Non abbiamo fatto altro che raccogliere questa consegna, quando dieci anni fa, programmammo l’Enciclica Humanae Vitae (25 luglio 1968 n.d.r.) ispirata all’intoccabile insegnamento biblico ed evangelico, che convalida le norme della legge naturale e i dettami insopprimibili della coscienza sul rispetto della vita, la cui trasmissione è affidata alla paternità e maternità responsabili, quel documento è diventato oggi di nuova e più urgente attualità».
Con l’approvazione del miracolo in ordine alla canonizzazione si è verificato quella “nemesi” storica che rende giustizia alle persone rette. Montini era uomo appassionato delle vita nella sua integrità. Durante i suoi anni giovanili coltivò la passione di dedicarsi agli studi della psicologia per aiutare le persone a ritrovare nella vita una sorgente di gioia e di felicità.
La Chiesa cammina con la storia degli uomini e quando si trova di fronte a fenomeni eccezionali umanamente inspiegabili non ricorre al sentimento, ma si affida alla scienza umana. Una disciplina scientifica, agnostica per definizione, è chiamata a rendere testimonianza di una fenomeno che solo la fede nella preghiera di intercessione ha reso possibile.
Il miracolo è sempre un fatto eccezionale, ma il miracolo ottenuto per intercessione di Paolo VI è eccezionale perché riguarda una vita nascente e si è verificato nel “nascondimento” non solo nell’amorevole grembo di una mamma, ma anche nel silenzio di una famiglia che con fede aveva invocato l’aiuto di papa Montini, il difensore della vita nascente.
La gravidanza della signora Vanna è stata travagliata, ha dovuto subire ben cinque ricoveri ospedalieri in modo che la sua creaturina potesse riprendere l’alimentazione del liquido amniotico. Un ginecologo e un’infermiera consigliarono di aggrapparsi alla potenza di Dio pellegrinando il santuario della Madonna delle Grazie dov’è conservata una reliquia, una maglietta insanguinata del Beato Paolo VI, nell’attentato al papa Montini durante la visita apostolica nelle Filippine. Negli ultimi tre mesi di gravidanza sono stati coinvolti nella preghiera tutti i familiari per ottenere la grazia di una nascita felice. E così è stato.
Paolo VI aveva detto «Oggi l'uomo pensa, agisce e vive grazie al credito che gli concede la speranza» e il patrimonio di speranza sulla vita non si è esaurito e la storia ha restituito il merito alla sensibilità umana di papa Montini.
Il postulatore della causa di canonizzazione ha auspicato che Paolo VI fosse proclamato protettore della vita nascente.
Se possiamo paragonare le cose piccole alle grandi, mi piace ricordare che per il venerabile Aurelio Bacciarini suor Piffaretti, caposala in ginecologia alla Clinica “Sant’Anna” di Lugano, ha potuto registrare molte grazie di importanti guarigioni sia per i neonati come per le mamme.
In caso di pericolo di vita accostava una reliquia al corpicino del neonato o della mamma e intensificava le sue preghiere, quelle delle persone interessate e della sua comunità religiosa.
Molti casi disperati hanno trovato soluzioni gioiose. Ogni vita nascente è un intervento creativo in cui Dio manifesta il suo benevolo sorriso per l’umanità.