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Giovedì, 04 Agosto 2016 13:10

L'Ora Santa di agosto

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Maria discepola delle beatitudini

Come tutti sapete, il mese di agosto è caratterizzato dalla grande festa mariana, la Pasqua di Nostra Signora, o l’Assunzione. Non sembri strano quindi avvicinare l’Ora santa del mese a quanto ci suggerisce il tempo liturgico che stiamo vivendo: infatti tutte le pie pratiche dovrebbero in qualche modo inquadrarsi nella liturgia, ad essa tendere e da essa trovare spunto e vigore.

Nella vergine Madre troviamo la prima discepola di Cristo, colei che vive la beatitudine dell’ascolto, la primazia della parola e del servizio, la Donna, immagine della Chiesa e madre dei viventi, che per se ha scelto e desiderato quel che Cristo ha per se stesso scelto e desiderato. Maria è appunto immagine viva del suo Figlio, quasi un suo “doppio”, proprio come ogni cristiano dovrebbe essere un doppio, o copia, di Gesù Cristo: la nostra testimonianza infatti è semplicemente essere immagine di Lui, come Paolo dice «non sono più io che vivo ma Cristo vive in me».

In quest’ora santa possiamo entrare innanzi tutto chiedendo a Dio nostro Signore che si degni di concederci grazia abbondante per conoscere e amare la Madre sua come Lui vuole che lo facciamo.

Chiediamo a Maria di accompagnare e sostenere la nostra preghiera. Quindi la storia che vogliamo contemplare è la perfetta conformità di Maria alla volontà del Padre: qui sarà considerare innanzi tutto l’annunciazione, e il suo «si compia la tua volontà», e paragonarla al «non la mia, ma la tua volontà si faccia» di Cristo nostro Signore in Getsemani. Contemplerò questi due «sì», e considererò come Cristo nostro Signore riempì di Spirito Santo, il suo stesso Spirito, la beata Vergine, per renderla capace di un’offerta così grande e generosa.

Contemplerò poi come Maria fu perfettamente conforme al Figlio suo nella vita nascosta, particolarmente nel nascondimento e nell’umiltà, cioè in una vita lontano dall’apparenza del mondo, vivendo l’autentica povertà in spirito. Considererò poi come Maria fu conforme al Figlio nel dolore, patendo con Lui ai piedi della croce: fu lì che imparò il vero significato di quell’«eccomi» che aveva pronunciato tanti anni prima, e che coronò la sua offerta, rendendola perfetta; ancora contemplerò come Cristo stesso lì la rese veramente madre di tutti noi, affidandola a noi, e affidando noi stessi a lei.

Infine, contemplerò come colei che fu conforme a Cristo ella vita e nella morte, nelle gioie e nei dolori della vita, gli è ormai perfettamente conforme nella risurrezione: Maria è già risorta come Cristo è risorto, e la gioia e gloria grande del figlio le è perfettamente comunicata. Concluderò con la Salve Regina.

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