Il traguardo è poter indossare nella notte di Pasqua la capacità di guardarsi negli occhi con la luce di Gesù risorto, nostra speranza. La saggezza della Madre Chiesa, sempre maestra di vita, immerge il periodo dei quaranta giorni quaresimali nel fiume del nostro battesimo, nuotando con l’energia acquisita nell’esercizio della preghiera, preservata nell’uso del puro necessario, per sfociare nel ruscello benefico della carità: è il desiderio di non riuscire ad essere contenti da soli. Per aiutarci a ritrovare l’anima della preghiera, per gentile concessione del quotidiano Avvenire pubblichiamo questo scritto di Ermes Ronchi.
Tanti occhi lucidi sui volti della gente, quando il simulacro di san Giuseppe varca la soglia della Basilica guanelliana del Trionfale per ritornare, dopo due anni, fra la sua gente. Le restrizioni dovute alla pandemia di Covid 19 avevano reso impossibile la processione, appuntamento molto sentito nello storico quartiere Prati-Trionfale di Roma in occasione dei festeggiamenti annuali in onore del padre putativo di Gesù e protettore dei lavoratori.
Uno degli scopi della Pia Unione del Transito di san Giuseppe è « incrementare il suo [di san Giuseppe] culto nella Basilica-Santuario del Trionfale a Roma»; così recita l'Appendice-Programma che chiu-de il nostro manuale di preghiere. E nei suoi cento e più anni di vita la Pia Unione ha mostrato concreta attenzione alla chiesa di San Giuseppe, con realizzazioni di grande livello artistico e anche spese ingenti, interpretando così l'intenzione dei suoi Iscritti e dei generosi donatori che hanno voluto il Santuario di san Giuseppe degno e bello.