Dal sepolcro vuoto lo sguardo del credente si apre verso l’infinito di Dio. La vita e la morte sono sorelle, che rimangono insieme l’una accanto all’altra, si legano e mai si separano, abbracciate alle due estremità di un ponte. Infatti, la nostra vita è simile a una trasmigrazione su un ponte sostenuto da due pilastri: all’inizio quello della vita e alla fine quello della morte che ci porta sulla riva dell’infinito. L’uomo nasce dal cuore di Dio e finisce nel suo abbraccio misericordioso.
Pietro e Giovanni avevano visto il sepolcro vuoto e tornarono sui loro passi sgomenti e intimoriti dall’evento. Solo al tramonto, nel cenacolo dove avevano mangiato la cena della Pasqua, Gesù si manifesta vittorioso sulla morte. Il Cristo, il nuovo Adamo, si presenta a loro come il capo cordata di un’umanità rinnovata dalle sue radici. In quella sera si rinnova la creazione; il soffio vitale che diede ad Adamo il respiro della vita è trasmesso agli apostoli. L’evangelista Giovanni, che dopo l’annuncio di Maria di Magdala corse con Pietro al sepolcro e lo trovò vuoto con il sudario piegato in un angolo, in prima persona afferma: «Ho visto e ho creduto». Quella stessa sera nel Cenacolo, luogo santificato dal dono supremo dell’amore di Gesù, egli stesso offre il fuoco dello Spirito, dicendo: «Ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi». La Pasqua di risurrezione ha congiunto il cielo santo di Dio con il fango umano del peccato che, con la grazia del perdono, riluce della luce stessa di Dio.
«Ricevete lo Spirito Santo», dice il Risorto; e lo Spirito crea la vita nuova. Lo Spirito Santo a Nazareth ha fecondato di divino il grembo di Maria e nella notte di Pasqua Gesù risorto viene a togliere tutto ciò che non è Dio, svuota gli abissi della nostra presunzione, ci apre nuovi orizzonti, semina i germi di una vita autentica, che ci aiuteranno a smascherare il fascino delle vanità e a coltivare le risposte d’amore.
Nel periodo pasquale abituiamoci ad invocare lo Spirito Santo, che, come dice san Giovanni, «ci svelerà verità occulte e condurrà a perfetta conoscenza». Una buona e santa Pasqua a tutti coloro, che Dio ama con personale tenerezza.