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Mercoledì, 17 Dicembre 2014 13:56

Ex voto: segni di gratitudine e riconoscenza

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Sarà capitato a tanti dei nostri associati di visitare santuari e vedere appesi alle pareti dei quadretti, in cui si testimonia visibilmente la gratitudine per una grazia ricevuta. Nella semplicità di una raffigurazione elementare della grazia, i fedeli hanno espresso la loro riconoscenza alla Vergine Maria, nei santuari a lei dedicati, o nei santuari dedicati  al Papà terreno di Gesù, o altri santi, grandi intercessori, che attraverso Gesù hanno ottenuto una grazia dalla misericordia del Padre come supplemento di vita e di speranza. 
L’espressione «Ex voto», in latino significa «a seguito di un voto» . È usata per indicare un oggetto dato in dono a una divinità.
Nella Bibbia non si parla di «ex voto», ma con frequenza di  «promessa solenne». Gli studiosi della Bibbia attestano che l’espressione «un voto fatto a Dio» appare novantuno volte in diversi libri della Sacra Scrittura: s’incomincia da Giacobbe e si arriva ad Assalonne che chiede a Davide di andare a Ebron a «sciogliere un voto». 
In un mondo in cui si è sbiadita la gratitudine, ci è sembrato opportuno collocare all’ingresso della sede della Pia Unione una galleria di quadretti che raccontano la benevolenza di san Giuseppe verso chi lo invoca. 
Ogni mese pubblicheremo un «ex voto» per grazia ricevuta, per non perdere la speranza nei momenti difficili, per aprirsi con fiducia all’intercessione di san Giuseppe, convinti che - come diceva santa Teresa d’Avila - san Giuseppe non delude mai quando riusciamo a perseverare nella preghiera.
 
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