Il bollettino guanelliano La Divina Provvidenza dell’agosto 1900 annunciava per il 14 e 15 del mese l’inaugurazione di una croce monumentale a Santa Maria di Calanca, nel Cantone svizzero del Grigioni.
Nella Lettera agli Efesini troviamo forse il più bel manifesto della pace cristiana (Efesini 2, 11-22). Paolo si rivolge ai «lontani», vale a dire ai non circoncisi, che i giudei considerano distanti da loro ed esclusi dal popolo eletto. Ma sia i giudei sia i pagani, quando entrano nella comunità cristiana, si trovano a formare un unico popolo e persino un unico «corpo». Ed ecco che l’Apostolo deve spiegare agli uni e agli altri per quale via questa unione che sembra impossibile divenga invece possibile, e come le differenze tra culture e tradizioni diverse possano smettere di ignorarsi o di contrapporsi, e tanto meno entrare in conflitto.
L’interrogativo sulle famose, presunte apparizioni mariane a Medjugorje
ha avuto una risposta parziale dal Vaticano. Il Dicastero per la
Dottrina della fede raccomanda i pellegrinaggi alla Regina della pace
perché si ottiene un abbondante frutto spirituale
Nel pomeriggio del 24 giugno 1981 Ivanka Ivanković, quindicenne, e Mirjana Dragičević, sedicenne, stavano passeggiando ai piedi della collina del Podbrdo, nella località di Medjugorje (Bosnia-Erstzegovina). Ivanka disse all’amica di aver visto una figura luminosa: «Guarda, la Gospa!» che in lingua croata significa Madonna. Ritornate al medesimo luogo con Vicka Ivanković, cugina di Ivanka, Marja Pavlović, cugina di Mirjana, con Jakov Čolo e Ivan Dragičević, la Madonna sarebbe apparsa di nuovo all’intero gruppo. Fu quella la prima tappa di un fenomeno che, nonostante le forti opposizioni iniziali del regime marxista jugoslavo, continua a svilupparsi da oltre quarant’anni.