Il bollettino guanelliano La Divina Provvidenza dell’agosto 1900 annunciava per il 14 e 15 del mese l’inaugurazione di una croce monumentale a Santa Maria di Calanca, nel Cantone svizzero del Grigioni.
Ogni giorno negli uffici della Pia Unione del Transito di san Giuseppe riceviamo richieste di ricordare i defunti, soprattutto mediante la celebrazione delle sante Messe di suffragio. C’è chi ci manda offerte per celebrare sante Messe per un singolo defunto, per quelli di un’intera famiglia o anche per tutte le anime sante del Purgatorio. Scopriamo così quanto ancor oggi gran parte del popolo cristiano conservi nella sua devozione ciò che la Chiesa scrive nel Catechismo: «Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il Sacrificio eucaristico, affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti» (Catechismo Chiesa Cattolica, 1032).
L’interrogativo sulle famose, presunte apparizioni mariane a Medjugorje
ha avuto una risposta parziale dal Vaticano. Il Dicastero per la
Dottrina della fede raccomanda i pellegrinaggi alla Regina della pace
perché si ottiene un abbondante frutto spirituale
Nel pomeriggio del 24 giugno 1981 Ivanka Ivanković, quindicenne, e Mirjana Dragičević, sedicenne, stavano passeggiando ai piedi della collina del Podbrdo, nella località di Medjugorje (Bosnia-Erstzegovina). Ivanka disse all’amica di aver visto una figura luminosa: «Guarda, la Gospa!» che in lingua croata significa Madonna. Ritornate al medesimo luogo con Vicka Ivanković, cugina di Ivanka, Marja Pavlović, cugina di Mirjana, con Jakov Čolo e Ivan Dragičević, la Madonna sarebbe apparsa di nuovo all’intero gruppo. Fu quella la prima tappa di un fenomeno che, nonostante le forti opposizioni iniziali del regime marxista jugoslavo, continua a svilupparsi da oltre quarant’anni.