Passeggiando ai piedi della facciata, si resta estasiati dalla sua imponenza monumentale: le statue di Pietro e Paolo salutano il pellegrino e custodiscono il portale, sormontato da una splendida raffigurazione della Sacra Famiglia. Varcando l'ingresso, l'anima del visitatore si trova proiettata in un vero e proprio viaggio mistico. In ogni direzione si colgono opere d'arte di estrema bellezza: dipinti, arredi lignei, sculture dal profondo valore spirituale e simbolico.
Voltandosi a sinistra e proseguendo in senso orario, si rivivono gli episodi essenziali nella vita di Giuseppe: si inizia con Lo Sposalizio della Vergine, opera del Cerano e Melchiorre Gherardini. L'eterea mano di Maria è posata quella del suo caro sposo, che la guarda con infinita tenerezza. Vale la pena soffermarsi a dire una un'Ave Maria per tutte le coppie di fidanzati e di sposi, affinché possano sempre camminare della gioia di Cristo.
Poco distante, una pregevole opera del Montalto immortala La Predica del Battista. è qui il fulcro della missione di Giuseppe: essere il Redemptoris Custos – come disse Papa Giovanni Paolo II – il Custode del Redentore; il padre terreno di quel Messia tanto atteso, a cui il Battista preparava la strada. Possiamo dunque recitare un Gloria, perché la Santissima Trinità trionfi adesso e sempre sulla Terra.
Di rimpetto, un'altra preziosa tela illustra La Fuga in Egitto firmata da Andrea Lanzani: san Giuseppe, con sublime dolcezza, indica a Maria il percorso roccioso e accidentato, mentre regge sul braccio sinistro - quello del cuore - il Bambin Gesù. Un angelo è con loro: tiene Maria per mano e la aiuta a superare tutti gli ostacoli. Ancora una volta, una voce interiore ci invita a soffermarci a pregare: un Padre Nostro per tutte le famiglie in difficoltà, e un'invocazione agli Angeli Custodi, perché veglino sul loro cammino.
Infine, la straordinaria opera di Giulio Cesare Procaccini, La Morte di San Giuseppe. Il Patriarca si prepara a raggiungere le soavità del Cielo, circondato dal suo dilettissimo Gesù e dall'adorata Madre Divina. Giovanni Evangelista e il santo milanese Carlo Borromeo sono presenti nella scena, a simboleggiare la venerazione cittadina per san Giuseppe; in alto, il Padre Celeste spalanca le sue braccia per accoglierlo. Sorge spontanea nel nostro cuore la giaculatoria a san Giuseppe, per porre sotto il suo manto gli agonizzanti e i defunti.
E mentre tutt'intorno si ergono i profeti e le virtù del Santo tra i Santi, il pavimento a tasselli bianchi e neri ci ricorda il viaggio della vita, costellato di gioie e dolori. Ma una grande croce dal fulcro ottagonale, simbolo della rinascita attraverso il Battesimo, ci sospinge più avanti, fino a raggiungere l'altare. Ecco la statua di San Giuseppe, in tutta la sua magnificenza: tiene in braccio il Bambin Gesù, e le mani dell'uno e dell'altro s'intrecciano, quasi a formare un cuore, proprio all'altezza del costato del Santo. In questo mistico viaggio, siamo giunti fino al Cuore Amantissimo di san Giuseppe, che è il ponte che ci guida verso la Madonna e il Cristo. Il nostro stesso cuore, accompagnato dal glorioso Patriarca, è pronto per incontrare Dio.