Oltre a un possibile effetto nocivo diretto sul muscolo cardiaco, il virus influenzale può provocare febbre e tachicardia; queste condizioni determinano maggiore necessità di ossigeno da parte del cuore, ma, quando sono presenti complicanze respiratorie, il cuore riceve meno ossigeno del normale. Questo sbilanciamento tra richiesta e offerta di ossigeno può provocare o peggiorare le malattie cardiache.
Fortunatamente esiste un sistema efficace per proteggersi: la vaccinazione. Il vaccino trivalente è costituito da virus inattivati dei tre ceppi più comuni nell’imminente stagione invernale. Esso riduce il rischio di contrarre l’influenza del 50-60%. Nei casi in cui ci si ammala ugualmente il decorso è attenuato. Ma ciò che più interessa è che il vaccino riduce le complicanze cardiovascolari di circa il 50%.
Il profilo di sicurezza del vaccino trivalente è elevato: gli effetti collaterali sono assenti o limitati a dolenzia nel sito di iniezione, febbricola o dolori muscolari di lieve entità.
Prima di vaccinarsi occorre informare il medico di un’eventuale allergia alle uova o di precedenti reazioni allergiche al vaccino.
L’epoca per la vaccinazione è tra ottobre e dicembre, ma i ritardatari possono ancora trarre beneficio da una vaccinazione in gennaio, poiché il picco dell’influenza si manifesta di solito in pieno inverno.