscirono solo a fare piccoli balzi sul terreno. Dopo un po', irritati per l'impossibilità di volare, gli uccelli cominciarono ad aggredirsi l'un altro beccandosi fino a ferirsi. Allora, il vecchio disse: «Non dimenticate mai quello che state vedendo. Il mio consiglio è questo: voi siete come l'aquila e il falco.
Se vi terrete legati l'uno all'altro, fosse pure per amore, non solo vivrete facendovi del male, ma, prima o poi, comincerete a ferirvi a vicenda. Se volete che l'amore fra voi duri a lungo, volate assieme, ma non legati con l'impossibilità di essere voi stessi». Se realmente ami qualcuno, lascialo volare con le sue proprie ali...
«Non c’è gallina o gallinaccia, che di gennaio l’uovo non faccia» Nel mese di gennaio, soprattutto a partire dalla seconda metà, quando il pericolo delle gelate comincerà ad allontanarsi, sarà possibile preparare il proprio orto alla semina. Soprattutto in regioni dal clima mite e se si ha la possibilità di seminare le proprie piante in maniera protetta, ad esempio ricorrendo ad un semenzaio. Particolare attenzione, dal punto di vista della protezione dal gelo, dovrà essere posta alla semina di peperoni, pomodori, melanzane, rucola e basilico. Se il clima non è particolarmente rigido, è possibile seminare direttamente in piena terra fave, piselli e carote. Nel mese di gennaio è inoltre possibile dedicarsi al trapianto dei carciofi e dei bulbi di aglio e di cipolla.
Luna crescente (dal 2 al 10 gennaio e dal 25 gennaio 2016)
Con la luna crescente la tradizione suggerisce di effettuare la semina di pomodori, peperoni, melanzane e basilico. La rucola e i ravanelli potranno essere seminati in semenzaio o in un luogo riparato, così come il radicchio e la lattuga da taglio. I giorni di luna crescente sono la scelta preferibile per effettuare i trapianti di carciofi, bulbi di aglio e cipolla. Carote e prezzemolo possono essere seminati in luna crescente per favorirne la crescita.
Luna calante (dall’11 al 17 gennaio 2016)
La tradizione popolare vuole che con la luna calante si dia inizio ad una nuova stagione per il vigneto a partire dalla potatura. Essa però dovrà essere rimandata al mese di febbraio nel caso in cui il clima risulti particolarmente rigido, in modo da non arrecare danni alle proprie viti da uva. Nel frattempo si potranno preparare i supporti per le viti. Con la luna calante si consiglia di effettuare la semina di cavolo cappuccio, sedano, radicchio e lattuga. è inoltre possibile iniziare a preparare il terreno per la coltivazione delle fragole.
Brodo di gallina di Pio X
Ingredienti: 1 gallina di circa 1 kg, 1 carota, 1 cipolla bianca, 1 costa di sedano, 1 ciuffo di prezzemolo, 1 foglia di alloro, 4 litri di acqua, sale
Pulire, eviscerare e lavare la gallina. Mondare le verdure. Mettere tutti gli ingredienti in acqua fredda, con una presa di sale grosso. Portare a ebollizione, abbassare il fuoco e lasciare cuocere per circa 90 minuti, schiumando il brodo di tanto in tanto con una schiumarola. A fine cottura, togliere la carne e la verdura, filtrare e regolare di sale. Il brodo è pronto per essere usato, per esempio, in una minestra di pasta all’uovo.
Per ridurre i consumi bastano piccoli gesti L'acqua, ha sottolineato il Papa nell’enciclica Laudato si’, è un bene prezioso ma limitato e sempre più persone rischiano di non averne a sufficienza. Negli ultimi decenni i consumi mondiali di acqua sono aumentati di quasi dieci volte: il 70% è impiegata per l’uso agricolo, il 20% per l’industria, il 10% per usi domestici.
Nei Paesi occidentali una persona utilizza 162 litri al giorno, di cui 80 per l’igiene personale e 24 per la nutrizione, quando secondo diversi studi ne basterebbero 50. Nell’utilizzo di lavatrici e lavastoviglie basterebbe prediligere il ciclo ecologico o quello breve, ma sempre a pieno carico, oltre a comprare modelli che necessitano di meno acqua: per le lavabiancheria si possono risparmiare anche 100 litri.
Quando si lava l’auto meglio usare un secchio pieno invece di acqua corrente: risparmieremo circa 130 litri di acqua potabile ogni volta. Per lavare frutta e verdure si può riempire una ciotola con dell’acqua e un po’ di bicarbonato. Mentre fare la doccia invece del bagno significa un altro risparmio di 50 litri a volta.