Con l’inizio del secondo capitolo del suo libro, Isaia proietta una prospettiva escatologica sulla città di Gerusalemme e su Giuda; Gerusalemme diventa un polo universale,
di mons. Silvano Macchi
Il nome di Giuseppe sarà la nostra protezione durante tutti i giorni
della nostra vita, ma soprattutto al momento della morte
Beato Guglielmo G. Chaminade
Un viaggio (breve) è ciò che mi propongo di fare con queste puntate – tra storia, teologia, spiritualità, devozione – attorno a una delle tante invocazioni con cui è venerato e pregato san Giuseppe, ossia patrono dei moribondi (nelle litanie, Patrone moriéntium), patrono degli agonizzanti, patrono della buona morte. È un’invocazione con la quale è salutato Giuseppe a partire dal XVII secolo.
La Chiesa si esprime attraverso
quattro caratteristiche.
Esse sono sperimentabili e invitano gli uomini alla conversione.
Una, santa, cattolica e apostolica: sono quattro le proprietà essenziali – “note” – della Chiesa, inserite nel suo Credo fin dai primi secoli.
di Paolo VI
Ai lavoratori cristiani è affidata la missione
di testimoni e apostoli di Cristo.
Celebriamo la festa di san Giuseppe, patrono della Chiesa Universale. È una festa che interrompe la meditazione austera e appassionata della Quaresima, tutta assorta nella penetrazione del mistero della Redenzione e nell’applicazione della disciplina spirituale, che la celebrazione d’un tale mistero porta con sé. È una festa che chiama la nostra attenzione a un altro mistero del Signore, l’incarnazione, e c’invita a ripensarlo nella scena povera, soave, umanissima, la scena evangelica della sacra Famiglia di Nazareth, in cui quest’altro mistero si è storicamente compiuto.