Carissimi,
ho ricevuto il giornalino mensile, e arrivata all'ultima pagina l'articolo sui tatuaggi mi ha lasciata di stucco: che senso ha? Cosa volevate trasmettere con quelle parole?
Mi sono venuti in mente articoli letti tempi fa sullo stesso argomento, ma di natura completamente diversa.
Antonella, tramite email
Caro don Mario,
a nome mio e di tutta la mia famiglia vorrei ringraziarla per il suo messaggio e per il prezioso dono del "Suffragio perpetuo".
Molto Reverendo Direttore,
fin da giovane, sollecitata dalla mamma, ho sempre confidato in san Giuseppe, il grande Santo, il quale in diverse circostanze mi ha aiutata a risolvere situazioni di bisogno inaspettate o difficili.
Rev. Don Mario,
è con grande gioia e gratitudine che scrivo, per testimoniare pubblicamente una grazia ricevuta di recente.
Preg.mo Direttore, tornando questa mattina dall’ufficio postale dove ho spedito un contributo per la rivista, che leggo con trasporto emotivo e commozione.
Caro don Mario,
è con grande sollievo che le scrivo dopo mesi di sofferenza per una fastidiosa e molte volte angosciante depressione psicofisica. Medicine e sedute di psicoterapia non producevano alcun effetto.
Caro padre Mario,
Sono tanto grata a Dio per l’intercessione di san Giuseppe che, anche con un po’ di ritardo, le scrivo per sdebitarmi pubblicamente verso san Giuseppe al quale chiedendo la grazia, assai importante per me, gli avevo promesso che se mi avesse esaudito l’avrei comunicato alla Pia Unione di san Giuseppe a testimoniare la sua paterna attenzione verso chi soffre.
Da parecchio tempo soffrivo di una malattia nervosa; nonostante tante medicine e colloqui con lo psicoterapista, non vedevo alcun miglioramento.
Allora mi sono rivolta a san Giuseppe: ho pregato con il Sacro Manto, ho fatto novene e ho pregato a cuore aperto confidando nel suo aiuto.
Lentamente ho costatato un miglioramento ed ora adempio la mia promessa.
Davvero san Giuseppe mi ha protetta e gli sono riconoscente.
Lettera firmata da Marino
Cara Signora,
una gioia condivisa, contagia chi l’ascolta e allarga il cerchio della contentezza. Per questo anche noi condividiamo la sua guarigione e siamo incoraggiati a non far tramontare la nostra fiducia verso san Giuseppe, umile, silenzioso e fedele protettore della nostra vita.
Davvero la sua lettera fa riecheggiare le parole della Genesi: «Andate da Giuseppe». Come in quella circostanza la carestia fu arrestata, così anche la nostra fiducia in san Giuseppe sconfigge le nostre paure, le nostre desolazioni e riempire i nostri vuoti con la consapevolezza di non essere orfani, ma figli amati.
Cara Amica, grazie della sua testimonianza che sono certo rappresenta la voce di tante persone fiduciose nell’intercessione di san Giuseppe.
Gent.mo don Mario,
Siamo due coniugi iscritti da anni alla Pia Unione, le scriviamo per ringraziare di cuore san Giuseppe perché dopo aver recitato il Sacro Manto per tre diverse intenzioni, il Signore ci ha concesso le grazie richieste.
Vogliamo fare questo ringraziamento riprendendo alcune parole del Manto stesso e per mantenere la promessa in esse espressa: «E in segno della mia più viva riconoscenza, ti prometto di far conoscere le tue glorie, mentre con tutto l'affetto benedico il Signore che ti volle tanto potente in cielo e sulla terra».
Inoltre ringraziamo per l’olio benedetto che abbiamo ricevuto prontamente.
Saluti cordiali e di stima.
Simona e Iacopo – Rimini
Cari e gentili
Simona e Jacopo,
grazie della vostra testimonianza e dei benefici goduti per l’intercessione di san Giuseppe. Papa Francesco qualche tempo fa ha detto che san Giuseppe lo possiamo paragonare al falegname o al fabbro che, chiamato per una riparazione in casa, assicura la sua presenza e qualche volta si fa attendere, ma alla fine viene. Così fa san Giuseppe magari non interviene subito, comunque arriva. Ci prende per mano e ci accompagna con pazienza alla soluzione dei problemi.
L’olio, che vi abbiamo invitato, benedetto per intercessione di san Giuseppe, è simile al medicamento che il buon samaritano ha versato sulle ferite del malcapitato steso sul ciglio delle strada. L’olio è il medesimo, frutto dell’ulivo, ma in più possiede l’energia spirituale della benedizione e della costante intercessione di san Giuseppe.
La fede e l’amore continui a legare le vostre vite in un cammino illuminato dalla speranza che non può deludere.
Vi garantisco la nostra preghiera di intercessione.
Rev. don Mario Carrera e cari iscritti alla Pia Unione, è con gioia che oggi, Primo Mercoledì del mese e, in virtù di tante e palesi grazie ricevute per intercessione di San Giuseppe, vorrei esplicitare, pubblicamente, a gloria di Quest’ultimo, 2 “opere” recenti che Lo riguardano: - “ dipinto” di San Giuseppe falegname sulla facciata della casa di famiglia a Campodolcino( vedi foto allegata) - collocazione statua di San Giuseppe ( Fontanini) presso chiesa di Portarezza a Campodolcino ( “opera” sostenuta dal parroco D. Mario Baldini) - come da foto. Sia il dipinto sia la statua vogliono essere manifestazione di riconoscenza personale/famigliare e parrocchiale verso San Giuseppe del quale S.guanella fu particolare “cantore” e propagatore.
Caro Padre Direttore Mario Carrera,
sono felicissima di riscriverle, e sono stata molto contenta che la mia prima lettera è stata pubblicata sul mensile La Santa Crociata in Onore di San Giuseppe.
Nel numero di giugno, che ho ricevuto puntualmente, mi ha molto colpito la preghiera Maria nostra compagna di viaggio, una preghiera stupenda, che da una forza interiore che non si può spiegare.
Mi ha colpito una frase in questa bellissima preghiera, quando recita: «Che la pesantezza del passato ci impedisce di far credito al futuro». è proprio così, se vogliamo essere seguaci di Gesù non dobbiamo guardare indietro, non riusciremmo a pensare a un presente e a un futuro sereni; gli sbagli di ognuno di noi devono renderci più forti, devono aiutarci a non commettere più lo stesso sbaglio, senza stare lì a rimurginare. Così potremo affrontare la vita in maniera più serena. Essere testimoni di Gesù, di quel Gesù che ha dato tutto se stesso per noi senza tirarsi indietro.
E come dice papa Francesco a riguardo della santità, ognuno di noi può essere un piccolo santo gioioso, allegro e pieno di vita per seguire Gesù nelle due cose a lui tanto care l’umiltà e la carità.
Domenica Tarantino,
Pizzo Calabro
Cara Domenica,
condivido con lei la gioia che canta nel suo cuore, la fatica nel redigere la Rivista ha come obiettivo di far vibrare nell’animo dei nostri lettori nobili sentimenti sia di fronte a Dio che ai fratelli e sorelle. Le lettere di monsignor Tonino Bello alla Madonna sono un capolavoro di un’umanità permeata di una grande fede. Egli è stato davvero «un vescovo fatto Vangelo», per tutte le persone che ha incontrato in vita e per chi lo incontra leggendo i suoi scritti; è un perenne messaggio fragrante di saggezza evangelica. Egli ha parlato della Chiesa e l'ha sognata come una mamma con “il grembiule” sempre addosso, come le mamme di ieri, sempre attente a tenere la casa in ordine e in servizio permanente per il benessere dell’intera famiglia. E suggeriva una cosa importante: «Non chiudere mai il grembiule nell’armadio dei paramenti sacri, ma comprendere che la stola e il grembiule sono quasi il diritto e il rovescio di un unico simbolo sacerdotale».
Con il Battesimo, anche tutti i laici, acquistano un carattere sacerdotale e, quindi, l’intera esistenza passa nelle nostre mani e nel nostro cuore con un profumo di benedizione che lascia il sapore dell’eternità.
Caro don Mario,
con ritardo rispondo alla sua nota riguardo la nostra partecipazione. Io e mio marito leggiamo con tanto piacere la bellissima rivista ed è vero che non partecipiamo attivamente alla rivista e questo mi dispiace anche per il declino di lettori. Noi siamo due vecchietti pensionati e aiutiamo uno dei figli a crescere i bambini. Sono la nostra consolazione e alla fine della giornata siamo contenti di averli ma anche della stanchezza che ci procurano. Mio marito legge la rivista per primo, specialmente la rubrica dei consigli per il piccolo orto che coltiva con successo e le ricette della cucina.
Grazie. Spero San Giuseppe continui a benedire la mia famiglia.
Auguro a tutti un buon proseguimento!
(Scusate il mio povero Italiano, manco dalla nostra bella Roma da oltre 50 anni)
Wilma L. Mazzulli, USA
P.S. Io e i miei fratelli siamo stati studenti alla scuola San Giuseppe, e sotto la protezione del santo dalla nascita; i miei genitori e suoceri sono iscritti alle messe perpetue.
Cara Wilma,
che ventata gioiosa di bella nostalgia nel suo scritto. Lei ha portato oltre oceano un pezzo del nostro mondo e il nostro lavoro alla Pia Unione non è solo quello di mantenere vigile lo sguardo di san Giuseppe sulle persone a lui consacrate, ma anche a far risuonare nelle vostre case la “dolce” parlata italiana e anche per non perdere il patrimonio di una memoria come riserva di valori.
Cercherò di avere attenzione ai vostri desideri e di poter far coltivare in terra americana le tradizioni degli “odori” dei nostri orti e della nostra saporosa cucina di cui pubblichiamo qualche semplice ricetta. Non dimentichiamo che la terra è sempre madre e ci invita a guardare in alto da dove viene la vita.
Reverendo Don Mario,
anche se le mie condizioni economiche non mi permettono spesso di sostenere la rivista e le opere di misericordia che compite, tuttavia vi assicuro che siete nel mio pensiero e nella preghiera e nel futuro cercherò di aiutarvi maggiormente.
Colgo l’occasione della venuta a Roma di una mia amica per farvi giungere la mia solidarietà anche per sostenere le spese della rivista, per la quale vi mando un cordiale ringraziamento per i bellissimi articoli che è un vero piacere leggere sia per la mente che per l’anima e che mi permettono mantenere saldo il rapporto con Dio e la comunione con i nostri santi protettori.
Auguro che questa bella Rivista non venga mai a finire e che san Giuseppe ci allontani da tutti i mali.
Con un cordiale e affettuoso saluto vi chiedo di pregare per me e per la nostra famiglia. Dio ci benedica!.
Giovanna Puggioni,
Oliena (NU)
Cara signora Giovanna,
dalla freschezza dei suoi sentimenti traspare la nobiltà del suo animo nel condividere la nostra fede e mantenere la sua anima aperta al passaggio di Dio che come il respiro alimenta e rigenera la nostra fiducia nella sua misericordia e ci permette di lavorare con impegno affidandoci all’amore paterno di Dio che veglia sulla nostre vicende con amorevole simpatia.
San Giuseppe ci aiuti a camminare nei sentieri della vita quotidiana con la stessa fiducia che egli ha conservato ed esercitato anche nei momenti bui, umanamente incomprensibili, ma che si rivelarono una scommessa vincente. La mani di Dio tessono con fili di luce il nostro futuro, importante è non abbandonare la speranza della sua costante presenza.
Conservi la sua fede genuina, ne hanno bisogno anche tanti nostri associati a volte prigionieri nella morsa del male.
Rev.do Don Mario,
mi è difficile esprimere a parole l’emozione nel ricevere puntualmente, ogni anno, gli auguri in occasione del mio onomastico; la ringrazio di cuore e anche delle particolari preghiere. Mi auguro che Gesù, Maria e san Giuseppe siano sempre i miei cari santi protettori, siano essi a guidarmi in questi giorni di vita che il Signore mi concede dopo 91 anni di vita.
Il mese di marzo, dedicato a san Giuseppe, è per me vita: il 6 marzo ho preso l’abito religioso, il 20 marzo del 1948 la professione religiosa, questo anno il 70° di consacrazione.
Grazie san Giuseppe mio grande aiuto e protettore mi raccomando alla preghiera e alla protezione di san Giuseppe per me e in particolare per la mia famiglia.
In unione di comunione fraterna, con stima e riconoscenza.
Sr. Maria Flavia Saraceno, Roccamorace (PE)
Carissima e stimata
suor Maria Flavia,
siamo noi che ringraziamo lei per averci fatto condividere la gioia di questo 70° anniversario di consacrazione all’Amore. Settant’anni sono un poema di sentimenti, di gratitudine alla bontà divina che le ha permesso di cantare con Maria, la mamma di Gesù e la sposa di Giuseppe, il cantico della gratitudine, per averla guardata con tanta benevolenza sin dai primi anni della sua giovinezza. Chi ha goduto del suo bene ha toccato con mano quanto Dio riesca a costruire cattedrali di amore attraverso la pur fragile debolezza della nostra vita. La vita di persone, di religiose che spendono l’esistenza nel suscitare gioia sono paragonabili ad una giostra che ospita gratuitamente i bambini per un giro e fornire così alla vita motivi di gioia, un costante sorriso per godere il bene condiviso con il prossimo.
Dio le conservi serenità, lucentezza di mente e sufficiente energia per sentirsi ancora una nota musicale nel canto della vita per se e per gli altri.
Gent.mo direttore,
ho obbedito al desiderio di scriverle per testimoniare l’amore e la devozione che porto a san Giuseppe, che, da sempre, ha protetto la mia famiglia. Con Stefano, mio marito, e i nostri 3 figli siamo stati di recente presso la vostra basilica alla sede della Pia Unione per ringraziare san Giuseppe per l’amore con cui ci circonda di un amore che effonde su di noi e anche per la protezione che il suo manto esercita in maniera visibile.
Crediamo fermamente nel suo divino legame con Gesù e con Maria, e lo abbiamo sperimentato nel passato insieme alle nostre famiglie di origine, in particolare con le mie nonne, Giovanna Francone e Lidia Oliverio, anch’esse iscritte alla Pia Unione di san Giuseppe.
Oltre che per la mia testimonianza vi ho scritto per registrare nell’elenco del Suffragio perpetuo due persone a me care defunte recentemente.
Nadia Scordino di Castrolibero
Cara Signora Nadia,
le rispondo sulla rivista perché mi sembra che la sua testimonianza recuperi con gioia un passato costruito nella sua famiglia con un quoziente di fede che ha permesso a lei e a suo marito di educare anche religiosamente i suoi tre figlioli e consegnare loro quel patrimonio di valori che spontaneamente sono passati nel circuito feriale della vostra condotta di vita ricca di fede, animata dalla speranza e aperta al mondo dei poveri.
Mi piace sottolineare che la fioritura e i frutti della vostra fede hanno le radici nel tessuto delle vostre famiglie di origine che con il loro esempio di vita hanno trasmesso a lei quell’impegno a vivere una vita non asserragliata e chiusa nel proprio egoismo, ma aperta al prossimo in cui vediamo il volto del Cristo risorto, sorgente della nostra energia di vita.
Porto lei e tutti i suoi cari nel cuore della mia preghiera con il desiderio che san Giuseppe custodisca i doni dello Spirito Santo a noi donato nel giorno del nostro battesimo e alimentati nella loro crescita con i sacramenti.
Gent.ma Pia Unione del Transito di San Giuseppe, vi scrivo per ringraziare immensamente san Giuseppe, in quanto grazie alla sua costante e potente intercessione ho ricevuto dal Cielo la tanto sospirata grazia per il mio impiego come insegnante. Da tempo ogni giorno recitavo il Sacro manto in onore a san Giuseppe; durante la novena in onore del santo, mi sono accostata vicino alla statua di san Giuseppe e alla lumiera c'erano i foglietti della novena al santo della Pia Unione a disposizione. Così ho intensificato la mia preghiera promettendo a san Giuseppe di scrivere alla vostra Pia Unione per la grazia che avrei di sicuro ricevuto... così è stato.
San Giuseppe mi ha permesso di ottenere il ruolo di insegnamento dopo tante traversie che ho dovuto affrontare. A seguito di anni di precariato mi sentivo troppo stanca per ottenere il predetto ruolo sulla disciplina Filosofia e Storia. Stanca di tante circostanze negative subite. Pertanto, al contrario di una percentuale ritenuta alta di essere chiamata in graduatoria per la mia materia, ho chiesto a san Giuseppe di non perdere l'opportunità di lavorare a tempo indeterminato potendo essere nominata anche dall'elenco sostegno per alunni diversamente abili. San Giuseppe mi ha aiutata accogliendo il mio grido di aiuto anche per queste giovani persone.
Grazie di cuore san Giuseppe! Confido sempre nel tuo costante aiuto per tutto ciò che continuo a chiederti! Grazie infinite anche alla vostra associazione e per tutto il vostro impegno profuso nel diffondere il culto di san Giuseppe! Pace e bene!
Isabella Del Prete – dalla Provincia di Brindisi
Cara Isabella,
grazie a lei per la sua testimonianza di paziente attesa che san Giuseppe potesse far scendere dal cielo la grazia implorata. San Giuseppe è costantemente attento alle nostre invocazioni e ugualmente vigile alle opportunità che si aprono sul nostro futuro invocato.
Papa Francesco, che nutre una devozione particolare per san Giuseppe, recentemente ho suggerito questo paragone. «San Giuseppe è come il falegname. Quando abbiamo bisogno lo chiamiamo e subito: “vengo, vengo”. A volte, passano giorni, altre volte, settimane e si fa attendere, ma non abbiate paura che si dimentichi. No! Al momento opportuno arriva e riempie i nostri desideri con la sua grazia». Il profeta Isaia ci suggerisce che non sempre «le nostre vie sono uguali a quelle di Dio». A volte noi siamo come i bambini: pretendiamo tutto e subito. Il genitore sa quando è il momento di esaudire le richieste.
Su questa terra davanti a Dio la nostra povera vita ci rende affettuosi mendicanti. Ci suggerisce il Catechismo che: «L’umiltà è la disposizione necessaria per ricevere gratuitamente i doni di Dio».
Cara Isabella, per mezzo di san Giuseppe, insieme, ringraziamo Dio per questa grande grazia e invochiamo la sua costante presenza e chiediamo di rendere la sua missione di insegnante un luminoso riflesso della sua azione pedagogica.
San Giuseppe che è stato accanto a Gesù come educatore e ombra del Padre, le stia accanto per seminare nelle giovani vite gioia di vivere e impegno a collaborare per il bene di tutti.