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Giovedì, 03 Ottobre 2019 12:13

Una visione e un’opera di grande attualità

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24 ottobre, Memoria liturgica di San Luigi Guanella

Apostolo della carità e padre di ogni ferito nella vita

di Vittorino Andreoli

Considerare oggi che cosa ha saputo fare un prete di montagna è di stimolo e di insegnamento non solo per quelli che credono in Dio e nel Vangelo, ma ad ogni persona che tenga a cuore e rispetti l’uomo. Mostra prima di tutto quanta forza esprimano una convinzione e una fede.
In questo don Guanella è stato un folle tra i folli, per parafrasare san Paolo. Aveva l’impressione di fare sempre poco, troppo poco, poiché si ricordava di quanto è scritto nei Vangeli, che con la fede è possibile trasportare le montagne al mare.
Lui non le ha spostate topograficamente, ma ha portato le sue convinzioni testarde e da montanaro in tutto il mondo. Così ha fatto amare i disabili di mente, i mentecatti, dappertutto.

Anniversario della morte del venerabile Aurelio Bacciarini, vescovo di Lugano

di Graziella Fons

Molte volte dimentichiamo che quello che ci rende simili a Dio è la capacità di amare.

Questo amore si dilata costantemente a misura dello sguardo di Dio e quanto più questo sguardo è concentrato sui talenti ricevuti, allo stesso modo noi stessi irradiamo la stessa luce divina.

Per questo motivo è stato scritto che «un santo è un volto visibile, palpabile della perfezione evangelica», per questo san Francesco di Sales sottolineava la differenza che c’è tra una pagina di musica e sentire quelle stesse note cantate. «Tra il libro degli Evangeli e la vita dei santi - scriveva il santo Vescovo - c'è tutta la differenza che corre tra la musica scritta su uno spartito e quella cantata».

Novità con gennaio all’interno della Cism (Conferenza italiana dei superiori maggiori) della Lombardia: il nuovo presidente eletto è don Marco Grega, Superiore provinciale dei Guanelliani, che succede al Salesiano don Claudio Cacioli. Le altre cariche sono state assegnate a don Giuliano Giacomazzi, vicepresidente, e a fra’ Alessandro Ferrari, segretario.

Progetti guanelliani di agricoltura sociale 

di Paola D'Amico

Lo hanno chiamato. “È fatto in casa”. È il nome del progetto di agricoltura sociale dell’Opera don Guanella che ha come partner le tre sedi di Como, Lecco e Genova e le due cooperative sociali agricole nate al loro interno, “Cooperativa Pane e Signore” e “Cascina don Guanella” e che Buone Notizie sostiene per un mese. L’obiettivo è realizzare tre laboratori per la trasformazione, la lavorazione e i confezionamento dei tanti prodotti agroalimentari a marchio “fatti in casa” – ci sono le conserve, le marmellate, i vini, i formaggi di capra – ma anche creare una nuova linea di vendita e soprattutto da vita a percorsi di formazione-inserimento lavorativo per persone con disabilità o in altre situazioni di disagio e fragilità sociale.

Sabato, 25 Agosto 2018 14:04

«Opera del Signore: dunque benefica»

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Discorso di Paolo VI per la beatificazione di don Luigi Guanella 

di Gabriele Cantaluppi

Il 14 ottobre di quest’anno verrà proclamato santo Paolo VI, che a noi guanelliani si è mostrato vero  padre in qualche circostanza di prova e soprattutto perché è stato lui a innalzare all’onore degli altari il nostro Fondatore. Il 24 ottobre 1964 nella basilica vaticana, parata a festa in uno splendore di luci e colori come era abitudine a quei tempi, l’immagine di don Guanella trionfava nella “gloria” del Bernini. Il papa, secondo il rito andato in disuso con Giovanni Paolo II, scendeva nel pomeriggio in basilica per venerare il nuovo Beato, proclamato in suo nome dal cardinale Paolo Marella, arciprete della basilica, al mattino.

Sabato, 30 Giugno 2018 13:43

Ciclisti guanelliani in Terra Santa

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di Mazzieri Giorgio

La partenza del Giro d’Italia 2018 da Israele, le prime tre tappe, hanno favorito il nostro desiderio di un pellegrinaggio in Terra Santa. Insieme a Don Agostino (direttore Casa Don Guanella di Lecco) e Don Dando (Responsabile Economo della Provincia) e 14 amici, muniti delle rispettive bici da corsa, siamo partiti il 30 aprile per affrontare una nuova esperienza, un pellegrinaggio in bici tra Nazareth e Gerusalemme attraverso i luoghi nei quali Gesù ha vissuto fino alla crocifissione e resurrezione. 

La bonifica guanelliana del Pian di Spagna

di Bruno Capparoni

Trascorsi una dozzina d’anni dalla desiderata apertura della prima casa a Como, nell’aprile 1886, le cose si stavano mettendo bene per don Guanella: le sue suore crescevano di numero e di generoso servizio ai più poveri, mentre i primi sacerdoti, radunati in un embrione di congregazione religiosa, iniziavano il loro cammino; di conseguenza le fondazioni guanelliane andavano crescendo, dopo la prima espansione del 1894 a Milano con l’apertura della Pia Casa dei poveri e qualche asilo d’infanzia.

XX Capito generale dei Servi della Carità

Nel periodo  subito dopo la Pasqua le figure più autorevoli della congregazione guanelliana, come gli apostoli nel cenacolo dopo la risurrezione di Gesù, si sono ritirati per quasi un mese con l’onere di verificare il cammino di un sessennio, ma anche di progettare un futuro ricco di prospettive su un territorio che sempre più si va espandendo a livello planetario, coinvolgendo nella missione caritativa i poveri che nella povertà hanno un comune denominatore, modi e culture molto dissimili di un carisma nato, sviluppato e incarnato in una cultura con il dna  della tradizione italiana. 

50° di ordinazione sacerdotale di alcuni guanelliani

di Mario Carrera

Il 14 maggio di quest’anno, accanto alla freschezza infantile dei bambini che per la prima volta ricevevano il Corpo e il Sangue di Gesù, la basilica San Giuseppe ha ospitato un bel gruppo di sacerdoti guanelliani per celebrare il 50° anniversario della loro ordinazione sacerdotale. 

di Mario Carrera

Don Guanella  con delicatezza materna scrive a chi desidera vivere in pienezza la vita cristiana: «Affrettati, e, intanto, grida come il pulcino della rondine per farti meglio intendere; come una colomba pietosa, perché il Genitore accorra ad incontrati». La vita di suor Antonietta  è trascorsa in un gioioso cinguettio in attesa del suo Signore, ma nel suo nido caldo di amore e di tenerezza ha accolto anche tante bambine che  imparassero a cinguettare per  essere nutrite di un amore che desse senso al vivere. 

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