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Super User

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Mercoledì, 18 Febbraio 2015 15:35

La crescita spirituale fruttifica nell’umiltà

Solo un amore vero ordina i desideri. Essi sono, allora, espressione di un amore equilibrato e libero, l’amore di carità, l’unico capace di coinvolgere tutta la persona.

di G. Cucci

Sul tema del desiderio una visione spirituale rimane indispensabile perché mostra che l’agire non è frutto del caso, ma necessita di un progetto, e che anzi proprio le difficoltà e gli imprevisti della vita sono preziosi e portano in sé un insegnamento che va raccolto perché mostrano un possibile percorso da riconoscere. La fatica, la sofferenza e la prova non dicono di per sé che è inutile desiderare, ma che ogni cosa ha un prezzo, e che è importante sapere su cosa investire la propria vita. Gli imprevisti hanno spesso aiutato i santi a precisare e a concretizzare i loro progetti; s. Ignazio giunge a dare vita ad un nuovo ordine in seguito a contrattempi che non gli consentono di realizzare il suo desiderio: vivere stabilmente in Terra Santa.
Mercoledì, 17 Dicembre 2014 13:29

Il limite, nemico del desiderio?

di Giovanni Cucci

Come si è accennato nel precedente articolo, desiderio e limite sono strettamente intrecciati. Il tempo ridimensiona progressivamente le potenzialità del desiderio: la vitalità declina man mano che ci si allontana dalla giovinezza, imparare diventa più faticoso, le possibilità virtualmente infinite si assottigliano. Se il desiderio è lo sbocciare della vita che si mantiene fresca e in fiore, il limite introduce la nozione della morte nei progetti e realizzazioni possibili, ricorda il definitivo, nel senso di non ritorno, di chiusura delle possibilità.
Sabato, 08 Novembre 2014 11:15

Che cos'è il desiderio?

di Giovanni Cucci

Nel desiderio le cose, le azioni, le scelte diventano importanti perché acquistano un significato simbolico, affettivo, in esse si può raggiungere ciò che è fondamentale per la vita, ciò che sta a cuore.
 
In ambito psicologico si distingue il desiderio dal bisogno. il desiderio ha una radice più sottile e complessa legata alla storia, alla memoria, agli affetti dell’individuo: esso ha anche a che fare con la fantasia e non è così facilmente concretizzabile in un oggetto immediato, come è invece caratteristica del bisogno. Sarebbe dunque riduttivo associare il desiderio al piacere o all’appagamento sessuale, esso è piuttosto un elemento che attraversa tutti gli aspetti della vita, intellettuale, spirituale, relazionale, ludico. C’è un elemento di continuità nel desiderio che indica una direzione, un percorso, un senso al vivere, a differenza del bisogno che è puntuale, limitato, circoscritto; il suo piacere è perciò anche di breve durata.
Mercoledì, 30 Luglio 2014 11:50

Si può vivere senza desideri?

I sentimenti sono invece umili per loro natura, essi riportano la persona a contatto con la terra che la costituisce e la rendono umile quando li accoglie, consentendo di vivere una spiritualità incarnata.

di Giovanni Cucci

Quando il mondo dei desideri non trova spazio nella vita interiore si è facilmente esposti al volontarismo, all’adempimento anche preciso e puntuale dei propri impegni, ma solamente in forza del dovere, incapaci però di godere della propria vita e dunque di essere contenti. È la prospettiva puramente legale del divieto; oltre alla paura, questo atteggiamento può illudersi di comunicare una visione seria ed efficiente dell’esistenza, dove non c’è spazio per il gratuito, il piacere di dedicarsi a qualcosa semplicemente perché “è bello”. 
Lunedì, 16 Giugno 2014 12:19

I desideri in bilico tra risorsa e zavorra

di Giovanni Cucci

Parlare di desiderio a proposito della vita spirituale potrebbe suscitare disagio, ritenendo probabilmente di avere a che fare con il suo più insidioso nemico: se infatti si consentisse libero corso ai desideri cosa potrebbe accadere? Dove si andrebbe a finire? Lasciarsi andare ai desideri potrebbe portare ad una vita senza freni, preda degli impulsi, contraria ai valori scelti. È forse anche per questi motivi che il desiderio è stato guardato con sospetto, interpretando gli ultimi due comandamenti nella linea di: «non desiderare e avrai vita tranquilla».
Lunedì, 02 Marzo 2020 11:09

Pane santo

Preparazione 15 minuti
Ingredienti per 4 persone: 12 fettine di pane casereccio raffermo, 2 uova, 1 tazzina di latte, 1/2 litro di olio di semi per friggere, sale.
Per decorare: 4 cucchiai di funghi trifolati, 150 g. di tonno sott’olio, verdure miste a piacere

Lunedì, 23 Dicembre 2019 10:44

Meno giovani, meno matrimoni, meno figli

L'Italia è il Paese in cui nascono sempre meno figli (439mila nel 2018, circa 18mila in meno rispetto al 2017, 130 mila rispetto a dieci anni fa). E nascono sempre meno figli anche perché ci si sposa pochissimo (nonostante i 4.500 matrimoni in più nel 2018 rispetto al 2017). E con pochi matrimoni e pochissime nascite è inevitabile che ci siano sempre meno giovani (quelli dai 16 ai 34 anni sono diminuiti di un milione e 200mila dal 2008 ad oggi).

In Europa la situazione è ancora più tragica. 

Lunedì, 02 Dicembre 2019 17:28

Dicembre

«Dicembre, davanti t’agghiaccia e di dietro t’offende»  

Si tratta di un mese in cui i lavori da fare sono ridotti e non richiedono grandi sforzi. Un’azione fondamentale è proteggere le piante dal freddo, per far sì che passino un inverno sereno. Le piantine più delicate che soffrono il freddo, quando possibile, devono essere trasferite all’interno dell’abitazione.

Lunedì, 02 Dicembre 2019 17:11

Un coro di preghiere per vivi e defunti

Reverendo Padre,

mia sorella riceve la vostra rivista e ogni tanto me ne passa alcune copie.

Scrivo perché sento il bisogno di chiedere alla sua comunità di prendere la decisione di istituire presso il santuario di san Giuseppe una pia opera di messe perpetue per i vivi e per i defunti.

Giovedì, 03 Ottobre 2019 12:40

Come nacquero le pulci

di Carlo Lapucci

Dopo che ebbe creata la donna, il Padre eterno le dette le sue incombenze: i figli, la casa, il bucato, la cucina e le cose per qualche tempo filarono lisce.
Stava ancora dando gli ultimi ritocchi al mondo quando gli si presentò una donna che gli disse: «Domeneddio, io ho già fatto tutto, cosa devo fare?».
«Hai allevato i figlioli?». 
«Hai messo a posto la casa?».
«Mi basta un’ora la mattina».
«Hai fatto il bucato?».
«Cosa volete che siano tre ore la settimana».
«E la cucina?».
«Un pio d’ore al giorno, e il resto che faccio?»
«Che fai... che fai... Tieni questa rocca e questo fuso e fila». La donna se ne andò, ma poco dopo ricomparve dicendo: «Domineddio, ho già filato».
«Mondo piccino, ma sei una saetta... Bene, prendi questi ferri e fai la calza».
Fu quasi un andare e venire che la donna, da capo, era lì, davanti a Domineddio che aveva parecchio da fare.
«Domineddio, ho già fatto la calza. Vedi come sono brava».
«Vedo, vedo... Toh, prendi quest’ago e ricama».
Ma non stette molto che, quantunque, fosse diventata un po’ vecchierella, si riaffacciò come un frinquello a cercare qualcosa da fare, perché aveva finito anche di ricamare. Il Signore allora gli mise in mano una corona del Rosario e gli disse:
«Prendi questa e prega, quando non hai altro da fare!».
Purtroppo non le bastò neanche la corona e rieccola dopo poco a chiedere qualche occupazione.
Domineddio allora ci pensò bene e le dette un sacco, dicendo:
«Quando t’avanza il tempo apri questa balla».
La vecchietta andò a casa e, siccome aveva fatto tutto, aprì subito la bocca del sacco, dal quale uscirono migliaia di pulci, che se ne andarono per il mondo.
Da quel giorno la donna ebbe sempre lavoro e Domineddio non la rivide più a chiedere se c’era qualcosa da fare. 

Ottobre

«Per Santa Giustina (il 7) tutta l’uva è in cantina»

Anche in ottobre l’orto richiede le proprie cure ed attenzioni. Per quanto riguarda alcune varietà, come il basilico, i pomodori, l’uva e i peperoni, questo mese si raccolgono gli ultimissimi doni della natura. È tempo di andare per castagne e per funghi, di terminare la vendemmia e di iniziare la raccolta delle olive, nel caso se ne abbia la fortuna.
Chi ha un orto casalingo, dovrà preparare il terreno nelle aiuole e nei vasi per accogliere le semine autunnali, raccogliere le erbe aromatiche da essiccare, pensare alla semina in semenzaio o in piena terra e trapiantare le piantine che necessitano di maggiore spazio. Il tutto senza dimenticare il calendario lunare. La luna sarà piena il 12 ottobre 2019. E  sarà calante fino al 4 ottobre e dal 20 al 26 ottobre 2019.
Chi teme il gelo o chi dispone solo di un orto sul balcone può pensare di seminare in semenzaio rucola, valerianella, spinaci, lattuga e lattughino. I semenzai possono essere realizzati utilizzando contenitori di cui sia semplice forare il fondo, come i barattoli dello yogurt o le confezioni delle uova, che verranno riempite con del terriccio, in cui riporre pochi semi alla volta per poi selezionare eventualmente le piantine più resistenti prima del trapianto

La Ricetta dei Santi

Rocciata di Assisi

Ingredienti per 4 persone: 200 g. di farina bianca “00”, 1 cucchiaio di olio d’oliva extr., 50 g di zucchero, 30 g. di burro, sale. Per il ripieno: 100 g. di zucchero, 1 cucciaio di uvetta, 1 cucchiaio di mandorle, 1 cucchiaio di gherigli di noce, 2 fichi secchi, 4 prugne secche, 1 mela, 2 cucchiai di olio d’oliva extr., 2 cucchiai di Vin Santo, 1 cucchiaio di cannella, 1 limone non trattato.
Fate dei cubetti con la frutta secca e la mela sbucciata e senza torsolo; aggiungete lo zucchero, l’olio, il Vin Santo, la cannella e la scorza grattugiata del limone, mescolando. Coprite e lasciate macerare. Impastare la farina con l’olio, lo zuccchero, un pizzico di sale, aggiungendo acqua tiepida necessaria a ottenere ua pasta di consistenza morbida. Fate riposare l’impasto, poi stendetelo con il mattarello in una sfoglia non stroppo sottile. Disponete al centro il ripieno di frutta, quindi arrotolate. Ponete il rotolo su una placca da forno imburrata e spennellate con l’olio d’oliva. Infornate a 180° per 30 minuti. Spolverizzate, a piacere, di zucchero a velo e servite la rocciata tagliata a fette.
Curiosità
Non tutti sanno che questo dolce tradizionale deve il suo nome alla forma caratteristica che ricorda una ciambella. Nella parlata locale, infatti, “tonda” si dice anche “roccia”.
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