In diretta mondiovisione sabato 30 maggio alle 17.30 dalla Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani si eleverà, ad una voce con il Pontefice, la preghiera alla Vergine per chiedere aiuto e soccorso nella pandemia. Invitati a partecipare tutti i Santuari del mondo.
Nei momenti difficili, quando stiamo male, la cosa più normale è andare dalla mamma, chiedere il suo aiuto. Succede da bambini, da adulti e anche nella preghiera. Non a caso quando scompare una persona cara si recita il Rosario e l'Ave Maria la impariamo sin da piccolissimi. Naturale allora che nei giorni segnati da un virus terribile, i vescovi abbiano deciso di "affidare" l'Italia alla Madre celeste.
Ma che cosa succederà nelle carceri italiane? Tutto resterà come adesso o cambierà qualcosa? E in che direzione? La pandemia ha portato a rigide limitazioni dietro le sbarre: vietati i colloqui con i familiari, volontari costretti a rimanere fuori, misure di distanziamento fisico (quasi impossibili nelle celle), niente corsi né laboratori con l’apporto di personale esterno. I detenuti sono troppo vicini, a causa del sovraffollamento, e quindi sempre più a rischio contagio (anche se con la mascherina).