Siamo ancora in emergenza Coronavirus. La pandemia dichiarata dall’Oms sembra non lasciare intatto nessun angolo del pianeta. I governi nazionali alzano la voce nelle sedi opportune per avere aiuti, a volte si sono diffusi falsi allarmismi, e qualcuno ha sminuito eccessivamente la pericolosità, alcuni sono scappati dal Nord, il Sud si è visto infettato e noi siamo stati tutti a casa (più o meno, ovviamente, in base ai lavori che si svolgono). I social sono impazziti, sono girati migliaia di video, barzellette, vignette. Chiaramente non si è parlato di altro. C’è chi ha usato la parola guerra, e chi si è definito sopravvissuto… Forse si sono usati termini in modo poco appropriato.
Ci teniamo alla consegna puntuale della nostra rivista. Il lavoro in Redazione è continuo e scrupoloso: la scelta degli argomenti, la serietà dei collaboratori nel tenere fede alla data di consegna del loro articolo, la precisione degli operatori nella preparazione dell’indirizzario... Ma poi la sensazione è che questo sia stato inutile. Tutto questo lavoro per niente? Le vostre telefonate in cui ci avvertire che non ricevete la rivista da mesi, che il vosto indirizzo è rimasto sempre lo stesso, che il postino è stato avvertito...
Proprio nei giorni in cui ricordiamo il 154° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale di don Guanella (26 maggio 1866) il mondo sembra vivere un tempo di emergenza e sospensione. Un impercettibile nemico spaventa l’umanità, la costringe a stare distante e chiusa in casa, in attesa di tempi migliori. Una situazione mai vissuta prima da questa generazione. Anche il XIX e XX secolo, secoli in cui visse don Luigi, videro alcune epidemie susseguirsi: il colera a più riprese e la cosiddetta “spagnola”. Don Guanella fece l’esperienza, anche se sembra non proprio diretta, dell’epidemia del colera. Quando, invece, l’influenza spagnola colpì tutto il mondo fra il 1918 e il 1920 causando la morte di decine di milioni di persone in concomitanza con la Prima Guerra Mondiale, il nostro don Luigi era salito al Cielo da qualche anno.