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Lunedì, 02 Dicembre 2019 17:14

I sacri monti: appuntamenti con lo Spirito

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di Carlo Lapucci

Il sacro monte è un itinerario di devozione realizzato di solito sulle pendici d’un rilievo con un itinerario che sale dalla base alla cima dove di solito si trova un santuario o una semplice chiesa.

Il percorso è costellato da una serie di tabernacoli, edicole, cellette, cappelle o altre strutture sacre dove si trovano raffigurazioni di momenti della storia sacra, in particolare della via di Cristo al Calvario con la Crocifissione. Il Sacro monte è quindi l’ascesa per un cammino di contemplazione elevandosi alla somma verità della fede.

La pratica prese vigore dallo spirito del Concilio di Trento, dall’impulso di san Carlo Borromeo e di Carlo Bescapè e dalla difficoltà di raggiungere da parte dei  pellegrini la Terra Santa a causa delle invasioni turche.

La disposizione degli edifici, sontuosi o rustici secondo il caso, riproduceva i luoghi della Palestina, talvolta con notevole fedeltà, in modo che i pellegrini potessero fare il loro viaggio di fede.

Di solito, limitandosi alla Via Crucis, il numero delle stazioni era quattordici, ma spesso in un luogo si ricordava sia la passione sia la vita di Cristo. Il mirabile Sacro Monte di Varallo (Sesia, Vercelli) ha 45 cappelle, 900 statue, 4000 figure in affresco.

Erano oggetto di particolare devozione popolare, essendo concesse a taluni le stesse indulgenze previste da un viaggio ai Luoghi Santi.

Essendo molti coloro che volevano recarsi in Terra Santa, i sacri monti ebbero una diffusione notevole e rimangono ancora esempi di grande suggestione. Si tratta spesso di opere d’impegno architettonico, se non addirittura di particolari forme d'urbanizzazione con le quali si ricostituiva, secondo le possibilità e le descrizioni, o un itinerario della Passione, intorno a un rilievo (da cui il nome: monte) oppure addirittura una sorta di miniatura di Gerusalemme o della Palestina.

Si svilupparono soprattutto a Nord: in Piemonte e in Lombardia nel clima controriformistico si forma come uno schieramento difensivo di questi itinerari davanti al rotestantesimo.

Celebri tra i tanti: il Santuario della Vergine Nera d'Oropa (Biella, Vercelli), il Sacro Monte Calvario (Domodossola, Novara), il Santuario della Beata Vergine del Soccorso (Ossuccio, Como), il Sacro monte di San Carlo (Arona, Novara), non possiamo dimenticare il Sacro Monte del Campo dei Fiori sopra la città di Varese, nella vicina Svizzera italiana c’è il Sacro monte addolorato (Brissago nel Canton Ticino), il Santuario di Maria Assunta di Crea (Serralunga, Alessandria).

I più antichi, belli e celebrati che aprirono questa consuetudine sono coevi: La nuova Gerusalemme di Varallo e quel vero scrigno di capolavori, stupendo anche per posizione: La Nuova Gerusalemme di San Vivaldo (Montaione, Firenze).

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