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Mercoledì, 21 Settembre 2016 09:38

Le vostre lettere - Settembre 2016

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La mano provvidente di san Giuseppe

Caro Don Mario, le racconto la grazia che mio fratello Giuseppe ha ricevuto da San Giuseppe: il primo giugno 2016, alle ore 17.00 mio fratello, uscendo da lavoro, mentre apriva la portiera della sua auto per entrarci è stato colpito all'improvviso da uno scooter, con due minorenni non patentati che sfrecciava a slalom tra le auto, mio fratello è stato trascinato per metri e poi sbalzato in aria. I due ragazzini ripreso lo scooter scapparono lasciando mio fratello sull'asfalto. Portato al pronto soccorso, è stato in osservazione una notte in ospedale e i dottori lo hanno dimesso dicendogli che doveva ringraziare Dio perché aveva avuto un miracolo in quanto seppur colpito in maniera pericolosa era rimasto illeso. Qualche giorno dopo mio papà, che è molto devoto a San Giuseppe, ha sognato San Giuseppe che sembrava contrariato con lui. La mattina mi chiamò dicendomi che dovevo scrivervi perché San Giuseppe voleva che facessimo testimonianza e ringraziassimo Dio per la grazia ricevuta con la sua intercessione. Un abbraccio nel nome di Gesù Cristo.

Rosa - Lecco

Cara signora Rosa, quando abbiamo acquisito la convinzione provata di una costante protezione dell’Alto i nostri occhi sanno leggere e vedere quello che gli occhi distratti di chi è insensibile non vede. Non viviamo in un mondo “miracolistico”, la nostra vita scorre sui binari delle leggi fisiche, ma a volte basta una carezza soprannaturale per sospendere momentaneamente le regole e far fiorire la grazia. Solo un occhio attento ed un animo sensibile riesce a cogliere questi fili di luce che tessono la nostra esistenza sia nella gioia della salute come anche nel far emergere energie insospettate nel patrimonio della grandi risorse del nostro animo. L’opera dei buoni samaritani, strada maestra della santità, è sempre attiva, non conosce orario è una vigilanza attiva per 24 ore al giorno. San Giuseppe è il braccio forte del papà nella nostra famiglia. Non dimentichiamolo.


 

Gruppi di preghiera del Nord America

Stimato Direttore, con molto piacere le riferisco dell’ottima riuscita del nostro gruppo preghiera in occasione della festa di San Giuseppe di quest’anno. Nel mio laboratorio ho preparato l’altare in onore del nostra Santo Protettore, ho ospitato i componenti del gruppo italo-americano e abbiamo celebrato l’eucaristia con la presenza del parroco della nostra parrocchia. Come ogni anno è stato un momento bello di fraterna comunione e di solidarietà anche con i poveri sparsi nel mondo che aiutiamo inviando a lei il frutto della nostra raccolta.

Cannata Connie - Brooklyn (USA)

Gentilissima e cara signora Connie, un grazie cordiale per questo rinnovato appuntamento annuale con il gruppo di preghiera in onore di san Giuseppe. È una tradizione coltivata dai nostri emigranti italiani, provenienti in particolare dalla Sicilia, per mantenere viva questa devozione a san Giuseppe il papà terreno di Gesù e protettore di chi è costretto a emigrare dalla propria terra come è stata per lui forzato ad emigrare dalla Palestina all’Egitto. Lodo queste iniziative dei gruppi di preghiera in onore di san Giuseppe, assai diffusi in alcuni stati degli Usa e nel Canada. In Italia, c’è un gruppo di preghiera che si ritrova ogni mercoledì in basilica per un’ora di preghiera e riflessione sulla spiritualità di san Giuseppe. «Quando due o più persone sono raccolte in preghiera nel nome di Gesù, io sono presente tra loro». La preghiera è sempre un atto di amore, di confidenza e di fiducia e di comunione. La presenza garantita di Gesù crea un legame forte sia tra i singoli come tra i componenti del gruppo: è un respirare in sincronia con il respiro stesso di Gesù. Il nostro respiro umano, a volte singhiozzante per i guai della vita, si fa lieve, armonizzato con quello di Gesù. La convinzione di essere figli di Dio e fratelli tra noi ci rende capaci di conoscere e amare il Padre come Gesù conosce e lo ama. Nella nostra Pia Unione ci sono tanti iscritti che hanno scelto di fare «l’ora santa»: un tempo in cui si possono fare le attività di sempre con maggior amore e per amore. Può essere un’ora della giornata, oppure, un’ora due o tre volte alla settimana, o anche una solo volta al mese, per esempio il 1° mercoledì o il giorno 19 del mese. È un atteggiamento di affetto simile come alla mamma che pensa il suo bambino, il fidanzato alla fidanzata

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