Novembre inizia con un’aurora di immortalità che proietta la nostra vita in un futuro di luce e di comunione con Dio. Comunione con tutte le persone che abbiamo amato e che ci hanno voluto bene, delle quali scopriremo lo spessore e l’intensità del loro amore che ci ha aiutato a far sviluppare i talenti che la bontà di Dio ha depositato nella nostra esistenza.
«Le nostre azioni sono il nostro futuro. Un’alimentazione sana per un mondo #FameZero»: è stato questo il tema della Giornata mondiale dell’alimentazione, celebrata il 16 ottobre scorso. A esso ha fatto riferimento il Papa con un messaggio inviato a Qu Dongyu, direttore generale della FAO (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), nel quale richiama il «grido di tanti nostri fratelli che continuano a subire le tragedie della fame e della malnutrizione».
24 ottobre, Memoria liturgica di San Luigi Guanella
Apostolo della carità e padre di ogni ferito nella vita
di Vittorino Andreoli
Considerare oggi che cosa ha saputo fare un prete di montagna è di stimolo e di insegnamento non solo per quelli che credono in Dio e nel Vangelo, ma ad ogni persona che tenga a cuore e rispetti l’uomo. Mostra prima di tutto quanta forza esprimano una convinzione e una fede.
In questo don Guanella è stato un folle tra i folli, per parafrasare san Paolo. Aveva l’impressione di fare sempre poco, troppo poco, poiché si ricordava di quanto è scritto nei Vangeli, che con la fede è possibile trasportare le montagne al mare.
Lui non le ha spostate topograficamente, ma ha portato le sue convinzioni testarde e da montanaro in tutto il mondo. Così ha fatto amare i disabili di mente, i mentecatti, dappertutto.