“L’obiettivo primario della stampa cattolica diocesana è quello di essere fedeli nella tradizione guardando però all’innovazione, al nostro essere giornali di Chiesa e giornali del territorio, ricordando che per noi il territorio non è solo un luogo geografico ma un luogo teologico dove siamo chiamati a portare quotidianamente le testimonianze delle nostre Chiese”: lo ha dichiarato alla agenzia di stampa Sir della Conferenza Episcopale Italiana, Mario Ungaro che è il nuovo presidente della Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc).
I Vescovi italiani sono partecipi ai problemi odierni della società italiana e intendono offrire da parte delle comunità ecclesiali un contributo per la crescita del nostro Paese. E’ quanto emerso dai lavori del Consiglio episcopale permanente, che è l’organo di governo della CEI, riunito a Roma da lunedì 20 a mercoledì 22 gennaio 2020, sotto la guida del presidente, card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia – Città della Pieve.
La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si aprirà sabato 18 gennaio e si concluderà il 25 sarà dedicata al brano degli Atti degli apostoli che narra del naufragio di san Paolo a Malta (Atti 28, 2). “Ci trattarono con gentilezza” (Atti degli Apostoli 28, 2) è il titolo scelto per il documento emanato dalla Cei a firma del vescovo presidente della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso mons. Ambrogio Spreafico.
Una cinquantina di enti hanno dato vita nei mesi scorsi alla campagna #IoAccolgo per offrire aiuto a chi arriva sul nostro territorio e ha bisogno di assistenza per potersi inserire positivamente. Tra gli altri aderiscono alla rete enti quali Caritas Roma, Centro Astalli, Comunità di Sant’Egidio, Acli Roma, ma anche Medici senza frontiere, Focsiv, Lunaria.
Nel mondo una media di 8 cristiani ogni giorno vengono uccisi a causa della loro fede, per un totale di 2.893 vittime tra il primo novembre 2018 e il 31 ottobre 2019: lo attesta il rapporto di “Open Doors” presentato a Roma il 15 gennaio. I dati impressionanti di questa moderna persecuzione, che tutti concordano nel definire molto più pesante di quella verso i primi cristiani applicata nell’antica Roma, parlano di oltre 140 milioni di credenti in Cristo perseguitati in Asia, dove inoltre si registra il maggior numero di abusi di ogni genere: violenze fisiche, stupri, distruzione. Sommando i perseguitati negli altri continenti, in totale, i fedeli vittime di violenze sono 260 milioni.
Quest’anno abbiamo chiamato i falegnami più famosi della storia a costruire un ponte per arrivare alla festa di san Giuseppe con le scarpe lucide e non infangate dalle acque primaverili.
Abbiamo trovato un abile falegname con la vocazione ad essere ed a vivere come ombra umana per un pezzo di legno, con un forte desiderio di paternità quasi sovrapponendosi come ombra-guida verso la conquista di nobili qualità umane.
Questo ingegnoso falegname si chiamava Geppetto, le sue mani per un vita hanno accarezzato pezzi di legno. Per caso, un giorno, gli capitò tra mano un pezzo di legno, destinato a scoppiettare tra le fiamme di un camino o tutta al più a diventare «la gamba di un tavolo». Questo pezzo di legno, misteriosamente come in un favola, arriva a ritrovarsi burattino, amato da un tenero amore di padre.
“Le Sette domeniche”, in preparazione alla solennitа di san Giuseppe, a partire dal 2 febbraio, quest’anno si svolgeranno alla scuola di un falegname che, obbedendo ad un desiderio di essere padre, con pazienza riesce a far fiorire da un pezzo di legno la gioia di sentirsi amato come un padre. Quel pezzo di legno come capita a tanti genitori adottivi è un figlio irrequieto con le orecchie sempre più attente al richiamo delle sirene del mondo esterno che al calore amorevole e confortante di una casa.
Quest’anno in sette domeniche visiteremo i sentimenti che muovono i piedi di legno di Pinocchio e muove il cuore appassionato di Geppetto sempre alla ricerca di quel frammento di bontà che si altalena da una voglia struggente di bene alle scappatelle e alle lusinghe dei compagni di avventura.
Negli incontri delle «7 Domeniche» che si svolgeranno nella cappella dell’Oratorio del San Giuseppe al Trionfale in Roma, con ingresso dalla Scuola di Via Savonarola, impegneremo gli occhi per vedere, le orecchie per ascoltare, il cuore per pregare e la volontà per seguire Pinocchio all’uscita del ventre della balena.
E' una nuova esperienza per arrivare alla «festa del papà» per recuperare il ruolo dei padri nell’educazione dei figli e i figli a scoprire che la vita ha bisogno di punti di riferimento autorevoli con gli esempi e la premura dei padri.
Nei primi giorni di gennaio si è spenta a Roma dopo una lunga malattia madre Serena Elisabetta Ciserani, Superiora Generale delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza (Guanelliane). Consacrata nel 1969, sulle orme del Santo Fondatore don Luigi Guanella, Madre Serena ha donato la sua vita a Dio e ai fratelli nel servizio alle persone con disabilità, nella formazione delle giovani postulanti, come pioniera dell’Opera Guanelliana in Romania e quindi quale Madre Generale della congregazione dal 2010. I funerali si sono svolti a Roma mercoledì 8 gennaio presso la basilica di S. Pancrazio e il giorno seguente a Como nella chiesa della Casa-madre delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza. Qui di seguito uno scritto di don Mario Carrera, guanelliano, direttore generale della Pia Unione del Transito di San Giuseppe, in cui ne traccia un profilo spirituale.
E’ l’invito del Papa alle famiglie, perché tornino ad essere uno spazio di dialogo e di crescita tra genitori e figli.
La comunicazione, come attività istituzionale e di supporto alla diffusione del Vangelo e dei messaggi papali in ogni angolo del pianeta, rappresenta un importante settore di impegno della Santa Sede.
Ecco quindi che L’Osservatore Romano del 21 dicembre scorso ha dedicato un articolo alla messa, presieduta il giorno precedente, dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro e vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, rivolta ai dipendenti del Dicastero per la comunicazione.
“Le terribili prove dei conflitti civili e di quelli internazionali, aggravate spesso da violenze prive di ogni pietà, segnano a lungo il corpo e l’anima dell’umanità. Ogni guerra, in realtà, si rivela un fratricidio che distrugge lo stesso progetto di fratellanza, inscritto nella vocazione della famiglia umana. La guerra, lo sappiamo, comincia spesso con l’insofferenza per la diversità dell’altro, che fomenta il desiderio di possesso e la volontà di dominio. Nasce nel cuore dell’uomo dall’egoismo e dalla superbia, dall’odio che induce a distruggere, a rinchiudere l’altro in un’immagine negativa, ad escluderlo e cancellarlo. La guerra si nutre di perversione delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di paura dell’altro e della differenza vista come ostacolo; e nello stesso tempo alimenta tutto questo”: lo ha scritto il Papa nel messaggio per al 53ma Giornata Mondiale della Pace celebrata il 1° gennaio scorso sul tema “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”.