A Firenze il David di Michelangelo è il simbolo riconosciuto della Bellezza, anche se ormai solo di quella estetica, collocato così com’è all’interno di un museo, fuori da qualsiasi contesto. È bello, non c’è dubbio. Ma non «parla». E pensare che era nato come simbolo religioso. Il David scolpito da Michelangelo è quello biblico, che sconfigge il gigante Golia perché ha Dio con sé. Anzi: in quel giovane che abbatte con una fionda il nemico, il suo autore vedeva il Cristo, difensore di ogni popolo, pienezza di ogni eroismo collettivo, meta di ogni positiva aspirazione individuale.
Nel percorso di catechesi sulla famiglia, oggi prendiamo direttamente ispirazione dall’episodio narrato dall’evangelista Luca, che abbiamo appena ascoltato (cfr Lc 7,11-15). E’ una scena molto commovente, che ci mostra la compassione di Gesù per chi soffre – in questo caso una vedova che ha perso l’unico figlio – e ci mostra anche la potenza di Gesù sulla morte. La morte è un’esperienza che riguarda tutte le famiglie, senza eccezione alcuna. Fa parte della vita; eppure, quando tocca gli affetti familiari, la morte non riesce mai ad apparirci naturale. Per i genitori, sopravvivere ai propri figli è qualcosa di particolarmente straziante, che contraddice la natura elementare dei rapporti che danno senso alla famiglia stessa. La perdita di un figlio o di una figlia è come se fermasse il tempo: si apre una voragine che inghiotte il passato e anche il futuro.
Dopo aver considerato sotto vari aspetti l’altissima dignità della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, i Padri conciliari si dedicano nella II parte della costituzione Gaudium et Spes a considerare alcuni urgenti problemi contemporanei: la famiglia, la cultura, la vita sociale, economica e politica, la pace. Anche se sono trascorsi cinquant’anni dalla chiusura del Concilio, tali problemi continuano a rimanere “attuali”, anzi, la loro urgenza in alcuni casi si fa oggi più pressante. Sono problemi di tale portata e complessità che non è certo possibile trattarli nel breve spazio di un articolo, né, d’altra parte, avrei la competenza necessaria a tale scopo.
Un “nuovo passo”, per un “accompagnamento differenziato” delle famiglie, particolarmente quelle ferite e fragili, tramite un “discernimento prudente e misericordioso” e “la capacità di cogliere nel concreto la diversità delle singole situazioni”. È l’Instrumentum laboris per la XIV Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi, reso pubblico recentemente. Il testo è frutto della “Relatio Synodi” - di cui ampie parti vengono confermate - integrata dalle 99 risposte ai “Lineamenta”, oltre alle 359 osservazioni “inviate liberamente da diocesi e parrocchie, associazioni ecclesiali e gruppi spontanei di fedeli, movimenti e organizzazioni civili, numerose famiglie e singoli credenti”, come ha spiegato il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, presentando il documento ai giornalisti. “Per la Chiesa si tratta di partire dalle situazioni concrete delle famiglie di oggi, tutte bisognose di misericordia, cominciando da quelle più sofferenti”, si legge nel testo, che si articola in tre parti: l’ascolto delle sfide sulla famiglia, il discernimento della sua vocazione, la riflessione sulla sua missione.
«Le creature di questo mondo non possono essere considerate un bene senza proprietario: “Sono tue, Signore, amante della vita”(Sap 11,26). Questo induce alla convinzione - ha scritto papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’” - che, essendo stati creati dallo stesso Padre, noi tutti esseri dell’universo siamo uniti da legami invisibili e formiamo una sorta di famiglia universale, una comunione sublime che ci spinge a un rispetto sacro, amorevole e umile».
Questo «rispetto umile» era nel DNA della santità di don Guanella; per lui tutto era sacro: dalle persone a questa «stanza senza pareti», che è il nostro mondo. Niente di questo mondo ci è indifferente e per don Guanella tutto era interessante e meritevole di attenzione. Dice papa Francesco: «Tutto l’universo materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio.
«Daesh» è un acronimo arabo, che definisce lo stato islamico fondamentalista, ed è il grande timore dei siriani, soprattutto dei cristiani. Tutti ricordano l’epurazione compiuta a Mossul in Iraq nel giugno dell’anno scorso, quando l’Isis svuotò la città dai cristiani e, purtroppo, distrusse irreparabilmente memorie storiche architettoniche e letterarie. “Noi non ce ne andiamo, restiamo a fianco dei più deboli, dei poveri, dei vecchi che non hanno il denaro o la forza fisica per lasciare Aleppo” sono le parole risolute con cui Boutros Marayati, arcivescovo degli armeni copti di Aleppo, conferma la presenza di una comunità cristiana che non ha voluto emigrare da una città martoriata.
Il calendario 2016 ogni mese è accompagnato da episodi della vita di Gesù raccontati dai «vangeli apocrifi», quasi dei fiumi sotterranei che sostenevano la fede popolare dei primi cristiani. Il prof. Franco Cardini, docente di storia della Chiesa, illustra queste «buone notizie nascoste» che non fanno parte del canone della Chiesa. Nel prossimo numero verranno illustrati gli acquarelli che illustrano i singoli episodi.
La parola greca apòkryphos significa “nascosto”: era così che nelle Chiese cristiane dei secoli I-II s’indicavano quei testi evangelici ebraico-cristiani che venivano tenuti segreti e che si riteneva opportuno non divulgare. E’ ovvio che essi divenissero, col tempo, materia di tradizione iniziatica e che alcuni li ritenessero portatori di verità più alte e profonde, da attingere a un livello esoterico, vale a dire riservato a chi avesse avuto accesso a superiori livelli di conoscenza teologica o mistica.
Il tradizionale calendario della Pia Unione di San Giuseppe per l’anno 2016 si è messo in marcia con Gesù, Giuseppe e Maria lungo le strade della loro peregrinazione verso l’Egitto, per sfuggire alla persecuzione e la minaccia di morte da parte di Erode, geloso del suo ruolo di re incontrastato.
Il progetto è originale poiché segue la narrazione dei vangeli apocrifi che narrano la custodia, il coraggio e la dedizione di Giuseppe che per proteggere la sposa Maria e suo figlio Gesù, si avventura per le piste sconosciute nel deserto. Il calendario illustra alcuni episodi dell’infanzia di Gesù con la delicatezza dei colori e forme del pittore Alfredo Brasioli.
Il calendario può essere acquistato con un’offerta che sarà destinata all’ospitalità dei migrati nella case europee dell’Opera don Guanella in Italia, Spagna, Germania e Polonia.
Chi non è iscritto alla Pia Unione può ricevere il calendario prenotandolo tramite l'email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., inviando il proprio indirizzo per l’invio del calendario e anche un offerta, anche tramite carta di credito o paypal dal nostro sito, per sostegno all’ospitalità dei migrati.
È necessario prenotare il calendario entro il 30 settembre.