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La vita del cristiano è intessuta attorno all’Eucaristia da cui si prende luce, energia e vitalità per testimoniare l’evangelo di Gesù.

di Gabriele Cantaluppi

Una mia amica è andata a confessarsi perché aveva tralasciato  la messa di domenica e riteneva di aver commesso un peccato mortale. Il sacerdote le ha detto che  non andare a messa è peccato grave, ma non mortale. Io sono certa che non andare a messa di domenica è un peccato mortale, perché viola il terzo comandamento. O si può sostituirla andando in un giorno feriale?

Giovanni Paolo II, nell’esortazione post-sinodale Reconciliatio et paenitentia del 2 dicembre 1984, ha voluto ricordare che nella dottrina della Chiesa il peccato grave si identifica col peccato mortale:

«Resta sempre vero che la distinzione essenziale e decisiva è fra peccato che distrugge la carità e peccato che non uccide la vita soprannaturale: fra la vita e la morte non si dà via di mezzo [...] perciò, il peccato grave si identifica praticamente, nella dottrina e nell’azione pastorale della Chiesa, col peccato mortale» (n. 17). Non esiste pertanto una terza specie di peccato, perché tutti i peccati gravi sono mortali e tutti i peccati mortali sono gravi.

di mons. Tonino Bello

«Rimase con lei circa tre mesi. Poi tornò a casa sua». Da Nazareth era quasi scappata di corsa, senza salutare nessuno. Quell'incredibile chiamata di Dio l'aveva sconvolta. 

Vicino a Elisabetta aveva portato a compimento il noviziato di una gestazione di cui cominciava lentamente a dipanare il segreto. Ora bisognava scendere in pianura e affrontare i problemi terra terra a cui va incontro ogni donna in attesa. Con qualche complicazione in più. Come dirglielo a Giuseppe? E alle compagne, con cui aveva condiviso fino a poco tempo prima i suoi sogni di ragazza innamorata, come avrebbe spiegato il mistero che le era scoppiato nel grembo? Che avrebbero detto in paese?

di Madre Anna Maria Canopi osb

Gesù «conosceva quello che c’è nell’uomo» (Gv 2, 25). Con quest’affermazione si chiude il secondo capitolo del Vangelo secondo Giovanni. E, subito, il terzo capitolo si apre con l’incontro di Gesù con «un uomo di nome Nicodemo», un capo dei capi dei Giudei, un maestro d’Israele, ma soprattutto un personaggio che vive un po’ dentro ciascuno di noi: un uomo, appunto, con le sue domande sul senso della vita, un cercatore di Dio, un mendicante. 

Gratitudine e saluti beneauguranti al vertice della Conferenza episcopale italiana

Il Beato Pio IX l’8 dicembre del 1870 proclamò San Giuseppe patrono della Chiesa universale.  In momenti difficili per le vicende storiche della Chiesa italiana Pio IX inizia il suo Decreto con l’immagine di Giuseppe il figlio di Giacobbe che in Egitto riserva nei magazzini il grano per il nutrimento di quel  nucleo iniziale del futuro popolo di Israele.  Nella “pienezza dei tempi” Dio manda al suo popolo un altro Giuseppe con il compito di educare  e accompagnare suo Figlio Gesù nella sua permanenza sulla terra per acquisire concretamente il sapore delle gioie e delle speranze dell’umanità.