di Giovanni Cucci
In una casetta piccolissima, senza finestre né balconi, abitava un omino. Sul tetto aveva installato un’enorme antenna televisiva, con un’infinità di tentacoli metallici protesi in tutte le direzioni, e non c’era trasmissione al mondo – fosse anche cinese o australiana – che potesse sfuggirgli.
Una volta un re doveva morire. Era un re assai potente, ma era malato a morte e di disperava: «Possibile che un re tanto potente debba morire? Che fanno i miei maghi? Perché non mi salvano?». Ma i maghi erano scappati per paura di perdere la testa. Ne era rimasto uno solo, un vecchio mago a cui nessuno dava retta, perché era un po’ matto. Da molti anni il re non lo consultava, ma stavolta lo mandò a chiamare. «Puoi salvarti - disse il mago - a patto che tu ceda per un giorno il tuo trono all’uomo che ti somiglia più di tutti gli altri. Lui, poi, morirà al tuo posto».
Racconta una leggenda sioux che, una volta, Toro Bravo e Nube Azzurra giunsero tenendosi per mano alla tenda del vecchio stregone della tribù e gli chiesero: «Noi ci amiamo e ci vogliamo sposare. Ma ci amiamo tanto che vogliamo un consiglio che ci garantisca di restare per sempre uniti, che ci assicuri di restare l'uno accanto all'altra fino alla morte. Che cosa possiamo fare?».
E il vecchio, emozionato vedendoli così giovani e così innamorati, così ansiosi di una parola bella, disse: «Fate ciò che dev'essere fatto. Tu, Nube Azzurra, devi scalare il monte al nord del villaggio. Solo con una rete, devi prendere il falco più forte e portarlo qui vivo, il terzo giorno dopo la luna nuova. E tu, Toro Bravo, devi scalare la montagna del tuono; in cima troverai la più forte di tutte le aquile. Solo con una rete prenderla e portarla a me, viva!». I giovani si abbracciarono teneramente e poi partirono per compiere la missione.
Il giorno stabilito, davanti alla stregone, i due attendevano con i loro uccelli. Il vecchio li tolse dal sacco e costatò che erano veramente begli esemplari degli animali richiesti. «E adesso, che dobbiamo fare?», chiesero i giovani. «Prendete gli uccelli e legateli fra loro per una zampa con questi lacci di cuoio. Quando saranno legati, lasciateli andare perché volino liberi». Fecero quanto era stato ordinato e liberarono gli uccelli. L'aquila e il falco tentarono di volare, ma riuscirono solo a fare piccoli balzi sul terreno. Dopo un po', irritati per l'impossibilità di volare, gli uccelli cominciarono ad aggredirsi l'un altro beccandosi fino a ferirsi. Allora, il vecchio disse: «Non dimenticate mai quello che state vedendo. Il mio consiglio è questo: voi siete come l'aquila e il falco.
Se vi terrete legati l'uno all'altro, fosse pure per amore, non solo vivrete facendovi del male, ma, prima o poi, comincerete a ferirvi a vicenda. Se volete che l'amore fra voi duri a lungo, volate assieme, ma non legati con l'impossibilità di essere voi stessi». Se realmente ami qualcuno, lascialo volare con le sue proprie ali...
«Non c’è gallina o gallinaccia, che di gennaio l’uovo non faccia» Nel mese di gennaio, soprattutto a partire dalla seconda metà, quando il pericolo delle gelate comincerà ad allontanarsi, sarà possibile preparare il proprio orto alla semina. Soprattutto in regioni dal clima mite e se si ha la possibilità di seminare le proprie piante in maniera protetta, ad esempio ricorrendo ad un semenzaio. Particolare attenzione, dal punto di vista della protezione dal gelo, dovrà essere posta alla semina di peperoni, pomodori, melanzane, rucola e basilico. Se il clima non è particolarmente rigido, è possibile seminare direttamente in piena terra fave, piselli e carote. Nel mese di gennaio è inoltre possibile dedicarsi al trapianto dei carciofi e dei bulbi di aglio e di cipolla.
Luna crescente (dal 2 al 10 gennaio e dal 25 gennaio 2016)
Con la luna crescente la tradizione suggerisce di effettuare la semina di pomodori, peperoni, melanzane e basilico. La rucola e i ravanelli potranno essere seminati in semenzaio o in un luogo riparato, così come il radicchio e la lattuga da taglio. I giorni di luna crescente sono la scelta preferibile per effettuare i trapianti di carciofi, bulbi di aglio e cipolla. Carote e prezzemolo possono essere seminati in luna crescente per favorirne la crescita.
Luna calante (dall’11 al 17 gennaio 2016)
La tradizione popolare vuole che con la luna calante si dia inizio ad una nuova stagione per il vigneto a partire dalla potatura. Essa però dovrà essere rimandata al mese di febbraio nel caso in cui il clima risulti particolarmente rigido, in modo da non arrecare danni alle proprie viti da uva. Nel frattempo si potranno preparare i supporti per le viti. Con la luna calante si consiglia di effettuare la semina di cavolo cappuccio, sedano, radicchio e lattuga. è inoltre possibile iniziare a preparare il terreno per la coltivazione delle fragole.
Brodo di gallina di Pio X
Ingredienti: 1 gallina di circa 1 kg, 1 carota, 1 cipolla bianca, 1 costa di sedano, 1 ciuffo di prezzemolo, 1 foglia di alloro, 4 litri di acqua, sale
Pulire, eviscerare e lavare la gallina. Mondare le verdure. Mettere tutti gli ingredienti in acqua fredda, con una presa di sale grosso. Portare a ebollizione, abbassare il fuoco e lasciare cuocere per circa 90 minuti, schiumando il brodo di tanto in tanto con una schiumarola. A fine cottura, togliere la carne e la verdura, filtrare e regolare di sale. Il brodo è pronto per essere usato, per esempio, in una minestra di pasta all’uovo.
Per ridurre i consumi bastano piccoli gesti L'acqua, ha sottolineato il Papa nell’enciclica Laudato si’, è un bene prezioso ma limitato e sempre più persone rischiano di non averne a sufficienza. Negli ultimi decenni i consumi mondiali di acqua sono aumentati di quasi dieci volte: il 70% è impiegata per l’uso agricolo, il 20% per l’industria, il 10% per usi domestici.
Nei Paesi occidentali una persona utilizza 162 litri al giorno, di cui 80 per l’igiene personale e 24 per la nutrizione, quando secondo diversi studi ne basterebbero 50. Nell’utilizzo di lavatrici e lavastoviglie basterebbe prediligere il ciclo ecologico o quello breve, ma sempre a pieno carico, oltre a comprare modelli che necessitano di meno acqua: per le lavabiancheria si possono risparmiare anche 100 litri.
Quando si lava l’auto meglio usare un secchio pieno invece di acqua corrente: risparmieremo circa 130 litri di acqua potabile ogni volta. Per lavare frutta e verdure si può riempire una ciotola con dell’acqua e un po’ di bicarbonato. Mentre fare la doccia invece del bagno significa un altro risparmio di 50 litri a volta.
Ci andai da bambino. C’era un vecchio monaco seduto sotto un albero che suonava il flauto. Ne rimasi incantato. Quando finì di suonare, dissi: «Mi ricordava Natale. Mi racconti una storia di Natale?».
«Eh, eh, ragazzo», rispose ridendo, «io c’ero sai? Siediti qui e ascolta. Gli altri la conoscono già questa storia, e si sono stancati di sentirmela raccontare. Dunque, devi sapere che a quel tempo avevo due flauti: uno lo suonavo di giorno e l’altro di notte. Quello che suonavo di giorno era un flauto normale, ma quello che suonavo di notte era speciale: l’orecchio umano non lo avvertiva, e così potevo suonare senza disturbare i pastori che dormivano. Ma gli angeli, loro sì che sentivano! Ogni volta che suonavo arrivavano in gran numero, e mi ero fatto molti amici tra di loro. E tu, hai qualche angelo per amico?
Una notte avevo appena finito di suonare e tutti gli angeli se ne stavano andando via tutti, tranne uno, che mi si avvicinò. Dai suoi occhi capii che aveva un segreto. Lui infatti si chinò su di me e mi bisbigliò nell’orecchio il Grande Segreto. Sì, ragazzo, il Grande Segreto! La sera seguente convinsi gli altri pastori a venire con me, dicendo loro che era nato un bambino. Tutti amano i bimbi, sai. Quando arrivammo, essi andarono subito ad ammirare quel bimbo, appena nato e a congratularsi con i genitori. Ma io, io mi inginocchiai davanti a lui. Che altro potevo fare? Alla fine il padre mi fece rialzare. «Vedo che hai due flauti», disse. «Suoneresti per il bambino?».
«Ah no», risposi. «Nessuno dei due va bene. Questo suona solo per gli uomini, e questo solo per gli angeli».
Il padre rise. «Capisco», disse. «Devi sapere che io sono un falegname come mio padre, ma uno dei miei antenati era un pastore come te, e anche lui suonava il flauto. Ma poi lo fecero re, e da allora sentì dentro di sé che non doveva più suonare quel flauto. Lo mise da parte e lo ritrovarono solo quando morì. è stato tramandato di padre in figlio, da molte generazioni. Dicevano che fosse per il buon pastore. No ho mai permesso a nessuno di suonarlo, ma stanotte sono così felice! Ecco, prendilo. Suona, ti prego».
«Suonai. Ragazzo mio, quella notte mi sentirono anche gli angeli e le stelle. Fu il mio grande momento. Tutti gli angeli, tutte le stelle accorsero a quel richiamo». «Il falegname mi lascò il flauto. è questo. Io ormai sto invecchiando e vorrei darlo a qualcuno, ma nessuno lo vuole. Preferiscono tutti le parole! Pensa un po’, credono di poter annunciare il Grande Segreto con le parole!».
Teofane il Monaco
Dicembre
Alimenti del mese
Capponi, tacchini, piccioni, conigli. Pesce di lago e di fiume, capitone, anguille. Formaggio. Farina di mais e di castagne (polente). Frutta di macchia. Continuava il periodo della macellazione tradizionale del maiale. Olio nuovo (fettunta), olive secche o sotto ranno.
Orto
Rape e cime (pulezze), cardi imbiancati, porri, sedani, cavolo nero, cavolfiore, spinaci, bietole, finocchi (durano fino ad aprile), ravanelli, indivia imbiancata, gobbi, radicchio da taglio, lattuga bruna.
Frutta
Nespole, scarnigie (bacche commestibili che ornano le macchie di rosa canina nei mesi gelidi e sono dette la dispensa degli uccelli, essendo in questo tempo una delle poche loro risorse alimentari: di poco valore, ci si fanno marmellate), cachi, mele cotogne, melagrane.
Orto sul balcone a dicembre
Chi ha un orto sul balcone potrà avere a disposizione, a seconda di quanto seminato, ancora diversi ortaggi, come il lattughino da taglio, la rucola e le erbe aromatiche, tra cui è possibile trovare rosmarino, origano, salvia e prezzemolo. I cavoli ornamentali devono essere raccolti prima dell'arrivo del gelo. è consigliabile proteggere dalle gelate le piantine presenti nei vasi con gli appositi teli. Le erbe aromatiche e le verdure da taglio temono il gelo e necessitano di essere protette soprattutto la notte.
Ingredienti: 1 cavolo, 2 cipolle, 3 carote, 3 coste di sedano, 300 g di farina gialla bergamasca, 1 l di brodo vegetale, formaggio grattugiato, olio di oliva, sale
Pulire e tritare grossolanamente cipolle, carote e sedano e farli appassire con l’olio in una pentola alta molto capiente; unire il cavolo lavato (eliminare anche le coste dure) e tagliato a strisce. Lasciare insaporire 10 minuti, aggiungere il brodo e lasciare cuocere altri 15 minuti. Regolare di sale e unire a pioggia la farina gialla, senza creare grumi. Cuocere mescolando per 45 minuti. Servire bollente con una manciata di formaggio grattugiato.
La carta
Meglio «certificata» per salvare le foreste
Risparmiare sulla carta è un piccolo gesto che può produrre enormi benefici. Per ottenere una tonnellata di carta nuova servono infatti 15 alberi, 440mila litri d’acqua e 7.600 Kwh di energia elettrica. Un processo che comporta innanzitutto il disboscamento delle grandi foreste e quindi l’aumento delle emissioni inquinanti che queste sono capaci di assorbire. La produzione di carta riciclata invece, oltre a risparmiare la vita agli alberi, richiede il 60% in meno di energia e l’80% in meno d’acqua rispetto alla carta vergine, e genera il 95% in meno di inquinamento atmosferico. Inoltre è possibile utilizzare carta certificata, con i marchi internazionali che garantiscono la gestione responsabile delle foreste secondo standard ambientali, sociali ed economici. Stando ai dati Fao, la produzione mondiale di carta è in leggera flessione ma l’impatto ambientale resta elevato. Nel 2013 sono stati prodotti 397,6 milioni di tonnellate di carta e cartone, di cui il 54% è stato usato per confezionamenti e imballaggi.