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Mercoledì, 30 Luglio 2014 11:41

Ogni giorno la Parola come una mamma che ci fa vivere

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«Ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata»

 di Madre Anna Maria Cánopi

 

Dio è eterno e noi siamo frammenti del tempo, ma nel suo immenso amore Dio si china su di noi, entra nell’oggi della nostra esistenza, e con la sua Parola, con la  potenza del suo Spirito, ci attrae nell’eternità.

L’eterno Presente è entrato nel tempo dapprima rivolgendosi ai Profeti e affidando loro la missione di essere per tutti i messaggeri della sua Parola. Poi, come si legge all’inizio della lettera agli Ebrei, la Parola stessa si è fatta visibile e si è donata a noi nel Cristo (cf. Eb 1,1-2); attraverso il Cristo è passata agli apostoli, alla Chiesa, a tutti i credenti fino a noi, oggi. Ogni giorno, dunque, possiamo vivere l’oggi di salvezza. 
Ogni mattino, alzandoci, dobbiamo allora dire al Signore: «Fa’ attento il mio orecchio». Ed egli ci dice: «Vivi questo oggi per me! Vivendo per me, questo tuo oggi è un passo in più verso l’eternità». 
Come vivere questa dimensione soprannaturale della vita? Come accogliere la Parola di vita che ci chiama a superare gli stretti orizzonti del mondo presente per introdurci nei cieli nuovi e nella terra nuova?
Davanti alla divina chiamata, Geremia si sgomenta. Come può lui, così giovane e incapace, essere profeta di Dio? «Ahimè, Signore Dio! / Ecco, io non so parlare, perché sono giovane» (Ger 1,6). Ma il Signore subito interviene: «Non dire: “Sono giovane”. / Tu andrai da tutti coloro a cui io ti manderò / e dirai tutto quello che io ti ordinerò» (v. 7). È come se dicesse: «Non temere e non ti preoccupare: sono io la tua forza!». Ogni giorno il Signore dice anche a noi: «Fa’ oggi tutto quello che io dispongo per te: fatiche, dolori, gioie… Accetta tutto: io sono con te. Oggi ti do la forza per vivere secondo la mia volontà». È il Signore che ci rende adeguati a vivere bene la nostra vita e la vocazione che ci ha dato. 
Innanzitutto, Dio ci chiama alla vita. È questa per ognuno la prima e fondamentale vocazione. Dice il Signore al profeta e a ciascuno di noi: «Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto» (v. 5). Tutti esistiamo, perché Dio ci ha chiamati all’esistenza ed Egli non ci abbandona più; siamo sempre sotto il suo sguardo, alla sua presenza. 
All’interno della grande vocazione alla vita, ciascuno ha poi una specifica vocazione, grazie alla quale può lasciare una traccia di bene nella storia. Questo comporta una grande responsabilità ed esige che siamo attenti alla Parola del Signore, che sempre ci parla e ci indica la via da seguire, i passi da compiere. Se siamo riflessivi, se stiamo interiormente alla presenza di Dio, ci accorgiamo che il Signore in ogni situazione ci parla e non solo ci dice che cosa fare, ma Egli stesso ci viene in aiuto e agisce con noi mediante il suo Spirito. 
«La tua Parola mi fa vivere», canta il Salmista (cf. Sal 119,105). Sì, il Signore ci  mette la sua Parola nel cuore e sulle labbra; con la sua Parola ci nutre e ci fa crescere, ci dà sapienza e grazia e ci rende suoi testimoni: ascoltando e vivendo la Parola, diventiamo capaci di ridire la sua Parola, non tanto con la voce, quanto con la vita, come testimonianza del suo amore per l’uomo, per l’intera umanità. 
Quando siamo in qualche difficoltà e siamo incerti su ciò che sia meglio fare, apriamo il nostro cuore al Signore: «Signore, vieni in mio aiuto!». E il Signore, se siamo in ascolto, non tarda a risponderci. Talvolta anche il suo silenzio è una risposta eloquente. Egli risponde alle nostre invocazioni, noi dobbiamo aderire alla sua volontà. 
Così fece Gesù in obbedienza al Padre quando, entrando nel mondo, disse: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà» (cf. Sal 39; Eb 10). Così fece pure in modo sublime Maria rispondendo il suo sì all’Angelo che le portava l’annunzio.
Non si tratta di compiere azioni straordinarie. L’esistenza ha valore nel quotidiano; la nostra santità è intessuta di cose ordinarie, di umile quotidiano vissuto con fede e con amore, anche con sacrificio, quando la situazione lo richiede. La nostra esistenza, infatti, è un susseguirsi di eventi ora tristi, ora lieti; ci sono momenti di gioia e di dolore, di ansie e di speranze, di perdite e di conquiste, ma tutto deve condurci a quella adesione totale al Signore, a quella piena coincidenza con la sua stessa volontà, per cui possiamo davvero sperimentare la salvezza. 
Se al mattino ci alziamo già “tirandoci addosso” il pensiero di quello che dovremo fare, le forze ci vengono meno ancor prima di iniziare la giornata, ma se ogni mattino apriamo attento l’orecchio al Signore che ci chiama a lavorare nella sua vigna e siamo pronti a dirgli: «Sì, ecco, vengo a fare la tua volontà, momento per momento», allora potremo vivere sempre l’oggi come una novità; il tempo non ci peserà più addosso, non ci farà più invecchiare, perché vivremo sempre la sorpresa e lo stupore per quello che Dio opera nella nostra esistenza. Se, invece, vogliamo contare solo su noi stessi, facilmente rimaniamo delusi, ci stanchiamo e viviamo come morti, ci troviamo privi di quella divina vitalità che ci spinge avanti e ci fa passare di oggi in oggi nell’eternità. 
Il Signore, chiamando Geremia ad essere suo profeta, gli ha dato anche un bellissimo segno: il mandorlo in fiore, annunzio della primavera (cf. Ger 1,11-12). Questo – dice – è il segno che «io vigilo sulla mia parola per realizzarla» (v. 12). Tu, però, devi collaborare, devi essere strumento della mia potenza creatrice e salvifica. Anche a noi ogni giorno il Signore rivolge questo invito: «Tieniti pronto, alzati! Ecco, io voglio fare di te uno strumento prezioso per il tuo bene e per la mia gloria». Guardiamo, allora, con più fede tutta la trama degli avvenimenti della nostra giornata e viviamoli alla presenza di Dio, che vigila su di noi, non per spiarci, ma per aiutarci. Sempre il Signore ci dice: «Io sono con te per salvarti. Non temere!». Dio crea continuamente, va dipingendo un immenso, grandioso affresco. Noi dobbiamo lasciare che il dito dello Spirito Santo ci usi per dare le sue pennellate, i suoi tocchi e ritocchi. Allora, alla fine, ci sarà la grande ricapitolazione: tutto rientra nell’Amore, e Dio sarà tutto in tutti. 
 
Signore nostro Dio,
sempre presente a ogni tua creatura
oggi, ogni giorno,
Tu ci chiami per nome
e dici al nostro cuore 
la Parola viva che fa vivere 
e che può dirigere e illuminare 
i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre azioni.
Fa’ che ti sappiamo ascoltare
con umiltà e con fede
oggi, ogni giorno
per vivere sempre nell’obbedienza 
e nell’abbandono fiducioso
a ogni tuo volere,
poiché in tutto ciò che accade 
Tu ti riveli a noi Amore.
Amen.
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