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Lunedì, 16 Marzo 2015 14:29

Sant'Agnese fuori le mura

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Il complesso di Sant’Agnese fuori le mura, modello di architettura e di devozione, sottolinea il ruolo della presenza femminile nelle prime comunità cristiane. Fin dall’antichità, pari venerazione ebbero uomini e donne martirizzati, anche se invalse l’uso di indicarli come “vergini e martiri”, dando per implicito il martirio anche per le vergini. Tra le romane martirizzate, alle quali sono dedicate splendide chiese, spiccano Cecilia, Balbina, Prassede, Pudenziana, Prisca, Sabina e Agnese. A quest’ultima sono dedicate due chiese. Una, Sant’Agnese in Agone, sorge sulla centralissima Piazza Navona ed è capolavoro barocco del Borromini. L’altra sorge sulle catacombe presso la Via Nomentana dove la Santa fu sepolta.
Mercoledì, 18 Febbraio 2015 15:54

San Giovanni Laterano

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San Giovanni in Laterano è la prima tra le quattro Basiliche Maggiori, ed il primato le deriva dall’essere la sede del Vescovo di Roma, tale, infatti, è il Papa. Il Laterano era all’origine un possedimento dei Plauzi Laterani, passato nel patrimonio imperiale, che l’imperatore Costantino donò a Papa Melchiade (311-314). Fu questa la prima proprietà territoriale della Chiesa ed il Papa vi iniziò subito la costruzione di una Basilica, detta Lateranense, dedicata inizialmente al Salvatore, poi ai Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. Ben presto fu costruito anche il Patriarchio, la prima residenza dei Pontefici.
Mercoledì, 17 Dicembre 2014 14:02

San Paolo fuori le mura

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La vicenda di Paolo di Tarso è strettamente collegata a quella di Pietro, anche se i loro percorsi furono inizialmente molto diversi. Paolo, cittadino romano, ebreo persecutore dei cristiani, dopo la conversione divenne l’Apostolo delle genti, colui che diffuse la nuova novella tra i gentili, i non ebrei. Anche lui giunse a Roma, dove subì pure lui il martirio. Secondo il  Martirologio Romano, i  Sinassari delle Chiese orientali e il Decretum Gelasianum del sec. V, la data del suo martirio sarebbe il 29 giugno 67, contestualmente a quella di Pietro.
Sabato, 08 Novembre 2014 11:48

La tomba di Pietro

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di Stefania Severi 

(disegni di P. Brasioli)

L’apostolo Simone detto Pietro, primo tra i dodici, è presente a Roma un po’ ovunque. Girando per l’Urbe troviamo: San Pietro in Carcere, che sorge sul Carcere Mamertino dove fu imprigionato; San Pietro in Vincoli, dove sono conservate le catene con le quali era legato nel carcere; la chiesa dei Santi Nereo e Achilleo, Titulus in fasciola, dove sono le bende che gli coprivano le caviglie abrase dalle catene; la chiesa di Santa Pudenziana, dove è la tavola su cui celebrò l’Eucaristia, poiché in quel luogo c’era la casa di Pudente che lo aveva ospitato; la chiesa di Santa Francesca Romana, dove c’è la pietra con i solchi delle sue ginocchia, mentre pregava Cristo di fermare gli incantesimi di Simon Mago. Sulla antica Via Appia c’è la cappelletta del “Domine quo Vadis?”, dove Pietro, che fuggiva da Roma, avendo visto Gesù con la croce in spalla, gli aveva chiesto “Signore dove vai?” e Lui aveva risposto che tornava a farsi crocifiggere. Pietro, pentito, era tornato indietro ad affrontare il martirio, che la tradizione vuole avvenisse sul colle Gianicolo, lì dove sorge il tempietto di San Pietro in Montorio. E la sua statua benedicente c’è in vari luoghi, da Ponte Sant’Angelo alla sommità della colonna Traiana. 
Mercoledì, 30 Luglio 2014 13:14

L'Aracoeli

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La Chiesa di Santa Maria d’Aracoeli sorge, come indica il nome, nel luogo in cui la Sibilla avrebbe predetto ad Ottaviano Augusto che sarebbe sorto un altare del Figlio di Dio: Haec est ara filii Dei. Non a caso la chiesa è sull’arce, la cima più alta del Campidoglio, il colle sacro dell’antica Roma e rimasto nei secoli il cuore anche amministrativo della città. Sul Campidoglio sorgevano i templi di Giove, di Giunone e della Virtus, la Zecca e il Tabularium, dove erano custodite le leggi, scolpite nella pietra perché non potessero essere alterate. Non conosciamo la data della prima costruzione della chiesa, ma la sua presenza è documentata già nel VII secolo.
Giovedì, 30 Gennaio 2014 15:45

L'Ara Pacis

di Stefania Severi
Disegni di Alfredo Brasioli

Per seguire, in un percorso storico-artistico, le tracce della diffusione del Cristianesimo a Roma, iniziamo dal primo dato storicamente incontrovertibile, il principato di Ottaviano Augusto sotto il quale, “toto orbe in pace composito”, come si legge nel Martyrologium Romanum, ebbe luogo il censimento in tutto l’Impero.

A tale censimento non si sottrasse neppure Giuseppe della stirpe di Davide, che si recò a tal fine a Nazareth con la sposa in attesa di un figlio… Il resto della storia è noto. E’ da sottolineare che il censimento di tutti i popoli soggetti a Roma avveniva con la ritrovata pace, infatti Ottaviano era giunto al potere dopo anni di guerra civile scatenata dall’uccisione di Giulio Cesare.

La celebre battaglia navale di Azio, in cui Ottaviano aveva sconfitto Antonio, l’ultimo suo antagonista alleatosi con Cleopatra dei Tolomei d’Egitto, aveva decretato la fine della guerra. E da quel 31 a.C., per gli storici, termina l’Ellenismo, cioè la supremazia linguistico culturale della Grecia, ed inizia l’Età romana. Ottaviano riconquistato stabilmente il potere si pose al riordino dell’Impero ed al riassetto urbanistico di Roma. Con una certa enfasi non priva di verità egli disse che aveva trovato una città di mattoni e l’aveva restituita in marmo.

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