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Super User

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Giovedì, 04 Febbraio 2016 14:34

La crisi: aspetti psicologici

di Giovanni Cucci

Taulero rileva tre tentativi facili di far fronte alla crisi: 1) cercare di cambiare il mondo; 2) Fare continui cambiamenti esteriori; 3) svolgere il proprio ruolo impegnativo a “denti stretti”.

La crisi dell’età di mezzo rivendica un ritorno verso di sé, una presa di coscienza delle proprie fragilità di fondo, talvolta negate, o rimosse, o trasferite su altre cose, come il successo, l’attività, la professione, le scelte apostoliche, intellettuali, affettive. Questo momento di arresto è di per sé positivo, è un invito a fare verità e recuperare elementi finora disattesi della storia e del proprio essere; non per nulla la personalità di tipo grandioso, indicata in psicologia con il termine di narcisista, ha più possibilità di trarre beneficio da un lavoro di accompagnamento e conoscenza di sé dopo i 40 anni di età: «Nella crisi della mezza età non si tratta di trovare una soluzione al venir meno delle forze corporali e di mettere ordine a nuovi desideri e nostalgie che spesso irrompono in questa svolta della vita. Si tratta piuttosto di una più profonda crisi esistenziale, in cui viene posta la domanda sul senso globale del proprio essere: “Perché lavoro tanto? Perché rischio l’esaurimento senza trovare tempo per me?” La crisi di mezza età è per sua natura una crisi di senso» (Grün).

Giovedì, 07 Gennaio 2016 16:40

La crisi: realtà della vita

La tentazione di «tirare i remi in barca» paralizza la nostra crescita umana e spirituale

di Giovanni Cucci

Il percorso di ogni uomo entra prima o poi «nel mezzo del cammino di nostra vita», una situazione di buio e mediocrità in cui le realtà a noi care vanno in crisi, trovandoci con sorpresa stanchi e sfiduciati. Anche le epoche storiche, le società e gli imperi conoscono crisi, decadenze e cadute. Questo periodo di difficoltà, di smarrimento, sembra costituire la modalità stessa della vita e della relazione con Dio; giunti a un certo punto, inaspettatamente, ci si trova persi, non si capisce più nulla, ci si trova smarriti senza forze, energie, motivazioni.

La «Gaudium et Spes»
La vita è sempre tempo favorevole

di Madre Anna Maria Cánopi

Con questa meditazione giungiamo alla conclusione del percorso che ci ha portati a rileggere mese dopo mese il testo conciliare della «Gaudium et Spes» cercando di trarne spunti di riflessione per vivere cristianamente la vita quotidiana. Verso la fine del documento si trova un invito che ci fa capire come proprio ora – nell’oggi di grazia che ogni mattino si rinnova – tutto debba iniziare. Dopo aver ampiamente parlato del dramma della guerra e dell’urgenza di trovare vie di pace, i Padri conciliari «in mezzo alle angosce del tempo presente» ripropongono con insistenza il messaggio dell’Apostolo: «“Ecco ora il tempo favorevole” per trasformare i cuori, “ecco ora i giorni della salvezza”» (GS 82; 2 Cor 6,1).

Giovedì, 07 Gennaio 2016 16:30

Accogliere, edificare e custodire la Pace

La «Gaudium et Spes»

di Madre Anna Maria Cànopi

All’inizio della Costituzione conciliare Gaudium et Spes ci viene incontro l’immagine di un’umanità in cammino, in cui i discepoli di Cristo, pellegrini tra i pellegrini, avvertono l’urgenza di assumersi le angosce e le tristezze dei compagni di viaggio, soprattutto dei più poveri e deboli, per arrivare tutti insieme alla mèta: la casa del Padre nel regno della luce e della pace. Lungo il testo della Costituzione – come abbiamo potuto vedere nelle precedenti meditazioni – sono emerse le asprezze del cammino: la fatica di riconoscersi tutti fratelli, perché figli dell’unico Padre, dotati della stessa dignità. Inoltre la tentazione di rivendicare per sé una libertà assoluta che non rispetta i diritti degli altri; l’incapacità di vivere in comunione, la tendenza a fare del lavoro non un servizio in vista del bene comune, ma un mezzo di potere per arricchirsi e dominare… Di volta in volta sono anche emerse indicazioni per una continua conversione, affinché, superando gli ostacoli, il cammino possa procedere, sia pur faticosamente, nella comunione e nella pace.

Giovedì, 03 Dicembre 2015 11:13

Il mistero della morte

La «Gaudium et Spes»

di Madre Anna Maria Canopi osb

L’atmosfera del mese di novembre si presta alla meditazione sul tema della morte e della vita eterna, cui la costituzione conciliare Gaudium et Spes – che ci ha accompagnati di mese in mese – dedica esplicitamente un paragrafo. Esso è non a caso collocato subito dopo il tema della libertà, quasi a voler dire: «O uomo, la tua dignità sta nella tua libertà di creatura fatta a immagine e somiglianza di Dio. Mostrati degno della tua dignità! Usa bene della tua libertà». Quando la si usa bene? Quando, nelle scelte, non ci si limita ad un tornaconto immediato, non ci si ferma a ciò che piace o non piace, a ciò che è comodo o scomodo, secondo criteri e misure ristretti agli interessi individuali e alla vita presente, ma si considera il fine ultimo dell’esistenza e il bene di tutti.

Mercoledì, 09 Settembre 2015 14:13

La famiglia: trinità umana, comunione d’amore

La "Gaudium et Spes"

di Madre Anna Maria Cánopi, osb

Dopo aver considerato sotto vari aspetti l’altissima dignità della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, i Padri conciliari si dedicano nella II parte della costituzione Gaudium et Spes a considerare alcuni urgenti problemi contemporanei: la famiglia, la cultura, la vita sociale, economica e politica, la pace. Anche se sono trascorsi cinquant’anni dalla chiusura del Concilio, tali problemi continuano a rimanere “attuali”, anzi, la loro urgenza in alcuni casi si fa oggi più pressante. Sono problemi di tale portata e complessità che non è certo possibile trattarli nel breve spazio di un articolo, né, d’altra parte, avrei la competenza necessaria a tale scopo.

La "Gaudium et Spes"

di Madre Anna Maria Cánopi, osb

 

Rileggendo la costituzione conciliare Gaudium et Spes, abbiamo finora incontrato i temi della dignità della persona, della libertà, della comunione, dell’attività umana. Come abbiamo potuto vedere, tutti evidenziano, sotto diversi aspetti, il dramma di un’umanità ferita dal peccato e interiormente divisa, che tanto nella povertà quanto nella ricchezza fa esperienza del proprio limite, ora rimanendone come schiacciata, ora ribellandosi, ora cercando di ignorarlo… La Chiesa, quale Corpo mistico di Cristo che rende attuale, oggi, il mistero della redenzione da Lui operata, non può non sentirsi fortemente interpellata dal grido di questa umanità che, consapevolmente o inconsapevolmente, invoca salvezza e cerca un senso alla sua esistenza. Per questo, prima di affrontare, nella seconda parte del documento, altri argomenti “urgenti” per la vita della società umana, i Padri conciliari hanno dedicato il IV capitolo ad una riflessione che può sintetizzarsi in queste domande: qual è la “missione” della Chiesa nel mondo contemporaneo? Vi è possibilità di dialogo tra Chiesa e mondo? E, se c’è, quale forma deve assumere per essere costruttivo?

Mercoledì, 10 Giugno 2015 14:33

L'attività umana collaborazione con Dio

La "Gaudium et Spes"

di Madre Anna Maria Cánopi

«Con il suo lavoro e con il suo ingegno l’uomo ha cercato sempre di sviluppare la propria vita, ma… molti beni, che un tempo l’uomo si aspettava dalle forze superiori, oggi se li procura con la sua iniziativa e con le sue forze» (n. 33). Affrontando il tema dell’attività umana, la costituzione conciliare Gaudium et Spes sottolinea la presenza di una contrapposizione nel modo di concepire e vivere il lavoro che, nell’età contemporanea, si è venuta accentuando e radicalizzando; una contrapposizione che richiama da vicino la dolorosa realtà del peccato originale.

La Chiesa è chiamata a essere fiaccola per accompagnare i processi culturali e sociali che riguardano la famiglia. La Gaudium et Spes presenta una Chiesa capace di ridare cittadinanza a tanti suoi figli che camminano come in un «esodo». 

di M. Anna Maria Cánopi

 
Ricorrendo quest’anno – l’8 dicembre – il 50º della chiusura del Concilio Vaticano II, mi è stato giustamente suggerito di prendere come tema del mio ormai consueto contributo a questa rivista, la Costituzione conciliare sul mondo contemporaneo, vale a dire la Gaudium et Spes. Non presumo di poter offrire un approfondimento teologico-pastorale – per il quale certo mi sento inadeguata – ma, quale testimone di questi cinquant’anni di storia della Chiesa, posso umilmente fare una rilettura personale, quindi “monastica”, di questo stupendo documento, cercando di esprimere almeno in parte ciò che esso suscita nel mio cuore, soprattutto in riferimento al servizio di guida spirituale che ormai da molto tempo mi trovo a svolgere. Proprio questo servizio mi mette a contatto diretto con l’uomo contemporaneo nella sua realtà esistenziale fatta di gioie e speranze, tristezze e angosce. 
Lunedì, 16 Marzo 2015 13:42

La dignità della persona

Nessuna creatura può essere considerata “scarto” o “peso insopportabile

di Madre Anna Maria Cánopi

 
Andare incontro all’ignoto, senza sapere come affrontarlo, carico di aspettative, carico di domande. 
Entrando nel vivo della Costituzione Gaudium et Spes, ci si trova subito davanti ad una tematica che interpella tutti molto direttamente. Il primo capitolo è, infatti, dedicato alla dignità della persona umana creata a immagine e somiglianza di Dio, dotata di intelligenza, volontà e libertà, assetata di verità e di amore, ma anche ferita dal peccato e soggetta alla morte. Essa è portatrice di un mistero, è fatta per l’infinito, eppure si trova dolorosamente segnata dalla propria finitezza e perciò sempre alla ricerca di altro. In realtà è, più o meno consapevolmente, alla ricerca di Dio, ma anche sempre tentata di rivendicare la propria autonomia, quindi di usurpare il posto di Dio.
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