Caro San Giuseppe,
All’inizio di questo mese di febbraio siamo venuti a cercarti a Gerusalemme. Sapevo che saresti andato al tempio per esprimere la tua gratitudine al Padre per la tua paternità singolare e la maternità piena di Maria, la tua moglie e per donare il tuo figlio primogenito alla bontà divina.
Un ben trovate a tutte a tutte le persone che sono in ascolto e che desiderano partecipare alla nostra trasmissione per condividere questo momento di rapporto privilegiato che porta a galla i sentimenti nobili delle nostra vita.
Questo appuntamento mensile ha per titolo “Ora di spiritualità in compagnia di san Giuseppe”.
Un cordialissimo bentrovati in questo primo mercoledì di ottobre in cui la liturgia della Chiesa celebra la festa degli angeli custodi. Vogliamo invocare l’aiuto dei nostri angeli custodi con la preghiera delle liturgia di oggi: O Dio, che nella tua misteriosa provvidenza mandi i tuoi angeli a nostra custodia e protezione, fa’ che nel cammino della vita siamo sempre sorretti dal loro aiuto per essere uniti con loro nella gloria eterna in compagnia di san Giuseppe e della sua sposa e nostra mamma.
All’inizio di questo nuovo anno pastorale invochiamo su di noi e su tutte le persone che hanno necessità di luce e di calore umano, la luce dello Spirito santo che ha fecondato il grembo di Maria e ha chiamato san Giuseppe a condividere l’avventura di Dio nel volersi fare uomo per redimere gli uomini.
Come sempre è una gioia condividere con i nostri affezionati ascoltatori e ascoltatrici pensieri nobili di comunione tra il cielo e la nostra vita terrena in cui si riflette nel nostro quotidiano modo di vivere che dovrebbe essere una perenne eucaristia come eco festosa del nostro riposo che comunque si fa pane da condividere in fraternità anche in questi mesi in cui viviamo con maggior distensione, durante le vacanze rivediamo persone abitualmente lontane; i nonni possono vivere un rapporto quotidiano con i nipoti. Luglio e agosto sono mesi riempiti di una supplemento di gioia e rinnovata voglia di vivere.
Ascolta ora!
Un cordiale ben trovati al nostro appuntamento mensile, per una preghiera, una riflessione, un tempo prolungato di contemplazione alla luce dell’esempio di san Giuseppe, vogliamo iniziare preparando il nostro animo in un clima di tranquilla preghiera invocando la luce. «Spirito Santo, Luce che emana dal Padre, sorgente di bontà, all’inizio di questo nostro incontro sorgi ai nostri occhi come luce divina che riversa nel nostro animo la luce del tuo amore.
Come sempre un bentrovati a tutti coloro che sono sintonizzati con Radio Mater in questo Primo maggio in cui si celebra la Festa del lavoro, come pure si festeggia san Giuseppe lavoratore e anche l’inizio del mese di maggio dedicato alla venerazione della sposa di san Giuseppe, Maria di Nazareth.
Oggi le persone sono in festa per il lavoro, ma guardando alla situazione attuale, non solo italiana, verrebbe da dire che c'è poco da festeggiare, in modo particolare per le persone più vulnerabili e fra queste le persone con disabilità e anche i lavoratori precari.
Un cordiale ben trovati in questo nostro appuntamento mensile in compagnia di San Giuseppe.
È un appuntamento carico di affetto, di stima e di ascolto nell’armonia di suoni che solo l’anima innamorata e ricca di fede sa esperimentare. Vogliamo questa sera parlare a «cuore a cuore» con San Giuseppe, il papà terreno di Gesù, in una circostanza così impegnativa per gli ascoltatori e ascoltatrici che seguono il rito della liturgia romana come l’inizio della quaresima.
Un bentrovati a tutte le ascoltatrici e agli ascoltatori di Radio Mater, sintonizzati per passare un’ora di tempo in compagnia di san Giuseppe per innamorarsi sempre di più della sua spiritualità che lo ha legato affettivamente a quel Figlio importante che Dio gli aveva affidato per custodirlo e farlo crescere in età, grazia e sapienza.
Iniziando questa trasmissione mi è tornato alla mente l’inizio del 3° capitolo del libro del Qoelet, là dove ci viene ricordato che tutto nella vita ha il suo momento. Dice, infatti, Qoelet: «C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare, un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare lutto e un tempo per danzare».
È sempre piacevole incontrarsi con le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Mater, soprattutto, in questo inizio anno per scambiarci gli auguri ed invocare, per intercessione di Maria e di San Giuseppe abbondanti benedizioni sul nostro futuro.
Abbiamo chiuso il 2018 con il solenne ringraziamento con il canto o con la recita del Te Deum, in cui abbiamo espresso la nostra gratitudine per un anno di vita, intessuto di fragili e luminose ragnatele che hanno segnato i passi del nostro vivere.
A tutti un gioioso e ben trovati in questa nostra ideale assemblea radiofonica per tessere fili di gioiosa comunione di fede e di sentimenti nella stare accanto a Giuseppe e ascoltare come un eco misteriosa i nobili sentimenti e anche il disagio di un giovane innamorato che si sente narrare da un misterioso messaggero le future vicende della sua vita.
In queste quattro settimane (per gli ambrosiani sono 6 settimane) lo Spirito Santo a preparare il nostro animo ad accogliere Gesù che nasce a Betlemme.
È con vero piacere che posso entrare e porgere il mio saluto cordiale alle ascoltatrici e agli ascoltatori di Radio Mater che mi hanno permesso di entrare nella casa e condivider con me questo tempo di preghiera, di riflessione e di spiritualità in onore di san Giuseppe. La casa di Nazareth è una tappa obbligatoria nel nostro viaggio alla scoperta del volto di Dio.
Privarci del respiro che ha tessuto la relazione affettuosa tra Giuseppe e Maria, tra Giuseppe e Gesù e condannarsi a non comprendere lo spessore dell’affetto che Gesù esperimenta nella sua vita terrena da parte del Padre, il Creatore dell’universo.
Un cordiale bentrovati a tutte le ascoltatrici e ascoltatori sintonizzati sulle onde di Radio Mater per vivere questo momento di spiritualità in compagnia di san Giuseppe che ci presterà occhi e cuore per vedere e amare con l’intensità del suo amore quello che lo Spirito Santo ci farà intuire in questo appuntamento di preghiera.
Sappiamo che san Giuseppe è l’ultimo dei patriarchi del Vecchio Testamento, partecipando all’apertura del Sinodo dedicato ai Giovani mi è venuto in mente il primo dei patriarchi Abramo, uscito dalla sua terra di origine, è approdato a Sichem e in quella località Abramo piantato la sua tenda.
Secoli dopo Giosuè chiamò in assemblea tutto il popolo di Israele e là ci fu un’assemblea costituente e il popolo di Israele ha giurato fedeltà a Dio.
Un ben trovati a tutti. E’ sempre una gioia poter e condividere i nostri sentimenti, raccontando a persone disponibili all’ascolto come terra assetata – come afferma un salmo - che ricevono il refrigerio di un acqua dal sapore di eternità.
In questo appuntamento mensile di preghiera, di riflessione e di contemplazione il mio desiderio è quello di offrire a me stesso e a chi ascolta quel supplemento d’anima che ci permette di guardare il nostro futuro con coraggio e fiducia sulla testimonianza di fede di san Giuseppe che ha saputo vedere anche nella vicende oscure della sua vita una mano che scriveva parole di luce cariche di futuro positivo.
Questo lo dico per le persone che si trovano in situazioni di difficoltà con la salute fisica e morale, per chi è nel disagio a causa di relazioni difficili con il prossimo: con i parenti, i figli, tra gli stessi coniugi, i vicini di casa, i condomini.
Un cordiale ben ritrovati in quest’oasi di riflessione, di preghiera e di aggiornamento nello spirito all’ombra del papà terreno di Gesù: il patriarca san Giuseppe.
È proprio in questa casa dell’umile patriarca san Giuseppe, che Dio Creatore e Padre ha “adottato” per mettere accanto al suo figlio Gesù, come un’ombra che disegnasse i passi di Dio accanto a Gesù, ragazzo apprendista del vivere umano. Ci fermiamo in questa casa di Giuseppe e di Maria per risentire l’eco gioioso e festante della lode a Dio per i 65 anni di ministero sacerdotale da parte di don Mario che ha fatto di Radio Mater la casa ospitale, in cui la trinità terrestre, che sono Maria, Giuseppe e Gesù fanno gli onori di casa e ospitano tutte le persone di buona volontà che coltivano la nostalgia di Dio nel loro cuore.