La prima dolce e delicata, la seconda donna concreta, pratica, decisa, imperativa. La santa di Avila è stata paragonata a un fuoco che bruciava in Castiglia. Fu davvero un incendio che in Spagna fece uscire dal letargo una spiritualità assopita e rassegnata. Se l’immagine di san Francesco, il 4 ottobre, avesse avuto bisogno di un restauro, l’ha trovato nell’ultima enciclica del Papa «Laudato si’». Pur proiettata sul sociale, non dobbiamo dimenticare che la lode respira a due polmoni. Il respiro del cosmo da curare e il respiro di Dio, il Creatore dell’universo. La lode è rivolta all’«Altissimu, onnipotente, bon Signore», anima di ogni lode e gratitudine a Dio.
Questo cantico di lode può essere considerato un esemplare trattato teologico, perché è scritto in lode del Creatore e in lode dell’uomo che tra le creature è la somma, la più amata, quella fatta «a Sua immagine e somiglianza», che pur sempre resta creatura, sorella di tutte le altre. San Francesco è forse il santo più conosciuto anche al di fuori della Chiesa cattolica. Egli ha vissuto con trasparenza i principi universali dell’evangelo di Gesù. Con la sua amabilità e semplicità, senza mai imporre nulla a nessuno, ha avuto un influsso straordinario nel mondo intero. Oltre agli angeli custodi, che festeggiamo il 2 ottobre, questo mese ricorda anche due apostoli e uno dei quattro evangelisti: san Luca.
Tutti gli evangelisti sono importanti perché hanno scritto la Parola di Dio rivelata. Per alcune sue caratteristiche, tra gli scritti evangelici, forse, il più attraente è quello di san Luca. Egli ci fa sentire Gesù accanto a noi. Luca rende evidente l’amore misericordioso di Dio verso i poveri, i peccatori, gli “scarti” della società. C’è il povero Lazzaro, c’è chi mendica il pane, i vestiti, la salute, la vista. Luca scava nel cuore delle persone e annuncia un nuovo tipo di società fondata sull’amore fraterno sino alla condivisione dei beni materiali. L’amore di Dio non fa discriminazioni e Luca fa notare il genio femminile e la parità tra uomo e donna.
I due apostoli Simone e Giuda, soprannominato Taddeo, sono festeggiati insieme il 28 ottobre. La tradizione sostiene che Simone, dopo l’uccisione di san Giacomo, il maggiore, sia subentrato a reggere la chiesa di Gerusalemme. L’evangelo di Giovanni riferisce che a una domanda di Giuda Taddeo, Gesù risponde: «Se uno mi ama e osserva la mia parola, il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». Al cristiano credente è garantita la dignità di essere tempio della Trinità santissima. Non possiamo lasciare in silenzio un santo che ha coltivato per fede e con tanta fiducia la virtù destinata a perdurare per tutta l’eternità: l’amore. San Lugi Guanella, il servo della Carità, è festeggiato il 24 ottobre.
Proprio quest’anno celebra il centenario del suo ingresso in Paradiso. Il profumo della sua carità verso i più poveri dona la fragranza della gioia a tutte le virtù cristiane praticate dalle persone di buona volontà.