Come il Padre nella fase della creazione del mondo al settimo giorno della creazione ha riposato, Gesù, entrato nel tempo degli uomini per liberarlo dalla zavorra, dalle incrostazioni del male e fecondarlo di amore, nel suo ultimo sabato sulla terra attende le doglie di parto della nuova umanità. Gesù, ucciso dagli uomini come Abele, ha voluto riposare nelle viscere della terra, contemplare i frammenti del divino sparsi nei secoli di storia dell’umanità e tornare dal regno della morte come l’“Adamo” di un’umanità rinnovata.
L’uomo redento è il riposo di Dio. In Cristo risorto da morte, si realizza il sogno di Dio. Un sogno vagheggiato dall’eternità e frantumato dalla presunzione dell’uomo che nel paradiso terrestre si è ingelosito di Dio e ha scommesso su una presunta carta vincente: la disobbedienza. Nella sua vita tra noi Gesù svuota il suo animo dall’ambizione e s’incammina sulla strada dell’amore e dell’obbedienza Dio. In quella silenziosa contemplazione nel riposo di quel sabato, Gesù sente l’eco della voce del Padre che contemplando l’opera compiuta da suo Figlio dice: «Ecco quello che mio Figlio ha fatto sulla terra è una cosa molto buona. Fu sera e fu mattina». La mattina del settimo giorno il cosmo sussultò di gioia e l’umanità ha acquistato una nuova bellezza. Dopo che la violenza umana aveva imbruttito quel corpo di uomo, al mattino di Pasqua, il corpo di Gesù, pur conservando le cicatrici della solitudine, del dolore, della tristezza, ora tutto è bello, luminoso. Nel buio della notte la vita e la morte hanno duellato e la vita è uscita coronata dalla vittoria del bene sul male. Nel silenzio angosciato dell’apparente «morte di Dio», riecheggiano le parole del libro della Genesi quando raccontano le mani operose Dio, che creano l’uomo con il fango della terra.
Quelle mani, alle quali il Figlio si era affidato sulla croce, in quella notte spalmano ogni elemento di quel corpo umano, rinnovandolo da dentro. Per questo Gesù potrà dire: «Ecco io faccio nuove tutte le cose». Come Dio si riposò dopo aver creato in Gesù, si riposa dopo aver ri-creato. La Resurrezione di Gesù è la primizia della nostra vita immersa nell’acqua del Battesimo, anche se continueremo a subire i morsi del peccato. Pur con l’innesto della nostra vita nella Resurrezione di Gesù, il male come una metastasi maligna continua a minacciare l’esistenza del cristiano, ma non avrà il sopravvento, anzi, il bene, l’amore coltivato in modo silenzioso continuerà in modo irresistibile a crescere. Quando Gesù aveva consumato tutta la sua capacità di amore verso Dio e verso il prossimo, si sentì svuotato di energia e si consegnò al Padre, e salì in cattedra per insegnarci che, quando Dio è silenzioso, sembra che voglia stare in riposo proprio per rinnovare la nostra vita. Come il sonno rigenera vigore, energia, forza per combattere da vincitori sulle avversità della vita, così, qualche volta, capita un «sabato» in cui Dio riposa per rendere più bella e affascinante la nostra esistenza.