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Lunedì, 16 Marzo 2015 14:19

San Giuseppe cede la basilica al cuore di suo Figlio

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La chiesa del Sacro Cuore alla stazione Termini

di Sergio Todeschini

La splendida chiesa romana dedicata a san Giuseppe, fatta costruire dal nostro don Luigi Guanella e inaugurata nel 1912, è successiva a quella che Pio IX iniziò a far erigere accanto all’odierna stazione Termini per onorare  san Giuseppe, che nel 1870 aveva proclamato “Patrono della Chiesa Universale”. Col tempo, il Papa pensò, una volta terminati i lavori, di dedicare la erigenda basilica al Sacro Cuore; perchè in quegli anni la devozione verso l’amore misericordioso di Gesù si era andata assai diffondendo. I lavori con­tinu­arono lentamente e a lunghi intervalli, perché i costi troppo elevati non permettevano il loro avanzamento. Nel 1878, morto Pio IX, Papa Leone XIII, che gli successe a capo della Chiesa Cattolica, volle che il tempio venisse velocemente ultimato. Conoscendo la fama di don Bosco e la sua capacità di ottenere con facilità le offerte, gli  domandò se si sentiva in grado di portare avanti il gravoso incarico e portare a compimento l’edificio. 
Per il Santo torinese non fu un compito facile, ma, affidandosi alla Divina Provvidenza, accettò, nonostante le resistenze dei suoi salesiani. Finalmente,  dopo appelli accorati, come quello fatto ai Vescovi e alla Chiesa italiana, a varie lotterie e sacrifici veramente notevoli, come quelli che costrinsero don Bosco a lunghi viaggi in Francia e in Spagna per cercare di racimolare la notevole somma necessaria all’opera, nel 1887 l’edificio venne ultimato e con lui il vasto oratorio sorto accanto. 
All’inaugurazione del tempio dedicato al Sacro Cuore, don Bosco non poté certo mancare. Si sentiva ormai vecchio e alla fine della sua vita terrena, che si chiuderà nel 1888. Diversi e fastidiosi erano gli acciacchi che lo costringevano a rallentare quella che era un tempo la sua vulcanica esistenza. 
Davanti all’altare dell’Ausiliatrice celebrò la santa Messa, interrompendosi più volte, perché l’emozione che gli suscitavano tanti ricordi lo costringeva a sospendere la funzione. Dirà poi, a chi gli chiedeva spiegazioni, che durante la celebrazione gli apparve dinanzi tutta la sua storia e soprattutto le parole che la Madonna gli disse quand’era appena un fanciullo: “A suo tempo tutto comprenderai”.
L’altare dell’Ausiliatrice, si trova nel transetto sinistro a chi guarda verso lo splendido altare, dove vi è collocata la tela che ci rappresenta Gesù, come lo vide in una delle sue apparizioni santa Margherita Maria Alacoque, ed è frontale a quello dedicato a san Giuseppe, collocato sull’altro lato del transetto. Questo altare ci ricorda la fortissima devozione di don Bosco e dei suoi salesiani verso il Santo. 
La bella tela rappresenta il Santo che regge in braccio un piccolo e paffuto sorridente Gesù Bambino. san Giuseppe pone una mano sopra un modellino della basilica di S. Pietro sorretto da un angelo inginocchiato. Un gesto protettivo verso la Chiesa Cattolica che lo aveva dichiarato suo Patrono. 
A Como, proprio in quegli anni, san Luigi Guanella stava per dare avvio alla costruzione del Santuario dedicato al Sacro Cuore, che venne inaugurato nel 1893. Sicuramente il nostro don Luigi durante i viaggi che fece nella capitale nel 1888 e nel 1893 per recarsi dal Papa Leone XIII, non mancò di visitare la basilica salesiana che sorge accanto alla primitiva ma già illuminata stazione ferroviaria. 
La devozione verso Gesù Misericordioso, verso san Giuseppe e verso la Madonna era marcatissima sia in don Luigi Guanella che in don Bosco. Come pure la loro pronta ubbidienza alle richieste del Papa, convintissimo che la Provvidenza divina avrebbe ascoltato e esaudito le suppliche di questi Suoi amatissimi figli.
 
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