“Vedo queste notizie e mi domando: quante sono italiane? Poche!”. Lo ha esclamato, a braccio, il Papa, salutando al termine dell’udienza, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana, le novizie partecipanti al corso promosso dall’Unione superiore maggiori d’Italia (Usmi). “C’è scarsità di vocazioni in Italia”, ha proseguito ancora fuori testo: “pensiamo e preghiamo per le vocazioni, per la vita consacrata”.
Alla fine dello scorso aprile il parroco di san Giuseppe al Trionfale ha ricevuto una breve telefonata; dal Vicariato di Roma gli comunicavano questa notizia: «Il Papa verrà da voi per incontrare i sacerdoti diocesani anziani». Poche parole per una bellissima notizia e per un evento impegnativo da organizzare; la data prescelta era martedì 14 maggio, nel pomeriggio.
La macchina della preparazione si è messa in moto, coordinata dal vescovo vicegerente monsignor Baldassarre Reina e dai Corpi di sicurezza del Vaticano; alla parrocchia il compito di trovare la sistemazione adeguata e predisporre il percorso del Santo Padre. La sede più opportuna è stata individuata nella Sala Bacciarini, ampia aula adatta per riunioni e conferenze; il cortile dell’oratorio San Giuseppe offriva spazio adeguato per il parcheggio (problema non piccolo nel quartiere Prati a Roma); la via Bernardino Telesio e la Basilica di san Giuseppe sarebbe stata la cornice per un saluto della gente al Papa.