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Giovedì, 13 Gennaio 2022 16:51

All’inizio dell’anno un tempo per discernere le meraviglie della vita

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di Mario Carrera

Il primo giorno di ogni anno è come una pagina bianca da riempire di sogni, di desideri, di auspici e di benedizioni. In questo periodo la liturgia ci esorta a dare un’anima al tempo, a riconoscere i segni che Dio traccia nel cielo del tempo. Comprendere il tempo è comprendere le intenzioni di Dio. La Provvidenza divina guida tutti i secoli e per ognuno di noi chiede di scrivere una nuova pagina del suo disegno. Dobbiamo quindi essere attentissimi a questo disegno, attenti alla chiamata che Dio ci rivolge nel nostro tempo, perché è per questo tempo che egli ci chiama. Scoprire le intenzioni divine nella nostra esistenza significa incontrare la fonte della serenità e della gioia.

Nel santo Vangelo Gesù dice: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Viene la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Ci sarà caldo”, e così accade». Perché Gesù afferma che per queste cose siamo esperti? Perché queste cose ci interessano; è il cuore che fa attenti gli occhi. Quando il cuore non ha interesse, non vede niente, non riconosce niente; ma chi ha interesse per qualche cosa vede le minime possibilità di intervenire e ne approfitta. Questo cuore che fa attenti gli occhi non ha un perimetro angusto, limitato alla nostra sfera personale, ma per il battesimo dà alla nostra vita il respiro del mondo e ci rende collaboratori dei sogni di Dio per l’umanità, sia quella sparsa nei lontani continenti che quella che vive accanto a noi.

Tra i segni dei tempi vediamo la nebbia dell’indifferenza religiosa, il vento gelido del rifiuto dell’altro a causa del colore della pelle, per la lingua diversa, ecc… Sono segni che ci interpellano e, se abbiamo a cuore il regno di Dio, sappiamo vedere le possibilità che questo tempo offre alla sua diffusione, molto diverse da quelle dei tempi che lo hanno preceduto. Come sempre, Dio vuole la salvezza di tutti gli uomini e instancabilmente sollecita i cuori che lo amano, che hanno fiducia in lui, a cercare nuovi mezzi per diffondere il suo regno d'amore.

Domandiamo a Gesù che ci dia il discernimento per vivere in maniera degna della nostra vocazione. Nell'umiltà, nella carità, nella mansuetudine dobbiamo oggi trovare i mezzi per far conoscere a tutti l'amore di Dio, la sua bontà, la sua misericordia perché possa realizzarsi presto il desiderio di Dio: tutti siano contenti di vivere e arrivare a benedire l’Autore della vita. Prego e vorrei che riecheggiasse nell’animo di tutti il sentimento di un uomo di colore, impegnato a sollevare le miserie del mondo, quando manifestava la sua contentezza dicendo: «Sono felice dall’alba alla sera per il dono del canto, per il tempo, il divenire e il dolore […] Sono felice per il mio cuore dalle porte dischiuse; esse sono il varco delle meraviglie dove i sogni entrano dal tumulto e dal fragore come il gregge nell’ovile per le piogge e per i tuoni» (W. S. Beaumont Braithwaite). Il Dio della vita sia per tutti fonte di serenità, di gioia e di perenne meraviglia. 

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