Il regno del male da illuminare con il bene
Tante volte nel nostro agire si compiono azioni per così dire "non buone". Le compiamo nella nostra piena libertà è vero, ma quanta debolezza. Non compiamo il bene che vogliamo e invece ci riesce a commettere il male che contestiamo. Il confine tra buono e male non appare subito evidente. In che modo può essere svelato il "principe di questo mondo" nelle nostre azioni? Ci sono precauzioni?
Il Papa Francesco recentemente ha ricordato che non è passato di moda il diavolo. Anzi lavora più che mai.
Grazie per l'aiuto che potrà dare tramite la sua risposta.
Luciano Veronesi - Lucca
Gentile e caro signor Luciano,
lei chiede una risposta alla nostra fatica quotidiana nel compiere il bene ed evitare il male. La libertà è la prerogativa che Dio ha concesso come custode geloso per ogni creatura. Ma quanta fatica essere davvero liberi. I momenti di autentica libertà hanno la durata minore di un buon profumo, sono come l’acqua nella mano: non si può trattenere.
L’esperienza del male è come il pane quotidiano. Tutti mangiano di questo pane avvelenato e nessuno rimane digiuno, anche i santi. Papa Francesco ha detto: «Tutti siamo tentati, perché la legge della vita spirituale, la nostra vita cristiana, è una lotta: una lotta. Perché il principe di questo mondo – il diavolo – non vuole la nostra santità, non vuole che noi seguiamo Cristo. Qualcuno di voi, forse, non so, può dire: ‘Ma, Padre, che antico è lei: parlare del diavolo nel secolo XXI!’. Ma, guardate che il diavolo c’è! Il diavolo c’è. Anche nel secolo XXI! E non dobbiamo essere ingenui».
Non dobbiamo dimenticare che già san Paolo nella sua lettera agli Efesini scrive: «Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate resistere alle fraudolente arti del diavolo». Poiché dobbiamo sostenere il nostro combattimento, la nostra disarmonia, la pesantezza del nostro essere ancorati alla terra, la lotta contro «la carne e il sangue» rappresentati dalla somma dei nostri disagi come gli squilibri psichici, sociali, culturali, ma «contro le potenze angeliche cattive che dominano questo mondo tenebroso», uomini lontani dalla luce di Cristo. Tutti abbiamo nella memoria le «Avventure di Pinocchio» con tutti i personaggi positivi e negativi che popolano il suo mondo di burattino di legno in cerca di riscatto. Tra questi personaggi c’è anche la raffigurazione di un «Omino roseo e mellifluo»( gli aggettivi roseo e mellifluo sono da sottolineare!) il quale portando sul suo carro i ragazzi verso il vizio e non la virtù canta contento e felice:« Tutti la notte dormono e io non dormo mai».
Lo spirito del male è il grande «vegliardo» che ha rifiutato la luce; «Lucifero» che ha preferito le tenebre. I ladri di anime e i truffaldini preferiscono agire di notte. Da quando nel Paradiso terrestre, per cupa gelosia, Satana ha ingannato Adamo e Eva, il bene e il male si sono sempre affrontati in una lotta quotidiana. Gesù nelle tentazioni nel deserto ha dato le indicazioni con le quali possiamo vincere.
Papa Francesco, sinteticamente, ha offerto tre criteri per lottare contro il male nella certezza di vincere. Ecco i percorsi strategici per la vittoria: «Non confondere la verità. Gesù lotta contro il diavolo». Secondo criterio: «Chi non è con Gesù, è contro Gesù. Non ci sono atteggiamenti a metà». Terzo criterio: «La vigilanza sul nostro cuore, perché il demonio è astuto. Mai è scacciato via per sempre! Soltanto l'ultimo giorno lo sarà».
Mario Carrera