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L'Amoris laetitia

di don Nico Rutigliano

Papa Francesco ha scelto di commentare l’Inno alla Carità e non il Cantico dei Cantici nell’Amoris Laetitia, perché ha voluto incentrare sulla concretezza l’esortazione apostolica. 

Molti matrimoni sarebbero finiti se non ci fosse la carità di cui parla san Paolo, perché tante volte l’indissolubilità coniugale è vista più come uno sforzo dei coniugi, che la risposta quotidiana a qualcosa di più grande dei coniugi stessi.

Lunedì, 29 Gennaio 2018 13:47

Famiglia: in Italia allarme di estinzione

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di don Nico Rutigliano

Come scrive saggiamente Vittorino Andreoli «la famiglia è diventata un tema di consumo e, invece, bisogna entrare nella famiglia, parlare “con” la famiglia, non “sulla” famiglia».

Ad Andreoli, noto psichiatra a livello nazionale è stato chiesto: «Perché il matrimonio deve durare?». Ha risposto:  «Perché il matrimonio è un legame “sacro”. Il matrimonio deve durare anche “per rispondere ai compiti dell’educazione dei figli”, per insegnare a vivere nel mondo difficile di oggi e in continuo cambiamento».

«Non bisogna abbassare la montagna, ma aiutare le persone a salirla»

di Angelo Sceppacerca

Sull’aereo che lo riportava a Roma, dopo tre giorni (24-26 maggio) fitti di incontri, spostamenti, colloqui, interventi, in Giordania, Palestina e Israele, Papa Francesco non si è sottratto alle domande dei giornalisti (“La fossa dei leoni!, ma io non credo che voi siete dei leoni!”). Tra le domande, quella di un rappresentante della lingua tedesca sul tema del prossimo Sinodo sulla famiglia: “Lei sta aprendo molte aspettative tanto dentro la Chiesa come nella comunità internazionale. Dentro la Chiesa, per esempio, cosa succederà con la comunione ai divorziati risposati?”.
Lunedì, 16 Giugno 2014 13:09

Le perle di Giovanni Paolo II

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di Angelo Sceppacerca

Sempre in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, ma con ancora negli occhi le immagini della canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II (27 aprile), vogliamo offrire ai nostri lettori alcune perle del suo vastissimo magistero sulla famiglia e alcuni flash di personalità che non solo lo hanno conosciuto, ma che furono proprio da lui scelti e per lunghi anni sono stati suoi esperti collaboratori in Istituzioni accademiche sui temi della famiglia
 
La Familiaris Consortio attribuisce alla famiglia un ruolo di primissimo piano nella missione della Chiesa. “La futura evangelizzazione dipende in gran parte dalla chiesa domestica” (FC 65). Questa dichiarazione è una autocitazione dal discorso tenuto all’Episcopato latino americano a Puebla il 28.1.1979.
“Chiesa santa di Dio, tu non puoi fare la tua missione, non puoi compiere la tua missione nel mondo, se non attraverso la famiglia e la sua missione”  (Discorso tenuto alle famiglie neocatecumenali, 30.12.1988).
Mercoledì, 12 Marzo 2014 16:58

La forza della grazia per il maggior bene

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Nella Chiesa la misericordia di Dio

di Angelo Sceppacerca

«Un matrimonio sacramentale valido è indissolubile: questa è la prassi cattolica riaffermata da Papi e Concilii, in fedeltà alla Parola di Gesù». Risponde così, mons. Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e uno dei nuovi Cardinali creati da Papa Francesco, sul tema dei divorziati risposati e i sacramenti, in una intervista pubblicata su “Il Corriere della Sera”, nel dicembre scorso. Precedentemente, in un lungo e argomentato intervento pubblicato sull’“Osservatore Romano” (23 ottobre), Mons. Gerhard Ludwig Müller affermava: «Una pastorale pienamente responsabile presuppone una teologia che si abbandoni a Dio che si rivela “prestandogli il pieno ossequio dell’intelletto e della volontà e assentendo volontariamente alla Rivelazione che egli fa». Infatti «la Chiesa cattolica, nel suo insegnamento e nella sua prassi, si è costantemente riferita alle parole di Gesù sulla indissolubilità del matrimonio».

Festa è un parola importante, necessaria quanto il lavoro, anzi: in questi tempi di diffusa crisi economica, solo il fatto di avere un buon lavoro oggi è già motivo sufficiente per fare festa». La festa è componente fondamentale di una vita che vuole essere pienamente umana, ma è necessario capire cosa è festa. L’uomo moderno, infatti, ha creato il tempo libero, ma ha perso il senso della festa e in particolare della domenica.

Per la famiglia l’esperienza della festa è esperienza di un tempo molto speciale: «Parte dell’emozione della festa è desiderarla, aspettarla e prepararla. Diciamo che essere in festa si apprende, la festa non si improvvisa come non si improvvisa essere amici. La festa è un ingrediente per creare legami che uniscono le persone che diventano parte della nostra vita. Nel focolare della famiglia, la festa  è un giorno speciale, dove c’è posto per la contemplazione, l’adorazione, la gratitudine, come è la domenica».
La Chiesa è nata intorno all’Eucaristia e in essa «abbiamo qualcosa di più importante del divertimento: abbiamo l’amore portato agli estremi». Partendo da questa premessa, il card. Sean O’Malley, arcivescovo statunitense, ha proposto la sua riflessione su «Santificare la festa: la famiglia nel giorno del Signore». Secondo il cardinale, «la nostra celebrazione dell’Eucaristia, il sacrifico della messa, è per noi cattolici un pasto familiare. È lì che noi facciamo esperienza dell’amore di Dio e impariamo la nostra identità, chi siamo, perché siamo al mondo e cosa fare della nostra vita. Quando partecipiamo alla messa con loro, insegniamo ai nostri figli e nipoti una delle lezioni più importanti. I bambini che sentono dai loro genitori quanto e perché essi amano la messa, saranno meno portati a paragonare la messa con la televisione e considerarla noiosa».

Il prossimo non rivale, ma compagno di viaggio

L’intervento del card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio della famiglia, ha parlato all’Incontro mondiale  sul tema:  «La famiglia, il lavoro e la festa»  e lo ha  trattato alla luce del libro della Genesi riguardo ai «tre beni che si realizzano nella relazione con gli altri e con Dio». Questa relazionalità, ha suggerito il cardinale, è da valorizzare:  «Gli altri non vanno guardati come rivali da sovrastare e utilizzare, ma come alleati con i quali aiutarsi, per crescere insieme. Non è lecito ridurli a strumento. Sono un bene in se stessi e meritano di essere rispettati, amati e valorizzati. In una stagione della storia nella quale la persona è ridotta ad individuo, la società a gioco d’interessi, la felicità a piacere, la verità a opinione, anche la famiglia, il lavoro e la festa subiscono riduzioni e distorsioni. Tutte le dimensioni della vita devono essere plasmate dall’amore». Nella riflessione del card. Antonelli  «non solo nella famiglia e nella festa, ma anche nel lavoro e nell’economia deve prevalere la logica del dono, integrando utilità e gratuità, bene strumentale e bene voluto per se stesso. La famiglia è un fenomeno universale nella storia del genere umano. Ha una struttura permanente, costituita dal rapporto tra i due sessi, legame uomo-donna, e dal rapporto tra le due generazioni, legame genitori-figli, legami non solo affettivi, ma anche etici».
Il card. Antonelli ha concluso il suo intervento con un auspicio: «La cultura individualista, utilitarista, consumista, relativista ha impoverito le relazioni umane e ha compromesso la fiducia tra le persone; ha provocato la crisi dell’economia, del lavoro e della famiglia. La riscoperta dell’uomo come soggetto essenzialmente relazionale e la cura per la buona qualità delle relazioni porteranno al superamento della crisi del lavoro e della famiglia. La crisi fa emergere il malessere latente da tempo e apre prospettive nuove».

Giovedì, 12 Luglio 2012 09:25

Come ragazzi coraggiosi puntate in alto

Benedetto XVI ai cresimati a San Siro

 

Dialogate nella preghiera

«Cari ragazzi, vi dico con forza: tendete ad alti ideali, siate santi! Ma è possibile essere santi alla vostra età? Vi rispondo: certamente! Lo dice anche sant'Ambrogio, grande Santo della vostra Città, in una sua opera: ogni età è matura per Cristo. Non manchi poi la vostra preghiera personale di ogni giorno. Imparate a dialogare con il Signore, confidatevi con Lui, ditegli le gioie e le preoccupazioni, e chiedete luce e sostegno per il vostro cammino».  
«Non siate pigri, ma ragazzi e giovani impegnati, in particolare nello studio: è il vostro dovere quotidiano e una grande opportunità che avete per crescere. Siate disponibili e generosi verso gli altri, vincendo la tentazione di mettere al centro voi stessi, perché l'egoismo è nemico della gioia».

 

La messa un appuntamento con l’Amico Gesù

Cari ragazzi, tutta la vita cristiana è un cammino, è come percorrere un sentiero che sale su un monte in compagnia di Gesù; con questi doni preziosi la vostra amicizia con Lui diventerà ancora più vera e più stretta.  Questa amicizia si alimenta continuamente con il sacramento dell'Eucaristia, nel quale riceviamo il suo Corpo e il suo Sangue. Per questo vi invito a partecipare sempre con gioia e fedeltà alla Messa domenicale, quando tutta la comunità si riunisce insieme a pregare, ad ascoltare la Parola di Dio e a prendere parte al Sacrificio eucaristico. E accostatevi anche al Sacramento della Penitenza, alla Confessione: è l'incontro con Gesù che perdona i nostri peccati e ci aiuta a compiere il bene».

 

Chiamati ad essere santi

«La santità è la via normale del cristiano: non è riservata a pochi eletti, ma aperta a tutti. Naturalmente, con la luce e la forza dello Spirito Santo! E con la guida di nostra Madre. Chi è nostra Madre? È la Madre di Gesù, Maria. A lei Gesù ci ha affidati tutti, prima di morire sulla croce. La Vergine Maria custodisca allora sempre la bellezza del vostro 'si" a Gesù, suo Figlio, il grande e fedele Amico della nostra vita».

Giovedì, 12 Luglio 2012 09:23

Qui Milano: la famiglia è viva!

don Angelo Sceppacerca

Ti prepari per tre anni a questo 7° incontro mondiale delle famiglie. Poi ti basta salire sull’auto che viene a prenderti alla stazione e scambiare qualche parola con l’autista, uno dei cinquemila volontari. è un operaio, sindacalista nella sua fabbrica. Ha preso le ferie per lavorare da volontario. Gli basta essere vicino a tante famiglie, lui che la famiglia non l’ha avuta da quando è nato: genitori subito separati; fratelli e sorelle rintracciati – a stento – dopo decine di anni; darebbe chissà che cosa per conoscere e frequentare almeno i nipotini. E per di più ci ringrazia di essere venuti, di portare aria di famiglia, di raccontare che la famiglia c’è e vuole contare. “Vi prego, fatelo anche per me”.
Poi arrivi al banco dell’accoglienza: ragazzi con la maglietta dei volontari e col sorriso pronto ad accogliere, ascoltare, rispondere, accompagnare, risolvere. Sono schierati come piccoli plotoncini; ognuno con la sua guida che, subito, allerta: “Ai posti, ragazzi, sta arrivando il mondo!”.

di Corinne Zaugg

E' stata festa, sì, il VII Incontro mondiale delle famiglie a Milano. è stato incontro, allegria, gioia. è stato sventolii di bandiere in piazza Duomo quando il Papa ha fatto il suo primo ingresso nel capoluogo lombardo. è stato allegria e commozione sabato sera a Bresso, in occasione della festa delle testimonianze, e soprattutto, è stata festa domenica, quando un milione di famiglie si sono radunate sulla spianata dell’aerodromo per la Messa. Ma è stato anche lavoro. Un lavoro iniziato già mercoledì negli spazi della Fiera di Milano, dove per tre giorni si è svolto il Congresso teologico pastorale dedicato alla famiglia che ha fatto da cornice all’incontro.  
“Festa” e “lavoro”, quindi, come recita il sottotitolo di questo VII Incontro mondiale che ha visto la partecipazione di famiglie provenienti da 153 Paesi e che è stato capace di trasformare la “Milano degli affari” nella “Milano degli affetti”. Sempre affannata e di corsa, Milano ha saputo fermarsi per dare, per una volta, spazio ai passeggini e alle carrozzine e adeguare il suo passo a quello incerto e caracollante dei bambini . Non solo all’interno della fiera dove c’erano spazi-gioco riservati esclusivamente a loro, ma anche all’interno stesso del congresso dove bambini e ragazzi hanno avuto la possibilità di partecipare essi stessi ad un congresso a misura loro dal titolo “il Giardino”. In 900, provenienti da tutte le parti del mondo,  vi hanno partecipato accuditi da 150 animatori .

Venerdì, 01 Giugno 2012 12:30

Famiglia: non da sola contro la crisi

Nell’attuale periodo di crisi, la famiglia è il vero – e spesso unico – ammortizzatore sociale, al contempo bersaglio e protagonista della crisi. Da questo presupposto prende le mosse una delle molte iniziative di carattere culturale in preparazione al VII Incontro mondiale delle famiglie, che si terrà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno: un ciclo di incontri organizzati dalla Fondazione “Milano Famiglie 2012” in collaborazione con il “Gruppo 24 Ore”. Il percorso è stato presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Milano nell’aprile scorso.
I quattro appuntamenti (il 12 e il 19 aprile e il 10 e il 17 maggio nel capoluogo lombardo), hanno messo a fuoco alcuni temi nodali attraverso altrettante centrature nei titoli proposti: “I giovani: come dialogare con le nuove generazioni”, “L’evoluzione della società e della famiglia oggi”, “L’economia in tempi di crisi, quale sostegno alla famiglia?” e “Nuove politiche sociali e di lavoro per la sostenibilità della famiglia”. Ciascun incontro, oltre agli esperti, ospiterà di volta in volta l’intervento di un cardinale: porteranno la loro voce il card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, il card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, il card. Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, e nell’ultimo incontro il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano.

 

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