Il padre, che realizzerà molti lavori col figlio, nel 1750 lo portò per la prima volta con sé a Würzburg, in Baviera, per decorare la Residenza di Karl Philipp von Greiffenklau, Principe Vescovo del Sacro Romano Impero. Nella circostanza il pittore ventitreenne poté eseguire in autonomia la decorazione delle sovrapporte.
A Würzburg Giandomenico si impegnò anche in un importante lavoro di incisione che dedicò al Principe Vescovo: 24 incisioni all’acquaforte dell'album delle “Idee Pittoresche sopra la Fugga in Egitto di Gesù, Maria e Gioseppe”. Sono 24 variazioni di questo tema i cui protagonisti sono la Sacra Famiglia e l’immancabile asinello. Tiepolo fa una sorta di reportage della storia, dalla partenza dalla Palestina all’arrivo in Egitto. Giuseppe annuncia a Maria la prossima partenza; Giuseppe e Maria chiedono ospitalità; Maria sull’asino parla con Giuseppe seduto sotto una palma con il Bimbo in braccio; la Sacra Famiglia esce dalla porta di una città; Giuseppe adora il Bambino fra le braccia di Maria; Maria col Bambino in braccio e Giuseppe con la gerla; Giuseppe e Maria passano dinanzi ad un pastore ed al suo gregge; Maria e Giuseppe procedono scortati da un Angelo; Riposo nella fuga in Egitto… C’è anche tutta la sequenza dell’arrivo sulla sponda di un lago, l’abbandono della riva, la salita sulla barca, la traversata e la discesa dalla barca, il tutto con l’aiuto degli Angeli. Infine la Sacra Famiglia, giunta in Egitto, passa accanto ad una piramide. Questi sono solo alcuni dei soggetti ed è veramente fascinoso notare come ognuna delle 24 scene sia assolutamente originale, senza neppure un particolare ripetuto, con punti di vista sempre dinamici ad offrire il sentimento dell’andare e con una attenzione quasi psicologica nei confronti dei protagonisti dai cui volti traspare profonda stanchezza.
Tutte queste magnifiche incisioni, realizzate tra il 1750 ed il 1753, anno in cui i Tiepolo lasciavano Würzburg avendo terminato il loro lavoro, sono conservate a Venezia nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo Correr.
Giandomenico continuerà a dipingere per tutta la vita, seguendo anche il padre in Spagna, alla corte di Carlo III di Borbone. Ma alla morte di Giambattista, nel 1770, lasciato a Madrid il fratello Lorenzo a terminare i lavori, tornerà nell’amata Venezia dove continuerà a dipingere con successo, tanto da essere nominato Presidente dell’Accademia.