Le strade medioevali a differenza di quelle romane, dotate di una nomenclatura ufficiale si identificavano con dei soprannomi, derivanti soprattutto dalle origini e dalla meta. Nel Medioevo il nome “Via Francigena” qualificava una via che metteva in comunicazione i territori italici con il mondo d’Oltralpe. Le origini della Via sono incerte, secondo certi storici tale tracciato fu percorso per la prima volta da Annibale intorno al 217 a.C., mentre per alcuni invece deriverebbe dall’antica via Emilia, attraversata dal console romano Scauro nel 109 a.C..
La pedagogia vocazionale è un tutt'uno con l'annuncio stesso del Vangelo. I poli sono due: il primo è che non c'è Vangelo senza apostoli; il secondo che non c'è Vangelo senza le folle che "sono senza pastore". Sul primo punto dobbiamo dire che Gesù non fa nulla senza gli apostoli. Come se fosse Vangelo stesso il modo di annunciarlo, la forma: a due a due. In più coppie. Dodici, un numero pari.
Gesù storico e Cristo della fede: quale rapporto? Ovvero: il Cristo del Nuovo Testamento e celebrato dalla fede della Chiesa è veramente esistito? È la problematica che costituiva uno dei perni della riflessione teologica evangelica e cattolica della prima metà del secolo scorso. Il volumetto porta la prefazione del gesuita Peter Gumpel, storico di fama mondiale che inquadra con chiarezza i fatti nella cornice storica. Il professor Guiducci, da anni collaboratore della nostra rivista, con correttezza epistemologica, cioè con uno studio critico dei termini, nella ricerca della nervatura, dell’architrave che sorregge un discorso, sembra quasi voler applicare il principio filosofico di non contraddizione alla figura di Gesù.
Eccoci ancora… Il lungo cammino ci ha condotto alla Chiesa: “Credo la Chiesa, una, santa, cattolica ed apostolica”. La Chiesa, istituzione e mistero. Nella realtà istituzionale una variazione di accenti, l’arricchimento e talora l’appesantimento di culture del passato, ma con la garanzia – che ci è data direttamente dal Signore: “io sarò con voi fino alla fine dei secoli” – che nessun tradimento, nessun peccato degli uomini, anche di Chiesa – e sono stati tanti, lo sappiamo – potrà annullare questa promessa di futuro e di presente continuo. Chiesa “una”, anche se oggi apparirebbe “divisa”.
Preghiamo affinché il clamore dei fratelli migranti, caduti nelle mani di trafficanti senza scrupoli, sia ascoltato e considerato.
Perché il dono della vita, in ogni sua fase, sia accolto, tutelato e servito con gioioso stupore e santo rispetto.
Signore Crocifisso, guardaci, siamo quelli come te. Condannati. Sul patibolo e dietro le sbarre della vergogna. Anche in attesa dell'esecuzione, per veleno, per corda al collo, per fucilazione o sedia elettrica. Ti basti questo: come te, inchiodati in croce. A differenza di te, noi più spesso per colpa, anche se non mancano, tra noi, gli innocenti. Amico, se tu conoscessi il mistero immenso della detenzione, dove mi trovo! Se vedessi e sentissi quello che vedo tra queste buie mura. E amaramente penso ai miei cari, che ingiustamente soffrono a causa mia. «Conosco il demonio che era dentro di me, ero legata al Male, la mia vita fu di violenza. Ma da quando ho conosciuto il Signore nulla è più riuscito a farmi commettere un gesto di violenza: in questi 14 anni di braccio della morte Gesù, con il suo perdono, è entrato nel mio cuore! Se decidete che dovrete uccidermi, fatelo basandovi solo sulla brutalità del mio crimine, ma per favore non basatevi su di me come rischio futuro per la società, perché io ora sono cambiata... Vi amo tutti, spero che la mia morte vi dia pace, di nuovo chiedo perdono alle famiglie che ho colpito, ora vado incontro a Gesù, vi aspetto tutti in Paradiso, Lui ha già preparato un posto per me».
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo del cuore
immacolato di Maria,
madre della Chiesa,
in unione con il sacrificio eucaristico,
le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno,
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.
In particolare secondo le intenzioni del papa.
Preghiamo affinché i cristiani, coloro che seguono le altre religioni e le persone di buona volontà promuovano la pace e la giustizia nel mondo.
Perché possiamo accogliere il nuovo anno civile come opportunità per testimoniare la nostra fede in ogni ambiente e situazione di vita.
«Ciao Gesù! Eccoci davanti a te, non manca nessuno. Siamo i bambini senza famiglia. Nel senso che la nostra ci è sconosciuta, assente, spezzata, per dramma o per disperazione, per solitudine o abbandono. Siamo testimoni del dolore e della perdita, ma anche del miracolo che sempre può accadere quando qualcuno ﹣ un uomo e una donna﹣ci raccoglie per stringerci al petto, come pane profumato appena uscito dal forno. Senza dire: «Chi è costui?». Siamo senza famiglia e la difficoltà è la nostra grazia quotidiana; per alcuni è anche la sorpresa di una coppia che si china sulla nostra fragilità per farci vivere quello che di buono e di vero nutre la loro vita, senza chiedere nulla in cambio, per puro gesto d'amore che nulla porta se non l'emozione di imparare a chiamarci figli.
Siamo il Natale di ogni giorno e chi si china su questa mangiatoia di Betlemme si rialza con uno sguardo diverso, capace di accogliere il destino di un altro».
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo del cuore
immacolato di Maria,
madre della Chiesa,
in unione con il sacrificio eucaristico,
le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno,
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.
In particolare secondo le intenzioni del papa.