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Lunedì, 16 Marzo 2015 13:04

Compie 7 anni la statua di Giuseppe in Via della Giuliana al Trionfale

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Venendo dalle Mura Vaticane, percorrendo Via Leone IV, si arriva a Largo Trionfale da dove inizia la via omonima; quasi in parallelo a Via Trionfale si apre Via della Giuliana, una grande arteria che porta al Piazzale Clodio, noto in tutta la nazione italiana, a motivo della sede del Tribunale, purtroppo, frequentemente nominato nei telegiornali.
Circa a metà percorso di Via della Giuliana, il 19 marzo 1945, è stata benedetta un’imponente statua, raffigurante san Giuseppe con Gesù adolescente. Da settant’anni brilla questo grandioso segno di ringraziamento di protezione a san Giuseppe.
Settant’anni fa come oggi, la coincidenza di tre importanti anniversari ha spinto i numerosi iscritti all’«Opera dei Ritiri di Perseveranza» a sistemare, quasi pietra angolare di un nuovo palazzo, la pregevole statua di san Giuseppe opera dello scultore Vincenzo L. Ierace (Polistena 1860 - Roma 1947).  Con questa iniziativa popolare gli scritti ai «Ritiri di perseveranza» hanno voluto solennizzare il 75° anniversario della Proclamazione di san Giuseppe come Patrono Universale della Chiesa, il 25° della fondazione in parrocchia dell’«Opera dei ritiri» e come ringraziamento della cittadinanza per gli scampati pericoli della 2° guerra mondiale.
Accanto all’Azione cattolica «L’Opera dei ritiri», fondata dai gesuiti nel 1909, aveva lo scopo di vivificare la fede e la carità cristiana con le adunanze mensili, i corsi di esercizi spirituali, oasi dello Spirito per ascoltare e meditare la parola di Dio; la frequenza al sacramento della confessione, alla messa non solo festiva ma anche durante la settimana.  L’«Opera dei ritiri» ha scritto a suo merito prodigi di rinnovamento, di ordine, di costruttiva concordia per infondere lievito evangelico all'umanità stanca, provata in poco più di trent’anni dalla follia di due guerre mondiali. San Giovanni XXIII parlando ai frequentatori dell’«Opera dei ritiri» nel 1959 diceva: «Soltanto in Gesù è la risposta alle esigenze del cuore umano, alle manchevolezze della società: Egli dona ai cuori la pace, spinge all'azione, distrugge gli ostacoli che l'egoismo, il disordine, l’avidità continuamente frappone allo sviluppo spirituale, e unisce nei vincoli della più pura e fattiva carità gli uomini di tutte l'età e di tutte le condizioni».
Conosciamo la devozione di papa Angelo Giuseppe Roncalli per san Giuseppe, quella statua benedetta vuol essere un sorriso di solidale partecipazione del papà terreno di Gesù alle vicende dell’esistenza dei membri di questo popoloso quartiere del Trionfale.
Ogni anno nella solennità di san Giuseppe, il popolo dei fedeli passa in processione sotto quegli occhi compiacenti di san Giuseppe e quel volto sorridente e misericordioso, quasi per invitare il nostro santo protettore a camminare con noi guidandoci verso il porto della santità edificato sul fondamento della fede, della speranza e della carità. Virtù rivestite dallo splendore della luce divina e fatte fruttificare con opere di onestà, lealtà, giustizia e in costante movimento sul sentiero delle beatitudini evangeliche.
 
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