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Convegno nazionale CEI di pastorale della salute

“Feriti dal dolore, toccati dalla grazia. La pastorale della salute che genera il bene” è stato il tema del XXI convegno nazionale di pastorale della salute che si è svolto a Caserta dal 13 al 16 maggio scorso. Vi hanno preso parte i responsabili diocesani della pastorale sanitaria, gli esponenti di associazioni e realtà socio-sanitarie, oltre ad esperti, studiosi, medici e specialisti da ogni parte d’Italia. Rispetto ad altri ambiti della pastorale, quella “sanitaria” risulta molto trasversale e i grado di raccogliere una larga comunanza di vedute: il dolore tocca tutti, si è detto al convegno, e a tutti pone importanti domande di senso.

Obiettivo principale del convegno è stato mettere a tema la questione dei sensi come strumenti di conoscenza, di diagnosi e cura, di vicinanza e accompagnamento. “Toccati dalla Grazia”, la seconda parte del titolo, non è da intendere solo in senso spirituale, ma anche concreto, pienamente umano: il saper “toccare” il malato, essergli accanto, offrirgli una compagnia e assistenza che lo sappia far sentire seguito e anche rispettato e amato, pur nella sua fragilità a volte estrema, come nel caso dei moribondi.

Infatti, spiega il direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute, don Massimo Angelelli, dopo aver affrontato nel 2018 il tema della “vista”, attraverso la dimensione dello sguardo, quest’anno è la volta del tatto, del “toccare”.

I membri del GLM (Movimento Laicale Guanelliano) della comunità di Cuddalore hanno fatto una visita a sorpresa all’opera della “Casa Aperta” la Domenica delle Palme.

“Chiamati alla santità alla luce della ‘Gaudete et Exultate’ di Papa Francesco è stato il tema della giornata di formazione promossa a Como il 1° maggio. Come relatori sono intervenuti Paolo Bustaffa, mons. Ivan Salvadori, Gianna Emanuela figlia di S. Gianna Beretta Molla e Caterina Ostinelli. In chiusura dei lavori il vescovo mons. Oscar Cantoni ha presieduto la celebrazione liturgica.  Al centro delle riflessioni il messaggio sulla gioia cristiana proposto dal Papa e la figura di Gianna Beretta Molla, medico e madre che pur di salvare la vita alla sua quarta figlia rinunciò alle cure andando incontro a morte certa. Venne proclamata Beata da Papa Giovanni Paolo II nel 1994 e Santa nel 2004.   

Come scrisse di lei il card. Carlo Maria Martini, “la testimonianza di questa donna è di grandissima attualità in un tempo nel quale tutti i valori umani ed evangelici sono messi in discussione e gli stessi cristiani si sentono soffocato dalla mentalità circostante e incapaci di tradurre la fede nel quotidiano, di ricercare la volontà di Dio nelle realtà di ogni giorno, di riconoscere il primato di Dio in ogni evento e in ogni circostanza”. Il segreto della sua quotidianità straordinaria è stata la fede ricevuta dai genitori, custodita e accresciuta dalla Parola di Dio, alimentata dall’Eucaristia, provata al crogiuolo della carità.     

Il cardinale aggiungeva: “Lode e grazia e a Te, o Signore, per quanto ci hai insegnato e ci insegnerai attraverso la figura di Gianna. Dona a ciascuno di noi, di poter dire ogni giorno quella parola che lei ha ripetuto anche prima di morire: ‘Gesù, ti amo’”.  e la figura di Santa Beretta Molla