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Il ricordo di padre Paolo Oggioni

di Soosai Rathinam

La rubrica delle «Lettere» dell’edizione di marzo della nostra rivista ha ospitato, a pagina 13, una lettera di padre Paolo Oggioni in cui narrava le vicende della sua malattia. Nel mese di maggio padre Paolo ha lasciato questa terra per ricevere il premio riservato dal Signore ai buoni servitori nella costruzione del Regno della fraternità e dell’amore. Ci sembra doveroso ricordare oggi la scomparsa di padre Paolo con il ricordo del padre Soosai Rathinam, responsabile della giovane provincia guanelliana comprendente India, Filippine, USA e Vietnam, e che ha avuto il privilegio di stargli accanto e conoscerlo nella sua qualità di confratello, educatore e autentico apostolo di carità. 

 

Padre Paolo era uno di noi e ha scritto alcune delle pagine più importanti e appassionanti della nostra storia. E’ doveroso parlare di lui perché è stato un prezioso dono ricevuto dall'alto. Uno dei compiti più difficili dei suoi futuri biografi sarà quello di stabilire a quale Provincia della Congregazione appartenesse, perché nel suo infaticabile impegno ha servito la Congregazione in tutto il mondo: Italia, America Latina, Stati Uniti d'America, Filippine e persino Africa, se la salute non l’avesse abbandonato nell’ultimo periodo del suo transito terreno.

A cento anni è morto Loris Capovilla, segretario di Giovanni XXIII

di Gianni Gennari


Loris Capovilla il giorno 26 maggio ha fatto ritorno alla Casa, quella Casa nella quale il mondo è chiamato ad avvicinarsi con l’annuncio, fatto dall’evangelista Giovanni che «Dio lo ha tanto amato da dare il suo Figlio unico per la sua salvezza». Pareva immortale, e don Loris sorrideva quando qualcuno lo faceva notare. Possedeva una memoria prodigiosa, una vivacità incredibile, una energia di vita, di speranza, di prossimità per tutti.

Don Lorenzo Milani

di Gianni Gennari

E' morto da 48 anni, ma fa ancora discutere, pro o contro: difficile davanti a lui restare indifferenti. L’hanno sepolto – lo ha voluto lui – in un piccolo cimitero quasi abbandonato di un paesino dimenticato nel Mugello toscano, Barbiana, ma tanti non l’hanno dimenticato. Si chiamava Lorenzo Milani. Nato a Firenze da famiglia di intellettuali ebrei nel 1923. Studia da artista, conosce il mondo, si fidanza anche. Nulla di quello che fa è superficiale, ma a vent’anni scopre Gesù Cristo, si fa cattolico e va in Seminario. A 24 è prete, fa il prete con la sua gente, ma mette anche su una scuola per i “suoi” analfabeti, a Calenzano. Normale? Macché! Succede che per questo disturba tutti: preti e laici, democristiani e comunisti, borghesi e politici.

Se il centro dell’esperienza cristiana è il Cristo risorto, l’eucarestia cuore della presenza eterna ma già qui e ora per i credenti, l’impegno sociale e politico, la stessa riforma o rinnovamento della Chiesa diventavano secondari. Il rinnovarsi della comunità cristiana è la conseguenza di un cuore nuovo

di Gianni Gennari

Don Divo Barsotti, prete, maestro, mistico, solitario, nascosto, schivo e insieme trascinatore. Parlava poco, ma ha scritto moltissimo, vivendo quasi sempre in un eremo: amato da tanti, seguito dai semplici e stimato dai sapienti, sempre libero con tutti, nella Chiesa, ma solo per Dio, il Dio di Gesù Cristo, unico centro della sua vita. Divo: forse mai un nome è stato smentito come questo dalla vita, lunga 92 anni, ma trascorsa quasi interamente nascosta: molti anni e apparentemente pochi fatti, tanti silenzi, tante preghiere, tantissimi scritti: più di 160 libri, tradotti in moltissime lingue.

Sabato, 08 Giugno 2019 13:18

Giuseppe lavoratore

Il laboratorio di Nazareth è stata una palestra e un tirocinio di autentica e genuina umanità

di Enrico Pepe

«Nel tuo provvido amore, (o Padre), hai scelto san Giuseppe perché custodisse il tuo Figlio fatto uomo, circondandolo di affetto paterno, e a noi offrisse l'esempio di una esistenza laboriosa. Pur discendendo dalla stirpe regale di Davide, si guadagnò il pane col sudore della fronte. Nobilitò l'umana fatica sorretto e allietato dalla convivenza di Gesù e di Maria; esercitando la sua arte con impegno e virtù mirabile, divenne maestro di lavoro a Cristo Signore che non disdegnò di essere detto figlio del carpentiere» .

Mercoledì, 14 Giugno 2017 13:21

Generazioni in cerca di padri

«Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui» (Lc 2, 33)

Chiunque abbia avuto, leggendo nei Vangeli, la grazia di mettersi in ascolto dei silenzi di sfan Giuseppe, sa che lui non è una bella statuina del presepio, immobile e decorativa. Era il padre “putativo” di Gesù, ma questo non deve far pensare a un suo ruolo marginale e un po' patetico nella santa Famiglia. Giuseppe ha esercitato la sua paternità a tutti gli effetti. Del resto, anche gli studi psicologici recenti riconoscono che «un padre deve sempre adottare il proprio figlio» (Doltò).

Mercoledì, 02 Marzo 2016 15:15

Frammenti di luce per illuminare la vita

I silenzi di San Giuseppe

di Angelo Forti

Sino a qualche tempo fa il nome più diffuso in Italia, dopo quella di Maria era il nome di Giuseppe: l'uomo del silenzio faceva riecheggiare il suo nome nei più sperduti borghi d'Italia. In questi ultimi cent'anni la società ha subito grandi trasformazioni, ha sofferto distruzioni, morti, lutti, lacrime, ha sperimentato la bomba atomica, è andata sulla luna, ha riempito il cielo di satelliti. Nel secolo scorso con un ritmo di cinquant'anni, sono saliti alla cattedra di Pietro tre pontefici che nel battesimo avevano ricevuto il nome di Giuseppe: Giuseppe Sarto, San Pio X, Angelo Giuseppe Roncalli, Giovanni XXIII e Joseph Ratzinger, Benedetto XVI. Tre uomini che hanno contribuito con uno stile pastorale diverso a rendere la Chiesa più evangelica. La scena politica, pur nella passionalità e acredine anticlericale, ha cooperato a liberare la Chiesa dalla pesantezza del potere temporale.

di Ottavio De Bertolis

Il 3 dicembre 1844, nello scolasticato dei gesuiti di Vals, nell’Alta Loira, per iniziativa del p. Francesco Saverio Gautrelet, nasceva l’Apostolato della Preghiera, ora Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Se scriviamo un po’ della sua storia, non è tanto per un desiderio di erudizione, o per pura curiosità, ma piuttosto per poter ripercorrerne le intuizioni originarie, il suo primo slancio, per potere più fruttuosamente viverne oggi la spiritualità e la originaria fecondità apostolica.

Sabato, 04 Marzo 2017 13:25

Una galleria di sguardi innamorati

Spunti per l’ora santa di marzo

di Ottavio De Bertolis

In questo tempo di Quaresima l’Ora Santa è più che mai indicata per entrare nel mistero della Passione del Signore: vi ricordo che si tratta di un’ora continua di preghiera che si fa il giovedì sera, accogliendo l’invito del Signore di vegliare e pregare, con l’intenzione di offrire al Signore amore e riparazione per i peccati propri e delle anime consacrate.

di Ottavio De Bertolis

Abbiamo riflettuto abbondantemente sull’acqua e sangue che sgorgarono dal fianco trafitto di Gesù, e che sono impliciti nel simbolo del Sacro Cuore: abbiamo già visto che significano alcuni tra i principali valori espressi dalla Rivelazione. Così Gesù si mostra a noi come vero agnello, o nuova Pasqua, Alleanza vera ed eterna, datore dell’acqua viva, cioè dello Spirito Santo, Giusto per eccellenza trafitto dall’ingiustizia del mondo e perciò vittima di espiazione, sommo ed eterno sacerdote che intercede per noi presso il Padre: quando diciamo “Cuore di Gesù” intendiamo quindi dire come in un riassunto tutto questo. E sarebbe già abbastanza, perché tutti potete vedere in queste parole una specie di riassunto o di condensato di tutta la Scrittura.

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